La cancellazione dei principali campionati di calcio europei, dell'Nba e il rinvio della stagione di Formula 1 e Moto Gp, la materia prima di cui si nutrono la maggior parte dei bookmaker internazionali, ha lasciato le firme di scommesse online a bocca asciutta nelle prime settimane di lockdown, facendo vacillare i loro titoli in borsa, a favore di quelli che si occupano della consegna di cibo o delle piattaforme di streaming e smart working.
Tuttavia, più di 40 giorni dopo, l'industria del gioco torna al centro dell'attenzione degli investitori a giudicare dalle rivalutazioni che hanno subito nell'ultimo mese e alle analisi di Jp Morgan. La noia, la solitudine e l'eccessivo tempo libero sono il cocktail perfetto per questo settore in uno stato di allarme, secondo gli analisti, che ha portato le grandi aziende alla capitalizzazione del mercato, Con quelle britanniche in prima linea, fino a raggiungere il 53 percento nel caso di William Hill (proprietario anche di Bet365) o il 39 percento in quello della società di gioco svedese Evolution.
Gvc Holdings -proprietaria di Bwin ma anche di altri marchi come partypoker, partycasino, Ladbrokes, Coral, CasinoClub e Betboo - rimbalza al 29 percento, mentre Gamesys Group ha avanzato al 22 percento e la Français des Jeux, che ha fatto il salto alla fine dello scorso anno, in crescita del 14 percento nello stesso periodo.
Anche l'operatore spagnolo Codere - con un valore di 165 milioni di euro in borsa - ad aprile è cresciuto del 9,5 percento.
Il casinò online si sta dimostrando altamente “difensivo” nonostante alcuni timori di un calo delle scommesse sportive, ricordano gli analisti di Jp Morgan, che apprezzano come stia avvenendo una sostituzione degli sport con altri prodotti di gioco. Tra cui, ad esempio, gli sport elettronici, molto gettonati in questo periodo, dai giocatori e dai bookmaker.
“A nostro avviso, nel settore del tempo libero, le scommesse online hanno la più alta probabilità di una ripresa, con un trend a forma di V, quando il calendario sportivo tornerà alla normalità. Tuttavia, esiste il rischio che gli utenti attuali siano sensibili all'imminente crisi macroeconomica e che il crollo dell'acquisizione dei clienti deprimerà i ricavi futuri ", aggiungono gli analisti.
Non solo. Bisognerà prima di tutto vedere quando si potrà effettivamente tornare alla normalità, non solo in termini di offerta di gioco ma anche in quella degli eventi sportivi, con alcuni segnali poco incoraggianti che provengono dal Giappone, dove addirittura si starebbe valutando anche l'ipotesi di non svolgere le Olimpiadi di Tokyo 2020 neppure nel 2021.