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La Sapar scrive alla Regione Veneto: 'Anche noi colpiti dal Covid'

12 febbraio 2021 - 11:14

Il segretario veneto della Sapar scrive a Zaia e Marcato chiedendo l'inclusione nei ristori anche per chi produce e ripara macchine da gioco

Scritto da Redazione
La Sapar scrive alla Regione Veneto: 'Anche noi colpiti dal Covid'

Nel bando regionale veneto per l’erogazione di contributi a fondo perduto per attività colpite dall’emergenza epidemiologica Covid-19 è stato omesso l’inserimento delle attività di produzione e riparazione di apparecchi da gioco, e di gestione apparecchi con vincita in denaro.

Per questo Andrea Lo Massaro, vice presidente vicario dell’Associazione Nazionale Sapar, che rappresentativo le aziende di  gestione  di apparecchi da intrattenimento, ha preso carta e penna e ha scritto direttamente al presidente della Regione Veneto, Luca Zaia e all'assessore allo Sviluppo economico, all’Energia e alla Legge speciale per Venezia, Roberto Marcato.

"Tale omissione - scrive Lo Massaro nella missiva - appare grave soprattutto in considerazione del fatto che i settori in questione sono chiusi su tutto il territorio nazionale dal 25 ottobre 2020 e complessivamente stanno soffrendo un periodo di chiusura che nell’ultimo anno è pari a circa sette mesi". E chiude chiedendo l'inserimento nel bando, e in altri futuri provvedimenti, dei Codici Ateco che distinguono le attività rappresentate dalla Sapar (32.40.10 produzione apparecchi da gioco, 92.00.02 gestione apparecchi con vincita in denaro, 93.29.30 sale giochi e biliardi, 33.19.09 riparazione apparecchi da gioco).

La lettera della Sapar segue a ruota la protesta sollevata ieri, 11 febbraio, dall'associazione As.tro, in entrambi i casi a rappresentanza del gioco legale, completamente chiuso per un totale di quasi sette mesi.

Una scelta, quella della Regione Veneto, già effettuata anche da Regione Molise e Regione Lazio, che hanno deciso invece di includere nei bandi la filiera eventi (congressi, matrimoni, cerimonie, etc.), gli ambulanti con posteggi in aree di eventi, stadi (cosiddetti fieristi), la filiera dei trasporti di persone e quella di sport, intrattenimento, parchi divertimento e tematici (incluse le attività dello spettacolo viaggiante), gli addetti alle attività culturali e allo spettacolo, il commercio al dettaglio di abbigliamento, calzature, libri e articoli di cartoleria, gli esercizi  all’interno di centri o parchi commerciali la cui attività è stata sospesa per effetto dei Dpcm anti-Covid.

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