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SMWRME, Bani (Agid): 'Ecco la rivoluzione della Pubblica amministrazione'

16 settembre 2016 - 08:24

Alla Social Media Week Rome si parla di riforma della Pubblica Amministrazione con Marco Bani (Agenzia per l'Italia Digitale), con risvolti importanti per il gaming.

Scritto da Fm
SMWRME, Bani (Agid): 'Ecco la rivoluzione della Pubblica amministrazione'

 

Fra i temi intorno a cui ruota l'edizione 2016 della Social media week di Roma che si chiude oggi, 16 settembre, c'è anche la riforma della Pubblica amministrazione, normativa che promette di rivoluzionare (in positivo, si intende) i rapporti tra cittadini e amministrazione ma anche tra imprese ed amministrazione. Per tale ragione avrà importanti ripercussioni anche sul mercato del gioco, governato anch'esso da un ente pubblico qual è l'Agenzia delle dogane e dei monopoli. A illustrarne i contenuti di questa rivoluzione digitale è Marco Bani, membro di #Pasocial, il gruppo di lavoro formato da comunicatori, capo uffici stampa e social media manager della Presidenza del Consiglio e dei Ministeri, e capo della Segreteria tecnica dell'Agenzia per l'Italia Digitale, istituita dal Governo Monti per promuovere l'innovazione tecnologica nell'organizzazione e nello sviluppo della pubblica amministrazione e al servizio dei cittadini e delle imprese.

 

La legge delega di riforma della Pa introdurrà, secondo gli auspici, profondi cambiamenti nella vita quotidiana degli italiani. Quali sono i più rilevanti?
"Tale legge delega inciderà sulla vita di tutti noi in quanto è concepita per migliorare e garantire trasparenza nel rapporto tra cittadini e amministrazione. L’ obiettivo principale del Governo è stato quello di semplificare l’approccio dei cittadini verso la Pubblica amministrazione, riqualificando la spesa, migliorando i servizi offerti da un’amministrazione pubblica non più lenta e macchinosa ma moderna e organizzata. Un segnale tangibile dell’urgenza di una sterzata in questo ambito? Tra i primi decreti attuativi ci sono anche quelli legati alla nostra quotidianità: la riorganizzazione dei servizi locali, l’introduzione della cittadinanza digitale, che ci aiuta a ripensare il nostro rapporto con lo Stato in termini nuovi, perché ci dota di nuovi strumenti digitali o il Freedom of Information Act Italiano, grazie al quale i cittadini hanno ora diritto di conoscere dati e documenti in possesso della pubblica amministrazione, anche senza un interesse diretto".
 
Da tempo gli operatori del gioco online, soprattutto mobile, chiedono la diffusione della rete a banda ultralarga, e quest'ultima misura è prevista proprio dall'Agenda digitale. Quali saranno le tempistiche e le modalità di realizzazione di questo obiettivo? Cosa devono aspettarsi gli operatori del gaming?
"L’obiettivo del Governo italiano è quello di garantire una connettività di almeno 100 Mbps per l’85 percento degli italiani e una copertura di almeno 30 Mbps in download per tutti entro il 2020. Cosa significa per il cittadino? La possibilità di usufruire delle nuove possibilità offerte da Internet, come lo streaming video ad alta definizione o la possibilità di visionare contenuti sempre più ricchi di informazione. Sono già stati raggiunti traguardi seri: sono partiti i primi bandi per la posa della fibra in sei regioni, ed è stato presentato dal Mise il portale banda ultralarga attraverso cui i cittadini possono monitorare il livello di copertura di ogni regione comune o quartiere. Il portale è infatti stato progettato sulla base dei 96mila cluster in cui è stato suddiviso il territorio nazionale. Ed è stato inoltre organizzato sulla base di due proiezioni: quella al 2018, che tiene conto degli investimenti annunciati dagli operatori, e quella al 2020, che somma le risorse pubbliche messe in campo nell’ambito del piano per le aree bianche, il 'Piano Banda Ultralarga dell’Italia'. Il progetto relativo alla rete a banda ultralarga è dunque in corso di realizzazione. Cosa devono aspettarsi gli operatori del settore? Una seria infrastruttura a supporto delle attività attuali e soprattutto un volàno per la pianificazione di prossimi investimenti".
 
Uno dei temi protagonisti della Social media week di Roma è stato la 'gamification', intesa come utilizzo di elementi mutuati dai giochi e delle tecniche di game design in contesti esterni ai giochi. Pensa che fra i suoi campi di applicazione possa esserci anche la 'nuova' Pubblica amministrazione? 
"Applicare alla Pa le logiche della gamification è possibile, forse potremmo anche dire necessario visto che la ‘nuova’ pubblica amministrazione deve realmente stravolgere l’immagine che i cittadini erano abituati ad avere in passato. Sappiamo bene che purtroppo modificare un’idea che si è cementificata nel corso degli anni e soprattutto delle esperienze, non è semplice. Stiamo lavorando per attuare un processo di scambio che coinvolge utenti e livelli amministrativi centrali e locali, rendendo sempre più urgente la domanda di competenze digitali al loro interno anche per immaginare nuovi processi, oltre che nuovi servizi digitali realmente orientati alle esigenze dei cittadini. Il momento in cui l'utilizzo di elementi mutuati dai giochi e delle tecniche di game design vengono declinati in un contesto amministrativo, magari per la creazione e lo sviluppo di nuovi servizi digitali, potrebbe essere veramente vicino".
 

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