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Delega Fiscale, ok da Commissione Finanze: Conte "Non voterò la fiducia su articolo Aams-Dogane"

10 ottobre 2012 - 08:22

Approvato in commissione Finanze della Camera il ddl Delega Fiscale che oggi arriva in aula. Francesco Barbarto (Idv) con specifico riferimento alla soppressione dell’Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato, evidenzia, peraltro, come il rilievo strategico che tale organismo riveste ai fini della vigilanza e controllo pubblicistici sul delicatissimo settore dei giochi pubblici renda necessario mantenerlo in vita, a prescindere da considerazioni relative ai costi. In tale contesto ritiene che la Commissione debba lanciare un forte segnale politico, sottolineando la necessità di mantenere i commi 12 e 13 dell’articolo 3.

Scritto da Sm

Cosimo Ventucci (Pd) nel merito, osserva come l’impostazione della Commissione, tradottasi nei predetti commi 12 e 13 dell’articolo 3 del disegno di legge delega, accolga l’idea di attribuire all’Agenzia delle dogane le competenze finora esercitate dall’Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato in materia di accisa sui tabacchi, nell’ambito dell’unificazione della gestione delle imposte di consumo in capo all’Agenzia medesima, conservando, invece, all’Amministrazione autonoma, di cui è prevista la trasformazione in Agenzia dei giochi, lo svolgimento dei delicati compiti di politica industriale connessi alla gestione del settore del gioco lecito. Ritiene, pertanto, che la Commissione debba riaffermare con orgoglio la qualità particolarmente elevata del lavoro svolto in queste ultime settimane, rifiutando la soppressione dal testo dell’articolo 3 dei menzionati commi 12 e 13.

Ed il nodo è proprio sulla soppressione o meno di Aams. Il presidente della Commissione Finanze Gianfranco Conte (Pdl) ha infatti contestato la valutazione della Commissione Bilancio, che ha espresso parere favorevole sul testo a condizione che si proceda con l’accorpamento di Aams e Dogane e preannuncia che non voterà l’eventuale questione di fiducia che dovesse essere apposta sull’articolo 3 del provvedimento, qualora privo dei commi 12 e 13, rilevando come la soppressione dei citati commi 12 e 13 rappresenti un grave sgarbo nei confronti della Commissione e come le argomentazioni, addotte dalla Ragioneria generale circa l’onerosità di tali commi per giustificare la richiesta di abrogazione delle predette disposizioni, risultino assolutamente non convincenti nel merito. Rileva, peraltro, come già in precedenza le quantificazioni effettuate dalla Ragioneria si siano rilevate infondate, richiamando a tale proposito la vicenda relativa alle norme in materia di ampliamento della possibilità di rateazione dei tributi che, secondo la Ragioneria, avrebbero dovuto determinare minori entrate per oltre 100 milioni di euro e che, invece, hanno comportato un rilevante maggior gettito per l’erario”.

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