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Regione Toscana: una proposta di legge in Parlamento per limitare la pubblicità sul gioco

22 maggio 2012 - 09:06

Il gioco al centro dell’attenzione del Consiglio regionale della Toscana, dove il capogruppo del Pd, Vittorio Bugli, ha espresso la volontà di presentare una proposta di legge per limitarlo. L’occasione è stata la presentazione del primo romanza di Enzo Ghinazzi, in arte Pupo, dal titolo “La confessione”. Un thriller, ma soprattutto un romanzo sul rischio di cadere nella dipendenza da una droga, dal gioco d’azzardo, dal falso senso di onnipotenza che induce il successo. Bolzano, il comune 'mappa la città': in futuro non ci sarà spazio per nuove sale da gioco

Scritto da Sm


Il romanzo è stato presentato ieri pomeriggio a Palazzo Panciatichi, sede del Consiglio toscano, dai consiglieri regionali Enzo Brogi e Vittorio Bugli, che sono intervenuti assieme all’assessore alla Salute, Daniela Scaramuccia, il tutto alla presenza dell’autore.

“La presentazione di questo libro rappresenta l’occasione per parlare delle tante questioni che Pupo, con la sua vicenda personale, pone ormai da diversi anni”, ha detto il consigliere Brogi, conterraneo del cantante e coautore con lui, più di trent’anni fa, di programmi radiofonici sulle prime emittenti libere. E l’altro consigliere toscano, Bugli, ha ricordato che in Parlamento esiste una proposta di legge che chiede di “non fare pubblicità al gioco d’azzardo”, di “rendere obbligatorio l’utilizzo della tessera sanitaria per accedere alle macchinette tipo slot machine o altri giochi con denaro al fine di verificare la maggiore età dell’utente” e anche “destinare alle aziende sanitarie parte degli introiti che allo Stato arrivano da tali proventi”.

L’assessore regionale Scaramuccia si è detta d’accordo e ha sottolineato la necessità di “prevedere interventi contro la dipendenza dal gioco d’azzardo nei livelli assistenziali garantiti dal servizio sanitario regionale della Toscana”.

Pupo ha sottolineato: “Il gioco è un dramma sociale. Sto combattendo per liberarmi dalla dipendenza e questo mi provoca sofferenza. Ma la sofferenza è l’unica strada che ho per tentare di uscire da questa prigione. Il libro che ho scritto, che tanto successo sta avendo, è stato utile e importante, per me, perché grazie ad esso ho potuto mettere un’altra barriera fra me e il gioco”.

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