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L'America e il successo del gioco pubblico: emersione già al 25%

22 luglio 2020 - 09:40

La spesa sulla rete illegale è scesa del 25% negli Stati in cui le scommesse sportive sono lecite, mentre la spesa legale online e mobile aumenta del 12.

Scritto da Ac
L'America e il successo del gioco pubblico: emersione già al 25%

 

Una ricerca appena pubblicata dalla New American Gaming Association (Aga) mostra che i consumatori degli Stati Uniti stanno spostando la loro attività di gioco dagli allibratori illegali verso le nuove opzioni di gioco legale. In particolare, secondo quanto rivelato dalla ricerca, la spesa media verso la rete illegale è scesa del 25 percento in quegli Stati in cui le scommesse sportive sono state legalizzate a partire dallo scorso anno, mentre la spesa legale in giochi, tramite online e mobile, è aumentata del 12 percento.

I fattori più influenti che hanno indotto gli scommettitori a spostarsi dal mercato illegale a quello legale sono la fiducia nel pagamento delle vincite (25 percento), la consapevolezza delle opzioni legali (20 percento) e il desiderio di utilizzare un bookmaker regolamentato (19 percento).

"Sappiamo da molto tempo che agli americani piace scommettere sugli sport. Questa ricerca afferma il loro interesse a spostarsi verso le tutele del mercato legale ", afferma Bill Miller, Presidente e Ceo di Aga, commentando i risultati dell'indagine. "Offrire ai consumatori alternative convenienti rispetto al mercato illegale, come le offerte mobili regolamentate e gestite attraverso quote competitive, è la chiave per far passare gli scommettitori ai canali legali".

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ILLEGALITA' VINCE NEL CAOS - Gli scommettitori preferiscono in modo schiacciante gli operatori legali, con il 74 percento che afferma che è importante scommettere solo attraverso i fornitori legali. Nonostante ciò, il 52 percento degli scommettitori sportivi ha comunque partecipato al gioco illegale nel 2019. Lo studio ha scoperto che le scommesse sportive illegali sono guidate in gran parte dalla confusione sugli operatori online. Più della metà (55 percento) dei consumatori che ha effettuato la maggior parte delle scommesse con operatori illegali ha ritenuto di scommettere legalmente. Evidenziando, di fatto, la confusione che si ingenera agli occhi dei consumatori e del cittadino medio, come conseguenza del caos normativo tipico di ogni paese che prova a governare il fenomeno del gioco.

"Gli operatori illegali e offshore continuano a trarre vantaggio dai consumatori inconsapevoli", continua Miller. "Questo fenomeno è peggiorato ulteriormente durante la chiusura dello sport dovuta al lockdown, con i bookmaker non regolamentati che offrono quote su tutto, dalle condizioni meteorologiche ai modelli di migrazione degli squali al fatto che il matrimonio dei tuoi amici sopravviverà alla pandemia. Per questo come Aga ci concentriamo sull'educazione dei clienti su come scommettere legalmente e sui pericoli del mercato illegale, in particolare con il ritorno dei principali eventi e campionati sportivi di questo mese".

FORMAZIONE E INFORMAZIONE - Un dato, questo, che dovrebbe far riflettere i governi (e non solo quello locale) sull'importanza delle attività di comunicazione del gioco pubblico e di un certo tipo di pubblicità. Evidenziando, quindi, l'errore oggettivo di introdurre un divieto totale di comunicazione e promozione dell'offerta, ben diverso dall'introdurre restrizioni o paletti sulla natura e qualità dei messaggi pubblicitari. Visto che dovrebbe essere chiaro il valore e l'importanza, al contrario, di promuovere il gioco legale e responsabile. Come sta facendo, non a caso, l'American Gaming Association: la quale, per aiutare a educare gli scommettitori, propone anche una mappa interattiva delle scommesse sportive e un elenco completo di bookmaker online e al dettaglio autorizzati negli Stati in cui le scommesse sportive sono legali. Inoltre, l'Aga sta collaborando attivamente con le forze dell'ordine federali e statali per migliorare la comprensione collettiva del mercato illegale, coinvolgere editori e media per garantire che le loro piattaforme non promuovano il mercato illegale ed educare il pubblico sui pericoli associati agli operatori di scommesse sportive illegali.

IL SONDAGGIO E LE POLITICHE SUI GIOCHI - Il sondaggio promosso da Aga è stato realizzato da Heart + Mind Strategies tra dicembre 2019 e gennaio 2020, su un campione di 3.451 interviste tra adulti americani di età superiore ai 21 anni suddivisi in vari sottogruppi. Mentre gli Stati continuano a prendere in considerazione la legalizzazione delle scommesse sportive, i principi recentemente aggiornati di Aga incoraggiano i politici a costruire quadri normativi che proteggano i clienti, assicurino una supervisione solida, creino un ambiente competitivo e promuovano la convenienza dei clienti.

LE VIRTU' DEL GIOCO DI STATO - Secondo i dati di AGA, 18 stati più il distretto di Columbia ora offrono scommesse sportive regolamentate, con altri quattro stati pronti ad aprire mercati legali nei prossimi mesi. Prima della chiusura dovuta al Covid-19, il 2020 sembrava destinato a diventare un altro anno da record con 3,5 miliardi di dollari scommessi legalmente a gennaio e febbraio, rispetto agli 1,9 miliardi di dollari nello stesso periodo dell'anno scorso. Le scommesse sportive legali sono disponibili per 22,4 milioni di adulti americani in più rispetto a prima della pandemia, dato che Illinois, Michigan, Montana, Colorado e Washington, DC sono andati tutti in diretta da metà marzo.

Gli americani hanno scommesso legalmente oltre 22 miliardi di dollari sugli sport a livello nazionale da quando la Corte Suprema ha annullato il cosiddetto "Paspa", generando un aumento delle entrate fiscali di 198 milioni di dollari ai governi statali e locali. Conviene allo Stato, quindi, e conviene ai consumatori, che non corrono più i rischi di essere truffati da bookmaker illegali: questa è la formula magica che dovrebbe accompagnare l'offerta del gioco di Stato in ogni paese. La quale tuttavia per essere applicata necessita di un un mercato pienamente sostenibile, che può essere garantito solo da una seria e puntuale attività di formazione e informazione.

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