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Buonocore (Giocondabet): 'Il futuro del gioco tra socialità e sicurezza'

12 giugno 2021 - 08:08

Il gruppo di Giocondabet continua a crescere e a strutturarsi con il nuovo innesto di Nello Buonocore nel ruolo di Chief Operating Officer, che scommette sul futuro.

Scritto da Redazione GiocoNews.it
Buonocore (Giocondabet): 'Il futuro del gioco tra socialità e sicurezza'

 

Ha fatto parlare di sé fin dal primo momento il nuovo concessionario di gioco online Giocondabet, che ora continua il percorso di sviluppo con l'innesto di Nello Buonocore nel ruolo di Chief Operating Officer. Con oltre 15 anni di esperienza nei maggiori concessionari italiani, la new entry del gruppo guarda al futuro puntando sol fattore socialità e sulla sicurezza, come spiega nell'intervista concessa a GiocoNews.it

Perché ha scelto di approdare nella nascente realtà di Giocondabet? Cosa l'ha spinta, dopo le precedenti esperienza in grandi concessionari, di accettare la sfida di una nuova azienda di gaming?

“Ho scelto Giocondabet per due motivi. Il primo, perché la società ha un progetto che si sposa alla perfezione con la mia visione del mercato per i prossimi 5 o 10 anni. Il secondo è strettamente personale. Adoro le fasi di start-up. Non ho cominciato nessuna esperienza lavorativa che non si trovasse ai blocchi di partenza. È dura ma altamente emozionante. Ma il vero plus me l’hanno dato i soci stessi. In questi 20 anni di carriera, ho avuto modo di conoscerli bene come clienti, ed i risultati (oltre alla loro correttezza) che hanno ottenuto come imprenditori, mi hanno dato la spinta finale per accettare questa nuova avventura”.

Quali sono i punti di forza di Giocondabet e perché si distingue, a suo giudizio, dalle altre realtà?

“Secondo me siamo nel pieno della maturazione del mercato, e come in tutti i settori merceologi, in questa fase si tende ad un forte accentramento di aziende e grandi capitali finanziari, soprattutto esterni al mercato, che mirano principalmente ad una generale riduzione dei costi (in primis la forza lavoro). Questa evo(invo)luzione comporta fisiologicamente ad un appiattimento dell’offerta ed un crescente allontanamento tra il fornitore (concessionario) e il cliente (pvr/negozi/utenti finali). Giocondabet si deve distinguere da questi competitor per l’assistenza diretta al cliente e la capacità di dare risposte giuste ed in tempi brevi. In pratica dobbiamo mutuare i successi imprenditoriali dei soci, e portarli nel mercato dell’online. Anzi, e concludo, mi auspico che tanti noleggiatori vogliano sposare il nostro progetto, perché tra Giocondabet ed il cliente (business partner e pdr) non ci deve essere la distanza che spesso denota i rapporti con i grandi concessionari. Parliamo la stessa lingua ed abbiamo gli stessi interessi”.

Quali sono i suoi obiettivi nel breve e nel medio-lungo periodo?

“Da esperto di fasi di start-up ho capito che il primo obiettivo per avere successo è creare la squadra. Coinvolgere positivamente le persone, facendoli sentire parte integrante e attiva di un nuovo progetto genera un valore aggiunto, una sorta di tesoretto che renderà tutto più semplice. Nel medio e lungo periodo l’obiettivo sarà raggiungere delle perfomance aziendali che ci consentiranno di guardare ai prossimi bandi con fiducia e ambizione”.

C'è chi sostiene che il mondo del gaming online e quello del gioco terrestre sono realtà completamente diverse che viaggiano su binari diversi e, forse, paralleli. Lei cosa pensa al riguardo?

“Potrei occuparle un’intera edizione su questo argomento. Mi limiterò a dire che l’ Italia è un paese con una grande cultura di socialità e questo impatta anche su un mercato come quello dell’ online, destinato prevalentemente ad un cliente abituato a fare tutto da solo e tutto da casa. Da noi non funziona così. Andare in un bar o in una sala per farsi una ricarica e fare due chiacchiere con il barista è endemico. Tutto ciò ha generato che almeno la metà della spesa dell’online viene fatta attraverso una rete fisica. E mi consenta un ultima cosa a proposito dell’esempio di prima. Noi non dobbiamo essere legittimati ed accettati, perché contribuiamo con 11 miliardi di tasse (potremmo fare la fine del tabacco) ma perché la nostra è un attività di socializzazione fatta all’interno di struttura controllate e 'certificate'”.

Quali sono i primi riscontri che sta avendo “sul campo” dopo aver avviato i primi passi in azienda?

“Questi primi giorni sono stati un vero e proprio tour-de-force, ma ne sono uscito entusiasta. Tanti riscontri positivi, sia per i clienti contrattualizzati che i per i prospect in caldo. Ci attende un semestre pieno di lavoro ma se queste sono le premesse, ci divertiremo e si divertiranno i nostri clienti”.

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