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Ddl sul gioco, critiche al testo unificato adottato dalle commissioni

14 giugno 2012 - 07:34

Prosegue quest’oggi la discussione in sede referente del testo unificato di disegno di legge recante disposizioni in materia di gioco d’azzardo adottato ieri dalla seconda e dalla sesta Commissione del Senato, rispettivamente Giustizia e Finanze. Borghesi (Idv): Non riconosciuti i meriti di Rapetto nelle indagini sulle slot Allegrini (Pdl): Ecco i principi fissati nella bozza di ddl unificato sul gioco Il testo ai raggi X: fondo per cura ludopatia finanziato da riduzione compensi a concessionari slot e vlt Ddl delega fiscale, sì del Cdm alle nuove norme sui giochi

Scritto da Amr

Nel corso della seduta di ieri la relatrice Laura Allegrini (Pdl) ha presentato e illustrato il testo unificato, elaborato di concerto con il collega D'Ubaldo, nel quale è stato recepito, per quanto compatibile, il contenuto dei disegni di legge all'ordine del giorno in materia di gioco d'azzardo, nonché dell'Atto Senato n 3294 d'iniziativa del senatore Barbolini, presentato ma non ancora formalmente assegnato.

Da parte sua, il senatore Lucio Ubaldo ha evidenziato che il testo unificato si prefigge come obiettivo principale quello di contrastare le attività illecite e la diffusione del gioco illegale e irregolare, dando di conseguenza un minore rilievo alle finalità di contrasto dell'evasione fiscale nel settore dei giochi pubblici, dal momento che tale tema richiede certamente un approfondimento specifico attraverso una proficua interlocuzione con il Governo.

Non sono mancate le critiche al testo: il senatore Caliendo ha espresso perplessità sul comma 4 dell'articolo 12 nella parte in cui impedisce a coloro che sono stati condannati anche con sentenza non definitiva di partecipare a gare per il rilascio di concessioni in materia di giochi. Tale norma, a suo dire, appare in evidente contrasto con il principio di non colpevolezza che impernia il nostro sistema penale.

Il senatore Mugnai (PdL) ha concordato con i rilievi critici da ultimo formulati dal senatore Caliendo, sottolineando peraltro come impedisca la candidatura anche con condanna con sentenza non definitiva per un reato di ricettazione semplice.

Il senatore D'Ambrosio si è invece espresso criticamente sul provvedimento nel suo complesso il quale, invece di agire sulle cause dei fenomeni della ludopatia, interviene sugli effetti aggravando peraltro il sistema vigente. Dopo aver sottolineato come dietro il gioco, ivi incluso quello legalizzato, si celino interessi ed infiltrazioni di associazioni criminali organizzate anche in ragione degli elevati proventi, esprime il proprio vivo stupore per il rafforzamento del ruolo dello Stato-giocatore attuato nel corso degli ultimi anni. Nel merito del testo unificato ha espresso perplessità sulla istituzione di un osservatorio il quale, in ragione della necessità di reperire risorse umane, rischia di porre problemi di carattere finanziario. A ciò si aggiunga che l'istituzione di un nuovo soggetto sembra porsi in contrasto con le logiche dei semplificazione dell'apparato pubblico perseguite.

Il senatore D'Ubaldo, relatore per la 6a Commissione, pur prendendo atto dei rilievi svolti dal senatore D'Ambrosio in merito all'inopportunità di prevedere la costituzione di un osservatorio nazionale sulle dipendenze da gioco d'azzardo, di cui all'articolo 5 del testo unificato proposto, ha rilevato tuttavia che tale organismo non dovrebbe comportare oneri per la finanza pubblica né porsi in contrasto con l'invocato principio della semplificazione. Infatti si deve considerare che, per tale organismo, si è scelto come modello di riferimento l'analogo osservatorio sulle tossicodipendenze, in relazione al quale si prevede espressamente che la partecipazione dei componenti alle sue attività avvenga a titolo gratuito.

Il senatore Perduca (Pd) si è soffermato dapprima sulla questione concernente i giochi on line, sollecitando lo svolgimento di un ciclo di audizioni volte anche alla comprensione della normativa europea e degli altri paesi comunitari in materia. Per quanto concerne il tema della ludopatia poi non ha condiviso del tutto il giudizio critico del senatore D'Ambrosio sullo Stato-giocatore ritenendo che la regolazione del fenomeno da parte dello Stato possa assicurare una maggiore tutela dei cittadini. In proposito ha evidenziato evidenzia l'opportunità che ad un analogo ruolo regolatorio da parte dello Stato si giunga con riguardo ad un fenomeno, attualmente illegale, perché fonte di dipendenza quale quello della droga.

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