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Genova, nuovo regolamento: Federtabaccai e Ascom critici, preannunciano ricorsi

09 maggio 2013 - 07:19

Pubblicato il testo definitivo del regolamento sui giochi del Comune di Genova, arrivano le prime reazioni dei rappresentanti delle associazioni degli esercenti. Quelle di Giorgio Pastorino, presidente della Federazione Italiana Tabaccai di Genova e vice presidente nazionale del Sindacato Totoricevitori Sportivi, e di Silvio Seghi, presidente Vicario dell’Associazione Bar Ascom Confcommercio Genova, intervistati da Gioconews.it. Mattesini (Pd): "Indagine conoscitiva sul gioco in Senato" Cagliari, l'Idv chiede un regolamento comunale sul gioco 

Scritto da Fm

"A soddisfarci – commenta Pastorino – oltre alla norma sui subentri, è l'intenzione manifestata dal Comune di Genova di mantenere gli apparecchi che ci sono già, almeno per il momento". Nonostante questo, prosegue il presidente della Fit genovese, "noi continuiamo a considerare la legge regionale ligure e il regolamento comunale un'ingerenza in una materia che è di pertinenza dello Stato e dei Monopoli. Al primo diniego, (come affermato anche da Massimiliano Pucci, vicepresidente di Confindustria Sistema Gioco Italia, ndr) saremo obbligati a fare ricorso".
 
Appare infatti difficile mediare con i tanti paletti messi dal Comune di Genova, dai 300 metri di distanza dai cosiddetti 'luoghi sensibili' (con l'inclusione di strutture ricettive, stabilimenti balneari e cimiteri) ai 100 metri di prossimità da bancomat e agenzie di pegno: "Mi sta bene la lontananza da ospedali e scuole – prosegue Pastorino –, ma ci sono diversi eccessi, e molti dei luoghi inclusi nell'elenco sono stati già bocciati dall Corte di Cassazione. In questo modo, non capisco dove si possa ricollocare una sala, forse in mare, ma distante dagli stabilimenti balneari". Un'ultima battuta sulla norma relativa agli orari di apertura delle sale giochi, fissato dal sindaco 'con apposita ordinanza', nella fascia oraria compresa fra le 9 e le 19.30. "Capisco che le sale aperte di notte creino problemi, e credo che l'orario libero non sia corretto, ma la chiusura alle 19.30 è decisamente punitiva, troppo stringente".
 
Ancora più critico Silvio Seghi, presidente Vicario dell’Associazione Bar Ascom Confcommercio Genova , deluso dal mancato recepimento di alcune indicazioni fornite al Comune durante la fase di stesura del regolamento. "Hanno ignorato ogni nostra richiesta - esordisce -, dagli incentivi a chi toglie gli apparecchi (tramite una riduzione delle tasse sulle insegne e l'occupazione di suolo pubblico, ndr) al monitoraggio delle sale, che danno da mangiare e bere ai giocatori senza emettere scontrini fiscali, favoriscono il riciclaggio di denaro e non attuano un reale controllo sull'accesso dei minori". A questo punto, prosegue Seghi, "emerge ancora più netta la necessità di portare avanti iniziative di sensibilizzazione nei vari municipi: il 22 maggio avremo un incontro con la Consulta permanente sul gioco d'azzardo, per definire campagne rivolte ai giovani, organizzare una giornata sul gioco che non comporta utilizzo di denaro".
 
Anche il presidente Ascom, infine, paventa ricorsi al Tar: "È giusto che ci sia un regolamento a livello comunale, purché si metta nel solco di una normativa nazionale. Se le norme locali confliggono con quelle statali, con quanto stabilito dai Monopoli, è inevitabile che i commercianti si appellino ai giudici".
 
In attesa di ulteriori sviluppi, le speranze dei rappresentanti genovesi di Federazione Italiana Tabaccai e Ascom Confcommercio in un possibile ammorbidimento dei toni si concentrano tutte sul tavolo per gli operatori – al quale interverrà, per la prima volta, anche l'Aams - che sarà convocato nelle prossime settimane per concertare la ricollocazione delle slot prevista ai sensi della Legge Balduzzi, come anticipato a Gioconews.it dal presidente della Commissione Sviluppo Economico del Comune di Genova, Giampaolo Malatesta.
 
 

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