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Chiti: "I nuovi candidati politici si assumano responsabilità sul gioco"

11 febbraio 2013 - 11:01

Roma – “È importante che i candidati alle politiche assumano delle responsabilità sul gioco. Fondamentale è dare maggiori poteri ai sindaci e che si crei un intergruppo parlamentare che operi in raccordo su questo difficile tema”. È quanto dichiara a Gioconews.it, il vice presidente del Senato, Vannino Chiti. Sull’apertura delle mille sale da poker, Chiti aggiunge: “In Italia ci sono anche troppe sale da gioco, prima di procedere occorre coinvolgere i comuni sulla loro collocazione. C’è poi il problema della tassazione, perchè è inaccettabile che si continui a tassare solo i cittadini”. Nardella (Pd): "Le amministrazioni locali tagliate fuori dal gioco" Fossati (Pd): "Dai circolòi si tolgano le slot e lo sport sia finanziato da gioco" Sperandio (Movimento 5 Stelle): "Posteremo l'appello della campagna Mettiamoci in gioco" Senato: in 8 punti l'appello ai politici della c

Scritto da Anna Maria Rengo

IPPICA - Sulla crisi dell’ippica, aggiunge: “Mentre da un lato si gioca sempre di più e con sempre più facilità, ci sono alcuni settori come l’ippica e altri sport che vanno sostenuti”.

CASINO' - Quanto all’idea di un casinò per regione, Chiti afferma: “È stata lanciata più volte ed è sempre meglio giocare in un luogo controllato e trasparente, ma ogni volta che se ne è parlato i magistrati antimafia hanno sottolineato come queste strutture siano spesso usate per riciclare denaro sporco. Per questo non credo che sia una bella idea aprirne altri. La mia non è una posizione abolizionista, ma c’è bisogno di programmazione e un ruolo centrale devono svolgerlo proprio le amministrazioni locali”.

Sulla campagna 'Mettiamoci in gioco', Chiti aggiunge: “Ognuno di noi è qui a titolo personale, io firmerò quest’appello perché lo condivido, alcuni punti infatti sono di particolare urgenza. È giusto che sia inviato a tutti, ognuno poi ne risponderà. Avevamo strappato con il Balduzzi l’inserimento del gap tra i Lea, ora bisogna quantificare i costi di tale processo. È vero che ci deve essere una moratoria sull’apertura di nuove sale, finché non ci sarà una regolamentazione più adeguata. Non c’è necessità di incrementare il triste primato che già abbiamo. Fateci sapere chi firmerà l’appello così potremo costituire un intergruppo parlamentare sul tema”.

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