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Guai in Francia per il Gruppo Partouche: Corte di Appello conferma presunzione di frode fiscale

23 maggio 2012 - 09:03

Il Gruppo Partouche, sospettato di aver nascosto il fatturato realizzato in Francia prima dell'apertura del mercato dei giochi online, ha cercato invano di far annullare il controllo del fisco dinanzi alla Corte d'Appello. L'amministrazione fiscale ritiene che qualsiasi reddito, sia legale o meno, debba essere dichiarato.Secondo La Tribune, il Fisco ha condotto l'indagine per sapere se Partouche, che ha creato la sua filiale Interactive nel 2006 e ha acquisito delle licenze a Malta e Gibilterra, aveva nascosto una parte del suo fatturato realizzato in Francia.

Scritto da Sm

Ha chiesto al magistrato di sorveglianza l'autorizzazione a "procedere con delle operazioni di perquisizioni domiciliari", ottenuta l'11 maggio 2011. Vi hanno fatto seguito delle operazioni di sequestro presso la sede del gruppo che Partouche ha voluto far annullare, invocando il fatto che il possesso di società a Malta e Gibilterra, che contavano dei dipendenti, non significava che esse esercitassero un'attività in Francia.

La Corte d'Appello ha ritenuto che il gruppo non aveva fornito "giustificazioni sulla presenza di risorse umane e materiali" sul posto e che il sito partouche.game.com rimandava ad un servizio clienti con sede in Francia.
Inoltre, il lancio del Partouche Gaming France ha coinciso con la cessazione di attività del sito preso in esame. La Corte d'Appello ha respinto la richiesta del Partouche e ha confermato "la presunzione di frode fiscale delle società in cui si dice che il Gruppo non abbia fatto alcuna dichiarazione per l'imposta sulle società o per l' Iva in Francia”.

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