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Emilia Romagna: assemblea legislativa vota risoluzione contro infiltrazioni nel gioco

27 febbraio 2013 - 15:50

Guerra aperta alla criminalità organizzata, mettendo “ogni risorsa disponibile nell'opera di indagine, repressione e prevenzione dell’infiltrazione delle mafie anche in Emilia-Romagna, non più isola felice”. A dichiararlo è l’Assemblea legislativa regionale dell’Emilia Romagna, che ha approvato all’unanimità due risoluzioni (voto favorevole di Pd, Sel-Verdi, Fds, Idv, Misto, M5s, Pdl, Lega nord e Udc) che chiedono a Giunta, Governo e Parlamento di proseguire e intensificare l’azione di contrasto alla malavita, a partire dal settore del gioco e delle sale slot.

Scritto da Sara

“Molto positiva ‘la convergenza larghissima’ su questi documenti”, afferma Tiziano Alessandrini (Pd), secondo cui è “auspicabile che vi sia altrettanta unità d’intenti quando l’Assemblea sarà chiamata a discutere del progetto di legge per contrastare la malattia del gioco d’azzardo (ludopatia)”.

Silvia Noè (Udc), preannunciando il voto favorevole ai due documenti, evidenzia però come un suo progetto di legge sul gioco d’azzardo, presentato un anno fa, “è stato tenuto fermo finché la maggioranza non ne ha presentato uno proprio, pressoché identico”. E invita a dare un segnale concreto rispetto alle prerogative della Regione: intervenire sull’aliquota Irap, applicandola al massimo, per gli esercizi commerciali che traggono il maggior profitto dalle slot machines.

Per Giuseppe Pagani (Pd) il “percorso di costruzione di una legge regionale sul gioco d'azzardo ha dovuto fare i conti con una nuova normativa nazionale (Decreto Balduzzi, poi trasformato in legge), che ha modificato lo spazio operativo della Regione. Occorre diffondere la consapevolezza che almeno 800.000 persone, in Italia, sono vittime di ludopatia, e occorrono sia norme restrittive al gioco d’azzardo che risorse per azioni di prevenzione e cura”.

Secondo Roberto Montanari (Pd), “le slot machines sono ormai diffuse in un numero esorbitante di luoghi; i sindaci sono impotenti e il fattore distanza non è più in grado di curare una malattia così grave e diffusa. I poteri della Regione sono inconsistenti per colpire davvero questo fenomeno: è necessario smuovere Parlamento e Governo per intervenire con qualche efficacia e non con semplici palliativi”.

Per Andrea Defranceschi (Mov5stelle) occorrono maggiore controlli nelle aree considerate edificabili da parte degli enti locali e degli uffici preposti alla stesura dei piani regolatori. Non è possibile – dice il consigliere – “non accorgersi del fenomeno che vede l’acquisto di terreni edificabili in un settore in crisi come quello immobiliare”.

L’assessore Gian Carlo Muzzarelli sul gioco auspica “un intervento chiaro e incisivo dello Stato e del futuro Governo per contrastare questa dipendenza”.

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