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Commissione del Senato approva Ddl Barbolini su trasparenza gioco e contrasto a ludopatie

25 luglio 2012 - 08:39

La commissione Igiene e Sanità del Senato ha discusso e approvato ieri il ddl del senatore Giuliano Barbolini e di altri firmatari riguardante ‘Disposizioni in materia di gioco d'azzardo, per la trasparenza e il controllo del mercato dei giochi, la prevenzione e il contrasto delle ludopatie’. La relatrice, senatrice Rizzotti (PdL) ha illustrato e presentato uno schema di parere favorevole con osservazioni, ringraziando i senatori che sono intervenuti nel corso della discussione per aver offerto valutazioni ed analisi utili.

Scritto da Sm

La relatrice, senatrice Baio (Per il Terzo Polo:ApI-FLI), nell'associarsi all'esposizione della senatrice Rizzotti, ha precisato che il termine ludopatia dovrebbe essere sostituito anche nel titolo del disegno di legge in esame.

Il senatore Astore (Misto-ParDem) è intervenuto incidentalmente per ricordare che di recente la Germania è intervenuta sul piano legislativo proprio sulla materia del gioco d'azzardo.

Il presidente prende atto della segnalazione posta dal senatore Astore, la quale potrà essere senz'altro tenuta in considerazione dalle Commissioni di merito nel prosieguo dell'esame dei diversi disegni di legge sull'argomento.

Previa verifica del prescritto numero legale dei senatori, la Commissione ha approvato lo schema di parere favorevole con osservazioni predisposto dalle relatrici ed allegato al resoconto della seduta.

Ecco le osservazioni della commissione:

1)     nell'articolo 1, recante "Oggetto e finalità" si dovrebbe inserire il riferimento esplicito alla prevenzione e valutare l'opportunità di specificare che le misure si rivolgono anche ai familiari dei giocatori.

2)     Con riferimento al titolo del disegno di legge ed agli articoli 2 e 3, si rileva fin da subito l'inappropriatezza del termine ludopatia, espressione non scientifica di un fenomeno che più propriamente occorre denominare Gioco d'azzardo Patologico (GAP). Quest'ultima, infatti, è la dizione internazionale universalmente recepita dall'Organizzazione Mondiale della Sanità e accettata dalla comunità scientifica nel DSM-IV-TR (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders) dell'American Psychiatric Association.

Di conseguenza, si dovrebbe sostituire il termine ludopatia in tutte le disposizioni in cui compare.

3)     Si rileva che la procedura (di cui all'articolo 3, comma 3) per l'inserimento dei disturbi da gioco d’azzardo patologico nell’ambito di applicazione dei livelli essenziali di assistenza non contempla alcun ruolo della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano e del Ministero dell'economia e delle finanze.

Si tratta di una lacuna da colmare, con l'ulteriore rilievo che, pure in tale ipotesi, i programmi di cura e riabilitazione dovrebbero essere indirizzati anche a sostegno e tutela dei familiari dei giocatori patologici.

4)     Con riferimento all'articolo 3, comma 4, in ordine alla certificazione del disturbo, dalla formulazione del testo si evincerebbe che ciascuna regione debba individuare unsoggetto nuovo, ossia  i presidi regionali convenzionati con i dipartimenti di salute mentale (DSM). Sarebbe opportuno inserire tale competenza tra quelle spettanti agli attuali servizi territoriali per le dipendenze (SerD), ricomprendendo la patologia da gioco d'azzardo.  Si potrebbe, inoltre, valutare la possibilità di non coinvolgere i dipartimenti di salute mentale, in quanto il gioco patologico non è un problema di salute mentale, ma di dipendenza.

Appare poi fondamentale che le prestazioni erogate ai soggetti affetti da gioco d'azzardo patologico  comprendano anche la terapia socio-sanitaria-educativa. In ultimo, si rileva che non si comprende il riferimento all'assistenza scolastica, che, pertanto, dovrebbe essere oggetto di una formulazione più chiara.

5)     Con riguardo all'articolo 4, si osserva che le risorse possono essere reperite anche in altro modo, ad esempio abbassando il payout o destinando una percentuale di tutte le entrate erariali, da ripartire tra concessionari, Stato e giocatori, alla prevenzione, cura e riabilitazione del gioco d'azzardo patologico. 

6)     All'articolo 5, per garantire una maggiore tutela della salute dei minori, si dovrebbe specificare che l'utilizzo di tessere per l'accesso ai giochi non esclude la responsabilità dei titolari degli esercizi pubblici.

7)     Sembra opportuno specificare, nell'articolo 7, quali siano i soggetti istituzionalmente destinatari del rapporto dell'Osservatorio e che lo stesso sia presieduto dal Ministro della salute o da un suo delegato, prevedendo il coinvolgimento delle Regioni. Sarebbe, inoltre, opportuno attribuire all'Osservatorio funzioni di sorveglianza e di disciplina della pubblicità ed il compito di promuovere ricerche cliniche o progetti di prevenzione, cura o riabilitazione a carattere innovativo. 

Si rileva poi che la Relazione annuale al Parlamento sull'uso di sostanze stupefacenti e sulle tossicodipendenze in Italia potrebbe essere denominata come "Rapporto annuale sulle dipendenze da sostanze, da gioco e comportamentali", raccogliendo anche i rapporti redatti dall'Osservatorio nazionale.

 

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