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Giorgetti: "Il Viceministro Grilli non conosce il settore del gioco, e questo meraviglia"

05 luglio 2012 - 07:51

Alberto Giorgetti (PdL), nell'esprimere apprezzamento per il testo della risoluzione, che appare caratterizzata da grande equilibrio, individuando in maniera compiuta le connessioni tra i processi di razionalizzazione delle strutture dell'Amministrazione finanziaria e di revisione e razionalizzazione della spesa pubblica (cosiddetta spending review), ritiene opportuno rappresentare alla Commissione la propria posizione in merito a tali problematiche, anche alla luce delle considerazioni svolte dal Vice Ministro Grilli nel corso dell'audizione di ieri. In primo luogo, esprime stupore per le affermazioni del Vice Ministro relative all'incapacità dell'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato di esercitare un controllo appropriato nel settore dei giochi, ricordando, a tale proposito, come l'AAMS abbia svolto in questi anni, in un settore particolarmente sensibile come quello dei giochi, un lavoro encomiabile.

Scritto da Sara

Considera incongruo, quindi, che il Vice Ministro abbia colto l'occasione dell'audizione per porre in risalto inefficienze e difficoltà che erano state più volte segnalate, anche nella sede parlamentare, in cui non si era mancato di sottolineare, peraltro, come le stesse, più che essere imputabili alla predetta Amministrazione, fossero da ricondurre a un quadro normativo inadeguato e, segnatamente, alla stratificazione di disposizioni a carattere emergenziale, cui auspica che si possa porre rimedio attraverso la definizione di un testo unico, previsto del resto dall'articolo 15 del disegno di legge C. 5291, recante delega al Governo per la riforma del sistema fiscale, che dia una sistemazione più organica a tutta la materia.

Rileva, inoltre, come il Vice Ministro Grilli dimostri paradossalmente di non conoscere il settore, malgrado abbia ricoperto l'incarico di Direttore generale del Pag. 103Dipartimento del tesoro proprio negli anni in cui si è registrata una maggiore crescita del gettito dei giochi. Meravigliano, in particolare, le affermazioni del Vice Ministro relative all'insufficiente controllo del territorio, ove si consideri che, oltre ad avere stipulato una convenzione con la Guardia di finanza, l'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato aveva promosso l'istituzione di un tavolo ad hoc, alle cui riunioni partecipavano in modo continuativo tutte le forze del comparto sicurezza, proprio allo scopo di affrontare in maniera più efficiente i temi del presidio del territorio e del contrasto ai fenomeni illegali.

Appare ancora più discutibile, nella ricostruzione offerta dal Vice Ministro, il riferimento alle pressioni esercitate sul Governo dalle lobby del settore dei giochi, che rende necessaria un'informativa più dettagliata al Parlamento, anche in considerazione del fatto che nessun concessionario dei giochi o altro operatore del settore ha espresso giudizi di merito sull'intenzione del Governo di incorporare l'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato nell'Agenzia delle dogane.

Pur senza disconoscere l'esigenza di realizzare risparmi immediati attraverso una riorganizzazione dell'Amministrazione finanziaria, considera, quindi, giusto e saggio il suggerimento di riprendere il confronto con il Governo nell'ambito dell'esame del disegno di legge delega in materia fiscale, attese le strette connessioni esistenti tra tale provvedimento e la materia della razionalizzazione delle strutture dell'Amministrazione finanziaria.

Dichiara, inoltre, di non essere contrario, sul piano strettamente organizzativo, all'incorporazione dell'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato nell'Agenzia delle dogane, essendo, da un lato, assolutamente palesi i problemi di tipo organizzativo che l'AAMS ha dovuto affrontare in questi anni – nei quali si è fatto spesso leva, per criticare l'operato dell'Amministrazione, sull'incapacità di attuare un controllo profondo del settore dal punto di vista delle infiltrazioni della criminalità organizzata – e, dall'altro, sono perfettamente note le caratteristiche e le potenzialità dell'Agenzia delle dogane, la quale vanta le attribuzioni, le competenze e le professionalità necessarie per svolgere un'azione coordinata ed efficace rispetto ad alcuni problemi cui il Governo precedente aveva cercato di dare soluzione, come testimoniato dal lungo elenco di disposizioni riportate nel documento consegnato ieri dal Vice Ministro Grilli.

Nell'ambito di un'azione di coordinamento forte, relativamente ai concessionari, alle reti di collegamento con l'estero e, in particolare, alla trasparenza degli assetti proprietari delle società concessionarie, la scelta di portare l'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato all'interno dell'Agenzia delle dogane appare, in linea teorica, di alto profilo, ma potrebbe scontrarsi, in concreto, con una serie di problemi derivanti dalla modificazione delle strutture amministrative. Anche a tale proposito, ritiene, tuttavia, che nulla di convincente sia emerso dall'esposizione di Grilli, il quale si è sostanzialmente limitato ad affermare la necessità di un'opera di razionalizzazione generale delle agenzie fiscali.

  Sotto un profilo più squisitamente politico, invece, ritiene discutibile la scelta di mettere in discussione l'architettura delle agenzie fiscali proprio nel momento in cui si vuole potenziare l'azione di contrasto all'evasione fiscale.

  Per quanto riguarda, inoltre, il collegamento tra alcuni giochi e la rete delle tabaccherie, che ha garantito, in questi anni, 50 miliardi di euro di gettito, rileva, peraltro, come si sia verificato un calo significativo di entrate sia nel settore dei tabacchi sia in quello dei giochi, nella misura di circa un miliardo di euro rispetto a quanto preventivato.

Appare fondamentale, quindi, in una logica di trasparenza, che i dati sostanzialmente infondati forniti dal Vice Ministro Grilli alla Commissione, siano riportati alla loro giusta dimensione e, inoltre, che si instauri un confronto serio con il Governo sugli strumenti da utilizzare per contrastare l'evasione.Pag. 104

Rispetto alla proposta di affrontare i temi oggetto della discussione, in maniera complessiva, all'interno della delega fiscale, l'operazione proposta dal Governo, pur presentandosi come virtuosa, appare una soluzione secondaria, che non risolve tutti i problemi.

Per quanto riguarda, in particolare, il controllo del territorio, ritiene che si debba puntare prioritariamente sugli strumenti tecnologici, proseguendo nella progressiva realizzazione di una rete che può rappresentare il miglior presidio di legalità, al di là del controllo capillare sui singoli locali di gioco, che pure è stato fatto con il censimento in materia, durante il quale è stato utilizzato anche personale della Società italiana degli autori ed editori.

Osserva, in conclusione, come alla riorganizzazione di amministrazioni che hanno comunque prodotto risultati importanti, dando dimostrazione di efficienza, si debba procedere sulla scorta di elementi concreti e non in base ad argomentazioni che si risolvono in luoghi comuni. In particolare, poiché ogni intervento è suscettibile di orientare in un senso o in un altro i comportamenti dei fondi di investimento esteri e delle società quotate, che detengono, attualmente, il 65 per cento del mercato, equivalente a circa 7 miliardi di gettito, la materia dei giochi deve essere gestita, in particolare dal Ministero dell'economia e delle finanze, con grande attenzione e con grande senso di responsabilità, in considerazione della sua estrema delicatezza.

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