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Soppressione Aams: Callippo (Confsal-Salfi), “Chi farà la lotta all'evasione fiscale?”

27 giugno 2012 - 07:40

“È assolutamente inquietante ed emblematico che l’attuale Governo abbia 'annunciato', giorni or sono, lo scioglimento dell’Agenzia del Territorio e dei Monopoli di Stato, illustrandone motivazioni e finalità”, scrive il segretario generale del sindacato Confsal-Salfi, Sebastiano Callippo in una nota ufficiale. “Tale scelta, da noi tempestivamente rigettata, censurata, stigmatizzata e rimessa al mittente con la proclamazione di uno stato di mobilitazione generale e relative assemblee periferiche (non agevolate da taluni dirigenti periferici), è demolita da un’inquietante censura, alla decisione governativa di cui sopra, assunta dalla VI Commissione Permanente Finanze della Camera. Dai lavori parlamentari della prefata VI Commissione si evince, ancorché con toni e sfumature diverse, che esiste uno schieramento parlamentare bipartisan che, chiaramente, prende le distanze dalla decisione governativa di cui sopra”.

Scritto da Redazione GiocoNews

“Dall'analisi della Commissione  - aggiunge Callippo - emergono chiaramente i seguenti, pesanti giudizi negativi, sulla ratio, sullo stile e sulle modalità con le quali ha, l’attuale Governo, deciso di intervenire pesantemente sull’attuale assetto agenziale, con le consequenziali soluzioni ipotizzate dalla più volte citata VI Commissione Finanze: Nel processo di razionalizzazione non sono state coinvolte le strutture dell’Amministrazione Finanziaria; La riforma dell’Amministrazione Finanziaria non può essere concepita in una prospettiva meramente congiunturale o contabilistica; L’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato è già oggetto di un processo di evoluzione, tuttora in corso, che dovrebbe portarla a trasformarsi in Agenzia Fiscale; Il riaccorpamento delle strutture, sulla base del principio di omogeneità delle funzioni, dovrebbe tener conto delle peculiarità di alcuni ambiti di attività; Vanno salvaguardate le legittime esigenze dei contribuenti, degli operatori economici e degli intermediari professionali, al fine di rendere meno onerosi gli adempimenti burocratici; È necessaria la definizione di un disegno organizzativo il più possibile stabile nel tempo, evitando continui interventi di aggiustamento, che pregiudicano la continuità e l’efficacia dell’azione amministrativa;  Va coinvolto, nei termini più ampi possibili, ed informato adeguatamente il Parlamento, in ordine alle decisioni e alle prospettive dell’intero processo di riorganizzazione; Le complesse tematiche concernenti la riorganizzazione dell’AF non possono essere affrontate con eccessiva leggerezza, vista la necessità di approfondire e regolare tutti i profili coinvolti con il coinvolgimento delle OO.SS.; in nessun Paese Europeo sono mai state attribuite al medesimo soggetto le distinte funzioni di determinazione delle rendite catastali e quelle di accertamento e riscossione delle imposte immobiliari; gli obiettivi di riduzione della spesa pubblica non possono essere realizzati attraverso accorpamenti meccanici di strutture pubbliche; l’operazione annunciata dal Governo, lungi dal produrre i risultati attesi, rischia di pregiudicare e seriamente, l’apparato produttivo, gli interessi dei cittadini, il processo di riforma dell’A.F. e la semplificazione dei procedimenti catastali, ostacolando, oggettivamente, l’azione di contrasto all’evasione fiscale; risulta inquietante l’ulteriore cedimento dell’Esecutivo alle spinte della lobby dei concessionari dei giochi pubblici, mentre, la decisione dell’Esecutivo appare, per i Monopoli di Stato, non solo sbagliata dal punto di vista della tecnica normativa, ma soprattutto irrispettosa delle prerogative delle Camere, che si erano già espresse in senso favorevole all’istituzione dell’Agenzia Fiscale dei Monopoli, determinando l’assorbimento nell’Agenzia delle Dogane un grave indebolimento dei presidi pubblicistici, posti a garanzia del gettito erariale e a tutela dei diritti dei cittadini, in un settore che presenta molteplici aspetti di criticità, anche per le possibili infiltrazioni da parte della criminalità organizzata, al di là della primaria problematica di come le funzioni svolte dai Monopoli possano essere meccanicamente trasferiti all’Agenzia delle Dogane; il futuro delle Agenzie Fiscali deve coinvolgere anche i competenti organi parlamentari, laddove il risultato da conseguire non è quello di sopprimere l’Agenzia del Territorio, bensì di garantirne un migliore funzionamento, anche in relazione alle indispensabili sinergie con i Comuni”.

“L’intervento governativo – secondo il Segretario Salfi - è quindi da considerarsi incongruo, inficiato da conflitti di illegittimità e privo della necessaria responsabilizzazione dei dirigenti; L’intento governativo contrasta, peraltro, con un recente atto di indirizzo, sottoscritto da tutti i gruppi parlamentari, che ha l’obiettivo di invitare il Governo rivedere una decisione che richiede ulteriori approfondimenti”.

Infine, è pregevole la nota trasmessa dal Presidente Conte al Presidente Monti, per
sottolineare l’esigenza che ogni provvedimento riguardante il riassetto dell’Amministrazione Finanziaria non entri formalmente in vigore, fino al 3 luglio p.v., onde consentire alla medesima Commissione, di sviluppare il confronto richiesto dallo stesso esecutivo, nonché, di esprimere il proprio indirizzo in merito votando, quindi, le risoluzioni all’ordine del giorno.

“Attendiamo, assolutamente non fiduciosi, che qualcuno ci fornisca un’istituzionale,
doverosa risposta, perché l’incursione sull’Agenzia del Territorio e sui Monopoli non solo è un segnale per le altre, ma delegittima tutto il Sistema Agenziale, in quanto ritenuto, nei fatti, dall’attuale Governo, non meritevole di trattamenti differenziati rispetto ad altre realtà amministrative tutt’altro che virtuose! Un Governo tecnico può anche errare, ma dopo l’intervento condivisibile della Commissione Finanze della Camera, non può reiterare un eventuale, presunto errore, pena la comprovata “malafede”, visto anche, che l’intervento sarebbe inserito in un provvedimento di razionalizzazione delle spese, a comprova ulteriore dell’impropria sede utilizzata per interventi più oscuri che razionali”.

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