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Mobile Gaming, Manusardi (Doxa): 'Offerta condizionata da strumenti di accesso'

14 settembre 2016 - 12:40

Social Media Week Rome: l'intervento di Andrea Manusardi, dell'istituto di ricerca Doxa, al panel di Gioco News sul Mobile Gaming.

Scritto da Gt
Mobile Gaming, Manusardi (Doxa): 'Offerta condizionata da strumenti di accesso'

Roma – Qual è la situazione attuale del mercato del mobile gaming e quali sono le tendenze e le necessità espresse dai giocatori? Se ne parla nel workshop organizzato da Gioco News nell'ambito della Social Media Week Rome e dal titolo 'Mobile Gaming, il futuro del gioco a misura di... dito' e a scattare una fotografia è Andrea Manusardi, dell'istituto di ricerca Doxa.

Il ricercatore evidenzia: "Il mobile internet non si arresta e conta oggi 35 milioni di user potenziali, rispetto ai 19 del 2013. Inoltre, l'utilizzo è sempre più evoluto e consapevole".

Per quanto riguarda il gioco online, in dettaglio, "lo strumento più usato dai player mobile oggi è sicuramente lo smartphone, meno il tablet. Pochissimo, ancora oggi, il gioco su Smart watch ma è evidente che dipende molto dalla penetrazione di questi device sulla popolazione. Il mobile, inoltre, entra tra i criteri di valutazione degli operatori. Secondo Manusardi, smartphone e scommesse live sono un binomio vincente, mentre sui tablet il 36 percento dei giocatori predilige gli skill games (il 33 percento il bingo e il 33 percento le scommesse). A tale proposito, sottolinea, lo strumento di accesso condiziona l'offerta: ci sono dei giochi che vanno di più sul mobile, altri, come gli skill games, sugli smartphone.

IL PROFILO DEI GIOCATORI - Il ricercatore delinea anche l'identikit dei mobile players: il 42 percento di essi ha da 18 a 35 anni, e il 43 percento è laureato. Tipicamente, inoltre, è del sud ed è mediamente scolarizzato, oltre che abituato all'utilizzo di tecnologie, pagamenti digitali, e così via.
"La spesa mobile - osserva ancora Manusardi - è sempre più rilevante: nel 2015 è stata pari a 155 milioni di euro, il 19 percento del totale online e il 56 percento in più rispetto a quanto si era speso nel 2014".

A fronte di questi numeri, le aziende si adeguano: il 67 percento ha una presenza su smartphone (il 36 percento in più sul 2014) e il 45 percento su tablet (il 31 percento in più sul 2014).

 

 

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