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Dl Balduzzi: As.Tro, “Qui si scontrano le due anime della politica sul gioco”

16 ottobre 2012 - 20:44

“Lo spaventoso numero di emendamenti (circa 350) che caratterizzano l’iter di approvazione del decreto Balduzzi - ovvero la prima e unica chance assegnata al settore per ‘dimostrare’ ad Istituzioni e Cittadinanze di sapersi affermare come industria compatibile con il ‘vivere civile’ ed in grado di poter collaborare con tutte le esperienze dedite al contrasto del Gap- evidenzia le due anime della politica italiana”, secondo l’associazione As.Tro. “Scorrendo gli emendamenti c’è un po’ di tutto, e sicuramente possono essere divisi in due categorie: da un lato, chi propone lo smantellamento del gioco pubblico (e a questo punto poco importa se a “questo giro di concessione o al prossimo”), e dall’altro chi faticosamente inizia a proporre argomenti e principi di tipo “culturale”, chiedendo di affiancare alle attuali previsioni un vero e proprio programma formativo per le scuole”.

Scritto da Vincenzo Giacometti


As.Tro attende pertanto il testo del maxi – emendamento “attraverso il quale tutto ciò che il Governo riterrà di condividere sarà addensato in una unitaria previsione normativa sulla quale sarà posta la ennesima fiducia di un esecutivo a maggioranza virtuale.
“La realtà di oggi, tuttavia, non è cambiata rispetto a quella di ieri, ovvero a quando il decreto è stato varato: il gioco lecito è un sistema con oltre 3000 aziende e 120.000 addetti, che consegna all’Erario un “buon” contributo a fronte di una marginalità imprenditoriale estremamente limitata e una elevatissima esposizione a rischio di impresa.
Secondo l’associazione degli operatori del gioco lecito “il decreto Balduzzi è l’unico percorso razionale per riportare equilibrio sociale ed economico nel mondo del gioco pubblico, e per garantire aiuto a chi ne ha bisogno (in una ottica preventiva che diminuisca sempre più il numero di chi dovrà ricorrere ad aiuti psicologici o sanitari per affrontare il suo problema di G.A.P.). Sabotare il decreto significa sabotare chi ha inteso aiutare i cittadini e sensibilizzare tutto il sistema gioco lecito (dall’Amministrazione all’industria) sul fronte della tutela della fasce deboli”.

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