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Decreto emergenze ambientali,tutti ritirati in Aula gli emendamenti sul gioco

13 giugno 2013 - 07:36

Sono stati tutti ritirati, in Aula in Senato, gli emendamenti al disegno di conversione in legge del ‘decreto-legge 26 aprile 2013, n. 43, recante disposizioni urgenti per il rilancio dell'area industriale di Piombino, di contrasto ad emergenze ambientali, in favore delle zone terremotate del maggio 2012 e per accelerare la ricostruzione in Abruzzo e la realizzazione degli interventi per Expo 2015’ che, a vario titolo, chiedevano un inasprimento del prelievo erariale unico sui giochi pubblici.

Scritto da Amr
Decreto emergenze ambientali,tutti ritirati in Aula gli emendamenti sul gioco

Stessa sorte gli stessi avevano avuto nelle commissioni competenti. Tra gli emendamenti ritirati c’è quello di Vaccari e altri che prevedeva che “l’Agenzia delle dogane e dei monopoli, con proprio decreto dirigenziale, adottato entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto legge, provvede ad incrementare la misura del prelievo erariale unico in materia di giochi pubblici al fine di assicurare maggiori entrate pari a 50 milioni di euro a decorrere dall'anno 2013”, quelli di Bertuzzi e Pignedoli che prevedeva di “incrementare la misura del prelievo erariale unico in materia di giochi pubblici al fine di assicurare maggiori entrate pari a 2 milioni di euro a decorrere dall'anno 2013” e, il secondo “di assicurare maggiori entrate pari a 2 milioni di euro per ciascuno degli anni 2013 e 2014”.

Ritirato pure l’emendamento Pezzopane che chiedeva di “incrementare la misura del prelievo erariale unico in materia di giochi pubblici al fine di assicurare maggiori entrate pari a 7 milioni di euro per ciascuno degli anni 2013, 2014 e 2015”, così come l’emendamento Spilabotte che fissava in almeno 3 milioni di euro a decorrere dal 2013 l’incremento erariale unico in materia di giochi pubblici.

Stessa fine per l’emendamento Ruta che chiedeva addirittura di assicurare maggiori entrate dai giochi pubblici per 58 milioni di euro.

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