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Il giocatore al centro della rete: cosa riserva il futuro dell’online gaming

23 luglio 2015 - 07:53

Parlare di gioco online impone di volgere lo sguardo al futuro. Inevitabilmente. E non certo perché rappresenta un’opportunità ancora lontana nel tempo - essendo una realtà ormai da diversi anni, nel nostro paese, anche in termini di gioco a vincita - quanto, piuttosto, per la capacità di questo mondo di evolvere e rinnovarsi continuamente.

Scritto da Alessio Crisantemi
Il giocatore al centro della rete: cosa riserva il futuro dell’online gaming

Di pari passo con la tecnologia. Proponendo ogni giorno una nuova sfida, per gli operatori, e nuove esigenze per i consumatori. Da qui la necessità (e la difficoltà) di riuscire ad immaginare lo scenario che avremo di fronte nei prossimi anni. Lottomatica sembra avere le idee piuttosto chiare rispetto al nuovo paradigma, che intende affrontare con determinazione, come spiega il responsabile del ramo Interactive, Luigi Cacciapuoti, nell’intervista rilasciata a Gioco News.

 

 

La prima domanda che viene da fare, parlando del futuro del gioco online, è praticamente automatica: a cosa si giocherà nel futuro?

“Dato il momento storico penso che le maggiori sorprese verranno dal come si giocherà nel futuro. Oramai il contesto normativo è completo e non si vedono all’orizzonte nuovi prodotti di gioco, mentre è sempre più evidente il cambiamento del mondo online in generale. La fruizione di qualunque contenuto online, infatti, è sempre più ‘relazionale’, basato sull’interazione fra i giocatori e quindi sarà una naturale evoluzione che anche nel gaming la componente di condivisione e interazione fra gli utenti andrà ad arricchire l’esperienza di gioco”.

Tra gli argomenti di maggiore interesse, quando si parla di gioco online, c'è il segmento del mobile gaming. Che ruolo è destinato ad avere questo canale nel prossimo futuro?

“Ad oggi sono molti i contesti in cui la parola d’ordine è ‘mobile first’, e il gaming online si sta rapidamente orientando verso questo approccio. Per molti giocatori il mobile è un naturale complemento della fruizione dei giochi tramite Pc e utilizzano un canale o l’altro a seconda del momento della giornata o del tempo a disposizione. Ad oggi vediamo quindi una preponderanza di clienti che spostano parte del loro tempo di gioco verso il canale mobile, ma esiste anche una parte di clientela che inizia con il mobile e utilizza solo questo canale per giocare. Tendenzialmente più che uno spostamento prevedo una sostanziale fusione fra i due canali, in termini di offerta e di base clienti: di sicuro chi non riuscirà a seguire questo trend (fornitori di giochi e/o operatori) sarà tagliato fuori dal mercato in breve tempo”.

Come state affrontando questo cambiamento della domanda proveniente dai consumatori?

“Riguardo il cambiamento di abitudine portato dal canale mobile, bisogna sicuramente fare una sostanziale distinzione fra i diversi dispositivi: la funzione d’uso e l’esperienza di gioco sono difatti molto differenti a seconda che parliamo di smartphone o di tablet. Nel primo caso, infatti, bisogna fornire al cliente un’esperienza di gioco fruibile con soddisfazione pure essendo in mobilità: mi riferisco ad esempio a proporre prodotti di gioco ottimizzati per dare piena soddisfazione soprattutto con sessioni di gioco brevi, senza dipendere da un elevato traffico dati ed adatte alla dimensione ridotta dello schermo. Discorso completamente diverso invece vale per i tablet, che stanno sostituendo sempre più i tradizionali PC desktop anche per utilizzo domestico: le sessioni di gioco si allungano rispetto agli smartphone, gli schermi si allargano e la disponibilità di banda in wifi è nettamente maggiore. Si può quindi puntare ad un’esperienza molto più simile a quella ‘tradizionale’ da Pc, anche se con un vantaggio: i tablet, infatti, rappresentano l’unico vero ‘second screen’ da affiancare alla televisione, con tutto il potenziale inespresso che questa nuova abitudine si porta dietro, basti pensare alle scommesse durante la trasmissione degli eventi sportivi. In definiva Lottomatica sta affrontando questo cambiamento così come ha fatto per tutte le evoluzioni del mondo dei giochi fino ad ora: mettendo il cliente e non la tecnologia al centro e concentrandosi sulla soddisfazione dei suoi bisogni”.

Cosa manca, a suo giudizio, nel settore italiano dell'online gaming per consentire uno sviluppo adeguato alla realtà di questo mondo? Vede più degli ostacoli normativi, infrastrutturali o di altro tipo?

“Il grado di diffusione dell’online in Italia, anche e soprattutto al di fuori del gaming, è sempre stato significativamente inferiore rispetto ad altre realtà nazionali comparabili alla nostra, senza quindi volerci confrontare con i contesti più all’avanguardia come i paesi scandinavi o gli Stati Uniti. Risulta oramai conclamata la generale ritrosia degli italiani verso le transazioni economiche online. Questo ovviamente rappresenta un freno per lo sviluppo di alcuni segmenti di mercato come il nostro e solo con il tempo, questa ‘lacuna’ potrà essere colmata. Quello che vedo, osservando il comportamento della nostra base clienti, è che pur trattandosi di un servizio completamente online, in molti continuano a preferire servizi di ricarica del conto gioco che permettono transazioni in contanti all’interno di punti vendita fisici e anche se l’incidenza di questi comportamenti è in diminuzione, la velocità di questa transizione è decisamente inferiore a quello che vorremmo. Un qualunque intervento, magari anche di tipo normativo, a sostegno della diffusione delle transazioni online sarebbe quindi sicuramente molto apprezzato da tutti gli operatori”.

 

L'intervista completa si trova sul numero di luglio-agosto della rivista Gioco News.

 

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