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Biancofiore: "Giusto tassare il gioco, nessun rischio occupazionale"

11 giugno 2013 - 11:32

“E’ giusto tassare il gioco. A fronte della detassazione della casa, andrebbe fatto un sacrificio aumentando, però, le concessioni, così come proponeva il centro destra. Nel 2012 gli italiani si sono giocati 15 miliardi di euro per un giro d’affari di circa 60 miliardi, tra scommesse, bingo, Gratta e Vinci, Win for Life ecc., e la tassazione in questo settore è piuttosto bassa, pari al 6%. Se le aziende del settore pagassero come le altre imprese, si avrebbe un aumento del gettito che sfiorerebbe i 35 miliardi di euro”.

Scritto da Redazione
Biancofiore: "Giusto tassare il gioco, nessun rischio occupazionale"

 

Così il sottosegretario di Stato alla Funzione Pubblica, Michaela Biancofiore, ospite dell’ultima puntata del programma televisivo 'KlausCondicio', in onda su YouTube, ha replicato al vice-presidente di Confindustria – Sistema Gioco Italia, Italo Marcotti, che nei giorni scorsi, sempre attraverso il salotto web di Klaus Davi, aveva sollevato il problema dell’aumento della pressione fiscale verso un settore che rappresenta la terza voce di entrata erariale dello Stato e che sarebbe già iper-tassato.

“La legge per tassare i giochi per la verità è stata fatta dalla premiata ditta Binetti - Buttiglione per piaggeria nei confronti della Chiesa, che condanna moralmente la diffusione dei giochi d’azzardo, il che ha una sua ragione, che condivido, ma in realtà è la ludopatia che va combattuta con l’educazione civica e con l’eliminazione delle depressioni sociali, non certo di migliaia di aziende del settore che danno lavoro e versano all'erario”.

E, alla domanda specifica di Klaus Davi “Le centinaia di migliaia di persone impegnate in questo settore devono temere?”, il Sottosegretario ha risposto: “No, solo che devono contribuire a risanare il Paese, essendo quello un settore antico come il mondo e che pertanto non fallirà. Ricordo che le altre imprese pagano circa il 52% di tasse all’erario”.

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