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Il sottosegretario Ceriani: “Ministro Grilli fornirà tutti i chiarimenti su iter governo Aams-Dogane”

14 novembre 2012 - 08:24

La notizia richiamata dal senatore Musi è confermata ed è previsto nella giornata di mercoledì un incontro informale tra i relatori e il ministro Grilli, in merito all'esame degli emendamenti presentati, in tale sede verranno forniti i chiarimenti necessari. Così il sottosegretario all’economia Vieri Ceriani, intervenuto ieri nella seduta della commissione Finanze del Senato, impegnata nell’illustrazione degli emendamenti al disegno di legge delega in materia fiscale, si è espresso in riferimento alle parole del senatore Musi che, intervenendo sull'ordine dei lavori, ha dichiarato di aver avuto notizia del fatto che il Ministro dell'economia e delle finanze ha già predisposto e trasmesso alla Corte dei conti i decreti previsti dall'articolo 23-quater del decreto-legge n. 95 del 2012 relativi all'incorporazione dell'Agenzia del territorio e dell'amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato, rispettivamente, nelle Agenzie delle entrate e delle dogane.

Scritto da Anna Maria Rengo

Musi ha segnalato la considerevole e non motivata anticipazione nella predisposizione e trasmissione dei decreti citati, rispetto al termine previsto dall'articolo 23-quater prima richiamato. Dal punto di vista politico e sotto il profilo della correttezza istituzionale nei rapporti con la Commissione, ritiene che si sia in presenza di una decisione particolarmente grave e tale da vanificare il lavoro di approfondimento finora svolto. Ricorda infatti che il tema del riordino delle Agenzie fiscali, espunto dal testo della delega definito dalla Camera, per effetto dell'approvazione di un apposito emendamento sul quale il Governo aveva posto la questione di fiducia, è oggetto di un gruppo di emendamenti al disegno di legge, all'esame della Commissione, a ulteriore conferma dell'importanza rivestita dalla questione. Stima pertanto assolutamente necessario che il Governo riferisca alla Commissione le motivazioni che giustificano la scelta di anticipare i tempi di predisposizione dei decreti previsti e fornisca al contempo un'ampia informativa sul loro contenuto. Sottolinea che tale informativa è da considerarsi assolutamente pregiudiziale rispetto al prosieguo dell'esame della delega in Commissione e per tale ragione sottopone alla Presidenza la propria richiesta di sospendere i lavori e di rinviare l'esame degli emendamenti, da riprendere dopo che il Governo avrà fornito la risposta richiesta.

Anche il presidente della commissione Mario Baldassarri ha ritenuto fondata la richiesta avanzata dal senatore Musi in merito alla necessità di acquisire un'informativa del Governo e ha confermato, per quanto a sua conoscenza, l'avvenuta predisposizione e trasmissione dei decreti concernenti il trasferimento delle risorse degli enti incorporati. Ricorda che, tra gli emendamenti presentati al disegno di legge e vertenti sul riordino delle Agenzie fiscali, alcuni mirano a differire l'inizio di decorrenza del processo di incorporazione dei Monopoli e dell'Agenzia del territorio, mentre altri contengono una autonoma e articolata disciplina di delega mirante a una complessiva revisione e razionalizzazione organizzativa dell'amministrazione finanziaria. Concorda quindi con il rilievo del senatore Musi circa l'importanza di tali tematiche e per tale motivo chiede al sottosegretario Ceriani di riferire quanto prima al ministro Grilli la richiesta di informativa testé avanzata.

Il senatore dell’Italia dei Valori Elio Lannutti ha sottolineato di non potersi esimere dallo svolgere un'amara constatazione circa il progressivo esautoramento delle funzioni legislative e decisionali del Parlamento, rimarcando che tale processo era iniziato già con il precedente Governo. Ritiene che il caso di specie dimostri ancora una volta il forte potere di condizionamento delle strutture tecniche e burocratiche del Governo, che sono in grado di imporre le proprie scelte ai responsabili politici, condizionando, di conseguenza, anche l'attività del legislatore, con il non dichiarato ma evidente obiettivo di tutelare solo interessi di parte. Sottolinea quindi che la perdita di credibilità della politica discende anche dalla crescente subordinazione nei confronti di tali strutture. Dal punto di vista procedurale concorda con l'indicazione di completare l'illustrazione degli emendamenti e sospenderne l'esame, in attesa dell'incontro con il ministro Grilli.

Il senatore Costa (PdL), a nome della propria parte politica, condivide le osservazioni svolte dal senatore Lannutti ed evidenzia la questione di una crescente debolezza del Parlamento, ma anche dello stesso Esecutivo, nei confronti dei soggetti portatori di interessi di parte, come dimostrato dalla difficoltà a correggere o eliminare dall'ordinamento alcune disposizioni normative, assolutamente non giustificate né condivisibili. In proposito ricorda in termini negativi la difficoltà a superare le proposte volte a prevedere una differenziazione di competenze tra i dottori commercialisti e i revisori contabili. Sottolinea quindi come sia compito della Commissione coadiuvare il ministro Grilli, in qualità di responsabile politico del suo dicastero, individuando specifiche proposte operative, valutando anche l'opportunità di inserirle in un apposito documento.

Il senatore Paolo Franco (LNP) ha sottolineato come il proprio Gruppo abbia assunto un atteggiamento non ostruzionistico e si sia limitato, correttamente, a svolgere gli interventi di illustrazione degli emendamenti presentati. Al riguardo preannuncia la disponibilità a rinunciare all'illustrazione dei restanti emendamenti a sua firma, salva la possibilità di intervenire in sede di dichiarazione di voto, al fine di collaborare alla più celere e proficua conclusione dell'iter legislativo una volta superato l'impasse. Tuttavia tale disponibilità è subordinata alla risposta che il ministro Grilli fornirà alla Commissione in merito alle questioni concernenti il riordino delle Agenzie fiscali e, sotto tale profilo, ritiene necessario che la Commissione assuma una posizione più netta e incisiva, interrompendo subito i lavori, senza completare l'illustrazione degli emendamenti.

Il senatore Raffaele Lauro (PdL) condivide il contenuto fortemente critico, nei confronti dell'operato del Governo, degli interventi finora svolti, ma sottolinea che il progressivo venir meno della centralità del Parlamento non è ascrivibile a colpa dell'Esecutivo in carica, ma rappresenta l'esito finale di un processo avviato con i precedenti Governi, dei quali è innegabile la caratterizzazione politica e non tecnica. Di conseguenza non si può ignorare come le strutture tecniche e burocratiche del Ministero dell'economia e delle finanze abbiano acquisito un peso decisionale sempre più grande, anche a scapito dei responsabili politici del Dicastero. Inoltre, rimarca che nella corrente legislatura non è stata colta l'esigenza di avviare una riflessione sulla tenuta delle istituzioni parlamentari di fronte ai nuovi scenari globali. In tale contesto ritiene quindi scontato che il Governo ricorra anche in Senato al voto di fiducia per l'approvazione della delega.

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