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Politiche Antidroga: focus sul gioco, Serpelloni "linee di indirizzo tecnico-scientifiche comuni"

20 ottobre 2012 - 09:57

Il Dipartimento politiche antidroga, che si trova sotto il ministero per la Cooperazione internazionale e l'integrazione, presieduto da Andrea Riccardi, ha pubblicato sull’Italian Journal on Addiction', un numero dedicato al gioco d’azzardo patologico (Gap). “Si tratta - spiega una nota - di una ricca panoramica sulle cause neuro-cognitive e comportamentali del Gap, oltre che l'organizzazione dei servizi e delle buone pratiche ad oggi acquisite in Italia per contrastare il fenomeno. Molti sono stati i professionisti dei Dipartimenti delle dipendenze e del privato sociale che hanno aderito all'invito a trasmettere le loro esperienze di cura e i programmi attivi sul territorio nazionale, che sono state riportate nel numero monografico dell'Italian Journal on Addiction.

Scritto da Redazione GiocoNews

“Questa pubblicazione - ha dichiarato Giovanni Serpelloni, a capo del Dpa - è nata dalla volontà di fornire informazioni scientifiche e indirizzi metodologici aggiornati per affrontare un problema che riguarda soprattutto giovani ed anziani. Si vuole inoltre favorire la maggiore condivisione e valorizzazione delle esperienze esistenti e spesso poco conosciute. Al contempo, si propone come strumento di riflessione e di stimolo per migliorare la prevenzione, il trattamento e la riabilitazione. Per questo abbiamo deciso di pubblicare i contributi pervenuti per avere un quadro di partenza quanto più vicino alla reale condizione del nostro sistema di risposta al problema esistente in Italia”. La pubblicazione “anticipa l’uscita di un progetto nazionale, che vedrà coinvolte le Regioni e vari ministeri, oltre che varie organizzazioni impegnate nell'assistenza, al fine di iniziare a concertare anche nel nostro Paese, linee di indirizzo tecnico-scientifiche comuni, sulla base di più moderni studi di settore, nell'ambito delle neuroscienze senza tralasciare le forti valenze e l'impatto sociale che tale problematica presenta”.

Un’indagine condotta presso il Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione dell’Università di Padova, si è proposta di quantificare la diffusione del fenomeno del gioco d’azzardo patologico in una popolazione di studenti universitari (313), esaminando il ruolo dei fattori emotivi sul gioco, in particolare le emozioni provate e le strategie per gestirle. Gli atteggiamenti e le abitudini associati al gioco d’azzardo sono stati indagati attraverso la somministrazione di un questionario anonimo self-report. Il questionario ha valutato la frequenza e gravità del gioco, le emozioni provate e il ricorso a due differenti strategie di regolazione emotiva, la rivalutazione cognitiva e la soppressione espressiva. Dall’analisi dei dati emerge che la frequenza di gioco e il gioco patologico hanno prevalenze maggiori tra i maschi; complessivamente l’11,1% dei soggetti risulta a rischio, mentre il 5,5% è un giocatore problematico. Nello specifico, è a rischio il 17,9% dei maschi e il 5,4% delle femmine e risultano giocatori problematici il 10% dei maschi rispetto all’1,8% delle femmine. Il gioco d’azzardo ha, inoltre, un impatto sulla qualità della vita non solo individuale ma anche nella famiglia e tra gli amici. Infatti, il 55% degli studenti dichiara di aver sottratto del tempo al lavoro o allo studio, il 47% di avere discussioni con famigliari e amici a causa del gioco, il 45% di sentirsi in colpa rispetto alle conseguenze del gioco e infine il 41,2% dei soggetti ha risposto di avere discussioni con la famiglia o problemi con lo studio-lavoro. Inoltre, risulta significativamente associata al gioco problematico e a rischio l’emozione di orgoglio, che potrebbe spingere il giocatore a sovrastimare gli esiti positivi di un evento e ad adottare un comportamento più rischioso.

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