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Albertini (Lista Monti): "Sul gioco non si prescinda dallo Stato"

22 febbraio 2013 - 10:15

A poche ore dal silenzio pre-elettorale, continua l'inchiesta di Gioconews.it sugli orientamenti dei vari schieramenti politici in materia di gioco, che ha raccolto le dichiarazioni di Antonio Ingroia (Rivoluzione Civile), Massimo Garavaglia (Lega Nord), Emanuela Baio (Lista Monti) e Laura Allegrini (Pdl). È la volta di Gabriele Albertini, candidato con la Lista Monti in Senato e europarlamentare del Pdl, che sul settore precisa la sua posizione da liberale. Miotto (Pd): "Giochi, serve tassazione più omogenea e correlata al rischio"

Scritto da Sara

Sta facendo parlare molto di sé in questa campagna elettorale. Gabriele Albertini, ex sindaco di Milano e oggi europarlamentare azzurro, in corsa per la presidenza della Regione Lombardia, si candiderà al Senato con la lista di Mario Monti. E per la Regione Lombardia correrà con il Movimento Lombardia Civica e non con il Pdl, dato che non approva l’alleanza del partito con la Lega di Maroni. La sua è una posizione decisa e vista l’agenda Monti in materia di gioco pubblico, non si può non chiedergli quale sia il suo punto di vista su un argomento tanto dibattuto e che ha animato il dibattito politico degli ultimi tempi.

“Guardi – afferma Albertini - il gioco c’è dal tempo degli arabi. In Italia, fino a circa 10 anni fa, prima dell’intervento dello Stato, gli attuali 80 miliardi di euro di raccolta erano tutti nelle mani della malavita. Si rende conto? Da liberale considero meritorio il lavoro fatto, affinché il fenomeno sia sotto il controllo dello Stato. Credo altresì che debba essere controllato in maniera ancora più decisa, al fine di evitare i danni sociali che può provocare”. La legalizzazione del settore del gioco, attraverso il controllo statale e il sistema concessorio, è infatti riuscito a combattere buona parte di quel sommerso che un tempo la faceva da padrone.

L'AGENDA MONTI E IL GIOCO - "Lei è candidato nella lista Monti. Qualora vada al Governo, quali sono i punti essenziali in materia di gioco da portare avanti?"
“Non ne abbiamo mai parlato, se ne dovrà discutere collegialmente. Personalmente credo si debba attuare un controllo ancora più deciso per quanto concerne la problematica dell’abuso di gioco e della cura delle cosiddette ludopatie. Ricordo che con il decreto Balduzzi la patologia è stata introdotta nei Lea (livelli essenziali di assistenza)”.
In effetti, il decreto Balduzzi ha messo nero su bianco alcune novità per il settore del gioco pubblico, a partire proprio dal riconoscimento della dipendenza da gioco come vera e propria malattia. Nonostante questo, però, ci sono ancora molti passaggi da completare, primo fra tutti il finanziamento di tale ingresso. Si era parlato di diverse opzioni, tra cui un fondo derivante da una tassazione del gioco. Proposta che aveva scatenato non poche polemiche e che era stata presto accantonata. Ora spetterà al ministero della Salute far luce sulla questione e individuare le misure per tale finanziamento.

"In quest’ottica, l’agenda del Governo Monti in materia di gioco è stata a suo avviso soddisfacente? Per quali motivi?"
“L’azione del governo Monti – continua Albertini - è stata complessivamente buona, in primis quella dei ministri Renato Balduzzi e Andrea Riccardi. Per la prima volta, si sono posti limiti oggettivi nello sviluppo smodato dei giochi soprattutto nella loro pubblicità e nella loro ubicazione territoriale. Sono stati inoltre introdotti obblighi di indicazioni chiare sul pericolo di dipendenza, da apporre sugli apparecchi da gioco. Non sono cose da poco, dopo anni di sviluppo sconsiderato e senza regole”.

"Sulla legge Balduzzi in materia di ludopatia come si pone?" “Mi sembra un buon inizio anche se, ricordo, manca una ricerca epidemiologica e statistica fatta da autorità pubbliche ed indipendenti che ci dia le reali dimensioni del problema”.

L'AZIONE DELL'UE SUL GIOCO ONLINE - Anche lo sguardo europeo sul settore del gioco e in particolare nella sua accezione online, si sta facendo sempre più attento. Il Libro verde e l’Action plan della Commissione europea stanno ponendo le basi per delle regoli comuni tra gli Stati membri per questo mercato. Regole che riguardano, in particolar modo, la tutela del giocatore e la lotta all’illegalità.
"Da europarlamentare, che idea si è fatto dell’azione dell’Ue sul gioco via web?"
 “L’Action plan – aggiunge Albertini - ha un impianto generale che mi sembra buono e condivisibile. Vedremo come si svilupperà nel 2013 con la conferenza delle parti interessate”.
"Sulla questione della frode sportiva e delle scommesse illegali, che cosa a suo avviso dovrebbe essere fatto per limitare il fenomeno?"
“Occorre rafforzare i rigidi controlli incrociando le informazioni a livello internazionale. Ormai, con le nuove tecnologie, è possibile identificare scommesse anomale su ogni singolo avvenimento in tutta Europa e in tempi rapidissimi. Ma il vero nemico continuerà ad essere il mercato illegale. L’ultima ‘calciopoli’ ha proliferato sul circuito illegale delle scommesse internazionali e su quello dei bookmaker esteri illegali, non regolamentati né controllati. Più aumenteranno i controlli, più si ripulirà lo sport dal cancro delle scommesse illegali e delle combine che uccidono il nostro sport”.



 

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