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Baio (Terzo Polo): “Lotta a illegalità e Lea, le due priorità sul gioco su cui lavorare”

26 giugno 2012 - 11:43

“Finalmente tutti i soggetti coinvolti a vario titolo nel settore del gioco, lo Stato, gli operatori pubblici e del privato sociale, i gestori e i politici si sono seduti attorno a un tavolo e non hanno più percorso strade parallele, ma hanno interscambiato le loro opinioni, trovando convergenza sui due obiettivi prioritari che bisogna raggiungere in materia del gioco”. Un ddl del Pdl chiede commissione d'inchiesta su gioco e criminalità Conte: Su risoluzioni Aams aspettiamo parere del Governo, il voto il 3 luglio Accorpamento Aams-Agenzia delle Dogane, Ventucci: Penalizzante per i giochi Finanziare il congedo di paternità attraverso aumento preu slot, lo chiede emendamento alla Camera

Scritto da Amr

La senatrice del terzo Polo Emanuela Baio spiega così a Gioconews.it le proposte avanzate durante la tavola rotonda milanese di ieri e durante la quale i presenti hanno convenuto: “Il primo punto è combattere con tutte le armi lecite l’illegalità che oggi esiste e che è presente in modo prepotente nel nostro paese. Illegalità significa coinvolgimento delle mafie, della criminalità organizzata, nel mondo dell’usura. Combattere l’illegalità significa che lo Stato può finalmente creare delle norme chiare e semplici, e controllare il fenomeno. Oggi la mafia è come se fosse una strada parallela, bisogna invece far entrare nella legalità coloro che saranno disposti a farlo. Già dalla prossima settimana – anticipa, organizzerò un incontro riservato per parlare di questo fenomeno”.

Un altro punto importantissimo proposto dalla senatrice Baio assieme alla collega, sempre del Terzo Polo, Cristina De Luca, è “la necessità che la dipendenza da gioco sia inserita nei Lea. La nostra proposta è di destinata l’1 percento delle risorse oggi raccolte dallo Stato attraverso la fiscalità, 8,6 miliardi di euro (quindi 86 milioni di euro) per finanziare l’inserimento della dipendenza da gioco nei Lea. Anche perché, come sottolineato dal direttore del settore dipendenze del Comune di Milano Gatti, oggi chi cura pubblicamente la dipendenza da gioco opera nell’illegalità, non essendo questa tipologia inserita nei Lea, e perdipiù ciascuno oera come crede, facendo o no pagare il ticket”.

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