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Blue Whale: nuova interrogazione al Governo contro il gioco online

31 maggio 2017 - 07:25

Borghese (Sc-Ala Clp-Maie) interroga il Governo sul gioco online Blue Whale e chiede misure per proteggere i più giovani. Anche in Emilia Romagna si corre ai ripari.

Scritto da Sm
Blue Whale: nuova interrogazione al Governo contro il gioco online

Nuova interrogazione alla Camera sul gioco online Blue Whale. Mario Borghese (Sc-Ala Clp-Maie) chiede "di quali informazioni disponga il Governo su questo fenomeno orripilante che porta al suicidio i giovani e che cosa intenda fare, per quanto di competenza, per predisporre tutte le misure necessarie a tutelare la salute e la vita dei giovani medesimi".

GARANTE INFANZIA EMILIA ROMAGNA - “Risulta in aumento il numero degli adolescenti che partecipa al cosiddetto ‘Blue Whale’, un ‘gioco’ che gioco non è”. A lanciare l’allarme su questa nuova pratica, sbarcata anche in Italia, che fa leva sull’autolesionismo dei teenagers è la Garante regionale dell'Emilia Romagna per l’infanzia e l’adolescenza, Clede Maria Garavini. Si tratta infatti, spiega la Garante, “di una pratica di suggestione esercitata via web nei confronti di giovani e giovanissimi che vengono progressivamente indotti a compiere azioni via via più pericolose fino a mettere a repentaglio la loro vita”. Si ritiene necessario, rimarca quindi Garavini, “richiamare l’attenzione dei ragazzi, delle ragazze, e anche degli adulti e delle istituzioni preposte all’educazione, alla tutela, alla prevenzione e alla cura del disagio in fase adolescenziale al fine di mettere in atto tutte le azioni necessarie per cogliere i segnali degli adolescenti coinvolti nel fenomeno e per predisporre risposte adeguate e tempestive, attivando la rete degli aiuti”. A questo proposito, la Garante ha diffuso in giornata alla rete regionale dei servizi una nota di Silvia Marzocchi, Procuratore della Repubblica per i minorenni, che richiama l’attenzione sul fenomeno e fa un appello ai servizi sociali affinché, in caso di coinvolgimento di un minore nel “gioco”, esercitino i loro propri autonomi poteri di vigilanza, di sostegno e intervento, resi peraltro possibili anche dalla collaborazione dei genitori, al fine di attivare programmi di aiuto e di supporto rivolti agli adolescenti e alle loro famiglie.

Nei giorni scorsi sono state presentate diverse interrogazioni sul tema, anche alla Commissione Ue, contro il fenomeno proveniente dalla Russia che indurrebbe al suicidio o ad atti lesionistici i ragazzi.

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