skin

Covid-19: crescono le frodi online ma non nel gaming

23 maggio 2020 - 08:59

Uno studio realizzato dalla società specializzata TransUnion rivela che nell'aumento di frodi in rete registrato durante il lockdown, i giochi ne escono immuni.

Scritto da Vincenzo Giacometti
Covid-19: crescono le frodi online ma non nel gaming

La percentuale di sospette transazioni digitali fraudolente è aumentata del 5 percento durante il periodo di lockdown globale, rispetto al periodo precedente comproeso tra il 1° gennaio e il 10 marzo, con oltre 100 milioni di sospette transazioni fraudolente che si sono registrare durante quest'ultimo periodo. In questo scenario, il gioco d'azzardo online non ha visto sostanziali cambiamenti in termini di sospette frodi (1 percento). Nonostante i giochi online, il cui volume è aumentato del 64 percento a causa del blocco totale delle attività, hanno mostrato un calo del 43 percento per sospetta frode. 

Sono questi i numeri che emergono dallo studio condotto da TransUnion nel corso dell'ultimo trimestre, nel quale la società ha analizzato le tendenze delle frodi per riflettere il mutevole contesto economico causato dal Covid-19. Usando l'11 marzo 2020 - la data in cui l'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha dichiarato il coronavirus una pandemia globale - come data base per la sua analisi.

La percentuale di sospette transazioni digitali fraudolente è aumentata del 5 percento durante il periodo di lockdown globale, rispetto al periodo precedente comproeso tra il 1° gennaio e il 10 marzo, con oltre 100 milioni di sospette transazioni fraudolente che si sono registrare durante quest'ultimo periodo. In questo scenario, il gioco d'azzardo online non ha visto sostanziali cambiamenti in termini di sospette frodi (1 percento). Nonostante i giochi online, il cui volume è aumentato del 64 percento a causa del blocco totale delle attività, hanno mostrato un calo del 43 percento per sospetta frode. 
Sono questi i numeri che emergono dallo studio condotto da TransUnion nel corso dell'ultimo trimestre, nel quale la società ha analizzato le tendenze delle frodi per riflettere il mutevole contesto economico causato dal Covid-19. Usando l'11 marzo 2020 - la data in cui l'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha dichiarato il coronavirus una pandemia globale - come data base per la sua analisi.
 
GIOCHI PIU' SICURI - Come illustrato da Angie White, Senior Manager del Global Fraud & Identity Solutions Group di TransUnion, intervistata da Yogonet, il gioco d'azzardo online è rappresentato in gran parte dalle scommesse sportive online, con pochissimi sport disponibili proprio a causa del Covid-19 e anche per questo, probabilmente, i truffatori sono andati altrove. White afferma anche di aver visto un forte aumento delle truffe di phishing durante il lockdown: un tipo di truffe che generalmente mira a raccogliere credenziali di accesso e dati personali. Nel rapporto globale sulle difficoltà finanziarie di TransUnion, il 29 percento degli intervistati dichiara di essere stato preso di mira da una truffa digitale durante questo periodo. 
La manager, inoltre, afferma di aver assistito a un aumento degli operatori nel gaming che hanno aggiunto controlli di reputazione basati su dispositivi per prevenire sia gli abusi della promozione sia gli abusi di gioco come l'oro. Osservando la reputazione basata sui dispositivi, gli operatori possono vedere i collegamenti tra dispositivi e account, che è fondamentale per individuare e fermare gli anelli di frode che collaborano per perpetrare questo tipo di abusi. Anche la chiave è la condivisione delle prove, che consente agli operatori di impedire a un dispositivo con una storia di abusi di spostarsi da un gioco all'altro.
 
GIOVANI PIU' COLPITI - Per quanto riguarda le generazioni di giocatori colpite da sospette frodi, la responsabile di TransUnion spiega che per comprendere meglio gli impatti del Covid-19 sui consumatori e nel complesso a livello generazionale, sono stati intervistati 9.215 adulti negli Stati Uniti, in Canada, Colombia, Hong Kong, India, Sudafrica e Regno Unito durante la settimana del 13 aprile. Quasi tre su 10 degli intervistati (29 percento) hanno dichiarato di essere stati presi di mira da frodi digitali legate al Covid-19, con i Millennial (le persone di età compresa tra 26 e 40 anni) che sono i più colpiti (34 percento). È interessante notare che la cosiddetta Generazione Z (i nati nel 1995 o dopo) sono i secondi più presi di mira. Un presupposto comune è che i truffatori prendono di mira le generazioni più anziane che sono percepite come meno capaci dal punto di vista digitale, ma i nostri dati hanno mostrato il contrario.

Articoli correlati