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Forlì, il Comune dice no all'apertura di una nuova sala gioco e chiede più poteri

22 marzo 2013 - 12:45

C'è anche il vicesindaco di Forlì, Giancarlo Biserna, fra i sostenitori della petizione promossa da alcuni abitanti della città romagnola per bloccare l'apertura di una sala gioco in zona Ca' Ossi, un quartiere molto abitato da famiglie e bambini.

Scritto da Fm

"Non si può alzare bandiera bianca dicendo che i Comuni non hanno strumenti veramente efficaci per difendere i cittadini", premette Bigerna. "Queste attività sono in forte espansione ed anche il nostro territorio ne è coinvolto, per cui il problema è serissimo e riguarda economia, legalità e soprattutto welfare, con un numero sempre crescente di  giovani e anziani”. L'unica soluzione per arginare il problema a livello locale sembra un maggior coordinamento con il Sert e le istituzioni, ma urge la definizione di una normativa nazionale. “Bisogna fare pressioni a Roma. In Regione sono in piedi una proposta di legge e progetti Anci e Legautonomie che vanno considerati priorità assolute".

Con l'occasione, Bigerna chiede anche l'istituzione di una tassa di scopo sui proventi degli apparecchi da gioco: "Va considerata una priorità l’avvio dell’iter per una legge di iniziativa popolare che preveda, tra l'altro, che una quota degli introiti che il gioco d'azzardo porta nelle casse statali venga girata ai comuni per la copertura dei costi sociali altissimi che si trovano a dover sostenere. Una legge che normi attività di prevenzione e di cura."
Più poteri ai comuni, quindi, con la possibilità di emanare ordinanze sugli orari di apertura delle sale e la distanza dai luoghi frequentati dai minori, e di vietare la pubblicità ai giochi. "Ora stiamo lavorando su un regolamento composito- conclude Bigerna - che metta insieme, tra l’altro, regole e controlli urbanistici a tappeto. Ma, come detto sopra, non basta, se non c’è la volontà politica nazionale. Lavoriamo per quella".

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