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Decreto sanità, lo psicologo Croce: “Si distingua fra diverso rischio dipendenza dei giochi”

29 settembre 2012 - 05:57

“La cura per problemi legati all'azzardo non può più essere un azzardo e l'inserimento del Gioco d'azzardo patologico (ma perché si continua a parlare di ludopatia?) nei Lea costituisce ovviamente un elemento positivo verso la certezza della cura per tutti i cittadini italiani”. È quanto sottolinea lo psicologo e psicoterapeuta Mauro Croce, nel commentare a Gioconews.it le disposizioni contenute del decreto Sanità, attualmente in fase di conversione in legge alla Camera, più precisamente all’articolo 5. Dl sanità: focus sul gioco, dubbi su pubblicità e distanze minime

Scritto da Anna Maria Rengo

Croce sottolinea tuttavia che “l'assenza di specifiche risorse finanziarie pone dubbi rispetto la reale ed efficace attuazione. Purtroppo non viene attribuito nessun reale strumento ai sindaci ed alle comunità locali al fine di regolare, limitare, sospendere, monitorare concessioni in ordine a specifiche e documentate situazioni di problematicità. Come monitorare poi l'evoluzione dell'impatto sociale dei giochi e la reale efficacia di questo decreto?”.

Per lo psicologo esperto di giochi, così come nella formulazione del decreto, questi ultimi “appaiono in un certo senso tutti uguali mentre invece sappiamo che hanno un diverso rischio di favorire forme di dipendenza. Perché non distinguere tra giochi a maggiore rischio e confinare questi in luoghi a forte controllo e maggiore difficoltà di accesso?”.

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