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Aams e Assi, Servizio studi del Senato ricorda le decisioni del governo Berlusconi

09 luglio 2012 - 10:51

“In tema di riorganizzazione dell'Aams, il 12 ottobre 2011 il Governo ha presentato al Parlamento l'Atto n. 411 recante Schema di decreto ministeriale concernente l'istituzione dell'Agenzia fiscale dei monopoli di Stato, in attuazione dell'articolo 40, commi da 2 a 6 del decreto-legge n. 159 del 2007, che ha previsto la trasformazione dell'Aams in Agenzia fiscale. Lo schema di decreto, su cui le Commissioni VI della Camera e 6a del Senato si sono espresse favorevolmente (con condizioni e osservazioni), rispettivamente in data 10 novembre 2011 e 14 febbraio 2012, non è stato successivamente emanato”. Fittissima l'agenda di lavori sul gioco in Senato, si comincia domani Assi: gli ippodromi devono installare il sistema countdown

Scritto da Anna Maria Rengo

È quanto si legge nel dossier elaborato dal Servizio studi del Senato – ufficio ricerche nei settori economico e finanziario sul disegno di legge di conversione in legge del decreto legge 27 giugno 2012, n. 87 recante ‘Misure urgenti in materia di efficientamento, valorizzazione e dismissione del patrimonio pubblico, di razionalizzazione dell’amministrazione economicofinanziaria, nonché misure di rafforzamento del patrimonio delle imprese del settore bancario’, che come noto all’articolo 3 prevede l’incorporazione di Aams nell’agenzia delle Dogane e la soppressione di Aams. “L'articolo 1 dello schema di decreto ministeriale approvava lo Statuto provvisorio e il Regolamento provvisorio di amministrazione, allegati al provvedimento; esso prevedeva inoltre che, fino alla nomina dei nuovi organi dell'Agenzia, il direttore generale dell'Aams assumesse le funzioni di direttore dell'Agenzia, e che il Comitato di gestione fosse composto dal direttore e dai dirigenti di I fascia dell'Aams. L'articolo 2 assegnava all'Agenzia le risorse umane, strumentali e finanziarie, beni patrimoniali mobili e immobili e tutti gli altri diritti e beni già nella titolarità dell'Aams; inoltre trasferiva alla nuova Agenzia tutte le funzioni, le attività, i servizi, i rapporti giuridici, i poteri e le competenze già attribuite all'AAMS. Nel provvedimento non veniva indicata la data di tale trasferimento (e della soppressione dell'Aams), da individuarsi in relazione alla conclusione dei passaggi procedurali previsti”.

Il Servizio studi ricorda anche come il governo Berlusconi abbia trasformato l’UNIRE (Unione per l'incremento delle razze equine) in Agenzia per lo sviluppo del settore ippico – ASSI, struttura a carattere tecnico-operativo di interesse nazionale, secondo quanto previsto dall’articolo 8 del D.Lgs. 30 luglio 1999, n. 300, sotto la vigilanza del Ministro delle politiche agricole.

I nuovi compiti dell’Agenzia sono stati così individuati: promuovere l’incremento ed il miglioramento delle razze equine; gestire i libri genealogici; rivedere la programmazione delle corse e dei programmi di allevamento; affidare il servizio di diffusione delle riprese televisive delle corse; valutare le strutture degli ippodromi e degli impianti di allevamento ed allenamento.

L’agenzia è subentrata nella titolarità dei rapporti giuridici facenti capo all’Unire; la durata dell’incarico del direttore generale, dei componenti del comitato direttivo e del collegio dei revisori è stata fissata in tre anni. Il successivo comma 29 ha specifica alcuni aspetti inerenti il rapporto di lavoro del personale dell’Unire, di cui è stata assicurata la continuità.

Il dossier evidenzia infine che la clausola "di natura non regolamentare" riferita agli emanandi decreti esclude l'applicazione dell'articolo 17, comma 4, della legge n. 400 del 198827, che reca la procedura per l'approvazione dei regolamenti (prevedendo fra l'altro il parere del Consiglio di Stato) e, qualora il contenuto del decreto da emanare abbia natura sostanzialmente normativa, si configura come tacita deroga alla citata norma della legge n. 400.

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