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Provincia di Bolzano, una sala giochi ogni 8500 residenti

07 marzo 2013 - 10:51

Cinquantaquattro licenze per sale giochi (di cui 22 sale dedicate), 1 ogni 8500 residenti: questi sono alcuni dei dati che emergono dalla risposta del presidente della Provincia Autonoma di Bolzano, Luis Durnwalder, all'interrogazione presentata dal consigliere Donato Seppi (Unitalia) per conoscere la 'situazione delle sale giochi sul territorio provinciale'. Modello Bolzano: As.Tro "Non esportabile" Arezzo: sale gioco fuori dal centro storico, lo prevede nuovo regolamento urbanistico

Scritto da Fm

L'interrogazione ha permesso di stilare una sorta di censimento degli spazi dedicati al gioco legale nella provincia di Bolzano, area di applicazione di una delle prime ordinanze restrittive emanate dalle amministrazioni locali. Scorrendo la lista delle società titolari di concessioni allegata alla risposta fornita da Durnwalder, emerge che la maggior parte delle sale sono concentrate fra Bolzano, Brunico, Bressanone e Merano; 22 di loro offrono anche il servizio bar, con regolare iscrizione al Rec.


Tra i punti più controversi dell'interrogazione di Seppi c'è il mancato rispetto dell'orario di apertura di una sala situata nella zona industriale di Bolzano, che da alcuni controlli risulterebbe accessibile anche la notte. Per Durnwalder, gli orari "seguono quelli stabiliti dalla legge per gli esercizi pubblici di somministrazione di bevande e gli esercizi di ristorazione: aprono alle ore 6.00 e chiudono alle ore 1.00. Ai sensi della legge provinciale 14 dicembre 1988, n. 58 il Presidente della Provincia può autorizzare delle deroghe aventi per oggetto la posticipazione dell'orario di chiusura. Ma la Provincia non ha autorizzato nessuna apertura al pubblico continuata, 24 ore al giorno".

Mancano dati certi sull'adeguamento dei locali alle normative architettoniche (la presenza di servizi igienici separati, e accessibili anche ai portatori di handicap) e la certificazione di agibilità. La Provincia, prosegue Durnwalder, "è in possesso della sola planimetria e dei dati catastali dei locali (forniti dai richiedenti) che nel corso del procedimento vengono trasmessi al Comune competente per gli accertamenti necessari".
Una risposta ritenuta poco soddisfacente dal consigliere Seppi, che promette battaglia: "Su questo punto sarà nostro compito richiedere ai Comuni competenti, in cui esistono sale giochi con servizio bar, mediante una precisa interrogazione istituzionale presentata dai nostri consiglieri comunali, copia delle pratiche sulla base delle quali è stato concesso il benestare comunale al rilascio della licenza provinciale, nome e cognome del tecnico che la ha redatta, base sulla quale ha dedotto la possibilità al rilascio. Riteniamo infatti, da nostri sopralluoghi, che diverse sale gioco con servizio bar non siano assolutamente in regola".

IL CONSIGLIO PROVINCIALE NON AUMENTA I FONDI PER LA LUDOPATIA - Nel frattempo, nella seduta del consiglio provinciale di Bolzano del 6 marzo, è stata respinta la mozione presentata da Pius Leitner (Die Freiheitlichen), che auspicava un aumento al 15% della percentuale prevista per la lotta alle dipendenze da gioco, pari attualmente all’1,5% degli incassi. La mozione è stata respinta con 13 sì, 14 no e 1 astensione.

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