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IGBlive: Italia da modello a zimbello in Europa

20 luglio 2018 - 09:07

Attraverso GiocoNews.it, l'iGBLive di Amsterdam ha dedicato una speciale sessione al divieto di pubblicità al gioco in Italia, preoccupati gli operatori esteri.

Scritto da Ac
IGBlive: Italia da modello a zimbello in Europa

Amsterdam - Anche questa volta l’Italia è al centro di ogni dibattito in un evento internazionale dedicato al mondo del gaming. Accade, in questi giorni, in occasione dell’iGBLive di Amsterdam, che chiude oggi i battenti dopo tre giorni di esposizione e conferenze.
Solo che stavolta, il nostro Paese, viene preso non più come modello di riferimento, dal punto di vista della regolamentazione: bensì, al contrario, come la terra dei paradossi, creando stupore all’interno dell’industria globale del gioco d’azzardo, ma anche sgomento.


Sì, perché tra i padiglioni del Rai di Amsterdam, dove si trovano gran parte delle aziende internazionali che operano in tutti i principali mercati europei e mondiali, la situazione italiana preoccupa, e non poco. Soprattutto dopo che alcuni di questi grandi gruppi, prendendo atto dell’incredibile legge italiana che vieta da un giorno all’altro ogni forma di promozione del gioco e su qualunque mezzo, hanno iniziato a ragionare sulla dismissione di parte delle attività nel nostro Paese.
 

E ciò significa che gli uffici italiani di tante aziende, verranno fortemente ridimensionati se non addirittura chiusi. Partendo da quelli che si occupano di marketing e comunicazione, visto che non sembra più avere troppo senso questo tipo di attività.
Ma non solo quelli. L’altra grande preoccupazione emersa con chiarezza durante l’iGBlive è quella che riguarda le imprese che hanno appena acquisito la concessione italiana per il gioco online, che a questo punto si vedono costrette a restituirla allo Stato italiano prima di avviare formalmente l'attività, diventando impossibile proporsi al pubblico e anche solo provare a competere con i brand già esistenti sul mercato.
 

Per tutte queste ragioni, ad Amsterdam, non si è parlato altro che dell’Italia. Che da terra promessa del business diventa autentica "zona rossa". Da qui la richiesta degli organizzatori della manifestazione di realizzare, attraverso GiocoNews.it, una sessione speciale di approfondimento sulla situazione italiana, dal titolo: “Advertising ban in Italy”, per provare a rispondere alla tante domande degli operatori esteri.
Un appuntamento istantaneo, inserito soltanto all’ultima ora nel programma ufficiale della kermesse, che ha inevitabilmente fatto il pieno, di pubblico e di domande. Le conclusioni, lasciate liberamente al pubblico presente in sala, in nessun caso si sono rivelate confortanti.
 

L’Italia, da esempio in Europa e nel mondo proprio per quanto riguarda la regolamentazione del gioco pubblico - e non certo per la libertà data agli operatori ma, al contrario, per gli straordinari risultati ottenuti in termini di presidio della legalità e di emersione del sommerso - è tornata ad essere lo zimbello del Vecchio Continente. Insomma, la solita "Italietta".
 

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