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IGBLive, Crisantemi (GiocoNews): ‘Italia ora modello da non seguire'

18 luglio 2018 - 13:37

All'IGB Live di Amsterdam, Alessio Crisantemi, direttore di GiocoNews.it, punta il dito sul 'nuovo' modello italiano di regolamentazione del gioco.

Scritto da Sm
IGBLive, Crisantemi (GiocoNews): ‘Italia ora modello da non seguire'

 

Amsterdam - “Il motivo per cui siamo qui oggi ad Amsterdam, con un dibattito dedicato alla regolamentazione del gioco e alla cooperazione tra i regolatori dei vari Stati membri è perché crediamo, insieme al nostro editore, Gn Media, nella cooperazione internazionale, cercando di favorirla. E perché riteniamo, da sempre, che il nostro Paese possa svolgere un ruolo fondamentale in questo tipo di attività, tenendo conto del suo modello evoluto di regolamentazione e controllo del mercato che da sempre viene preso come riferimento, non solo a livello comunitario. Oggi, tuttavia, quello che sta accadendo in Italia è sotto gli occhi di tutti, con il governo che ha appena emanato un divieto totale di pubblicità dei giochi con vincita in denaro. Una legge che è destinata a scatenare conseguenze devastanti non solo per l’industria italiana del gaming ma anche per quella dello sport o della cultura. In questo modo, quindi, l’Italia diventa, al contrario, l’esempio da non seguire e il modello non più da imitare".

 

Ad affermarlo è Alessio Crisantemi, direttore di GiocoNews.it, nel suo intervento al panel sulla regolamentazione europea organizzato dalla testata nell'ambito dell’evento IGBLive di Amsterdam, che ha finito inevitabilmente per affrontare anche le questioni italiane.
 

“Avendo oggi la fortuna e l’occasione di parlare direttamente con alcuni regolatori di altri mercati, pertanto, il messaggio che ci sentiamo di lanciare è proprio questo: non seguite il modello italiano, non più”, ha aggiunto, lanciando una provocazione per il successivo dibattito. Visto che il ministro Luigi di Maio, tra i vari annunci riguardo ai giochi, ha espresso più volte l’intenzione di proporre lo stesso metodo di “regolamentazione” (proibizione?) anche agli altri Paesi europei, con l’invito di seguire l’esempio dell’Italia.
 

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