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Tolentino: Romagnoli (Pd) "Distanze minime per sale e attenzione a casino' online e GeV"

13 giugno 2013 - 07:41

Verrà discussa questa mattina in Consiglio comunale a Tolentino, in provincia di Macerata, la mozione avente ad oggetto ‘Lotta alla dipendenza dal gioco d’azzardo’ presentata dai consiglieri del Pd. Per l’occasione Gioconews.it ha intervistato il consigliere Marco Romagnoli, per capire quali sono le richieste e gli obiettivi di un’azione di questo tipo.

Scritto da Fm
Tolentino: Romagnoli (Pd) "Distanze minime per sale e attenzione a casino' online e GeV"

 

Qual è la situazione a Tolentino (se c’è particolare abbondanza di sale slot o apparecchi da gioco, e se ci sono molti ludopatici in cura presso le Asl)?

“Non conosco con certezza il dato epidemiologico. Anche per esperienza professionale (faccio l'avvocato) posso dire con cognizione di causa che il fenomeno sta dilagando con effetti nefasti in termini economici e sociali. Improvvise ed inaspettate deflagrazioni di unioni familiari e di attività economiche sono provocate proprio da questo fenomeno. In città abbiamo tre sale slot, ma gli apparecchi possono rinvenirsi in ogni dove. Ogni centrimetro utile di superficie (secondo i parametri di legge) viene a tal fine sfruttato dagli esercenti. Non secondari sono gli effetti dei gratta e vinci e dei casinò on line. In passato a Tolentino taluni soggetti formarono un comitato per la eventuale collocazione in città di un casinò. Io ero tra quelli, preoccupati per le conseguenze del proliferare della mania del gioco d'azzardo, di cui essendo mero appasionato conosco anche le dinamiche psicologiche nonchè quelle tecniche. Mai avrei potuto immaginare che lo Stato ponesse il veto su nuova sale gioco regolamentate per poi dare il via a questa incontrollata ed incontrollabile proliferazioni di giochi vari. Come Lei mi insegna ora per andare al casinò basta accendere il computer. Le garanzie di un gioco regolare non ci sono. Ho anche fondati motivi di ritenere sulla base di dati ed esperienze acquisite che ognuno dei su menzionati giochi siano privi del benchè minimo controllo. In città il caso più eclatante fu quello di un poliziotto che per procurarsi soldi per giocare rapinò una serie di uffici postali”.

Cosa diceva il regolamento comunale del 2010 e perché non è stato applicato?

“Nel 2010 l'allora sindaco Ruffini emise un'apposita quanto lungimirante ordinanza, tutt'ora vigente e che dovrebbe essere ripresa dal consiglio comunale per essere trasporta nel regolamento delle somministrazioni. Si ordinava che gli apparecchi da gioco potevano stare in funzione dalle ore 10 (e non prima) sino alle ore 01,00 (e non dopo). Si stabilirono anche distanze minime dai luoghi frequentati da giovani (quali scuole) a cui dovevano essere poste sale adibite esclusivamente al gioco. Subito suscitò non poche polemiche perchè gli esercenti protestarono e la città non riusiva a comprendere l'importanza di quei provvedimenti. Per circa un anno e mezzo, a quanto mi risulta, veniva rispettata. Ultimamente sono diminuiti i controlli e gli esercenti, anche perchè si è diffusa l'infondata voce dalla non più vigenza della medesima danno la possibilità di giocare a qualsiasi ora del giorno e della notte. La sensibilità verso il problema sta crescendo fortunatamente, sono poche la famiglie non toccate dal fenomeno”.

Sono allo studio nuovi provvedimenti (regolamenti, ordinanze, eventuali marchi ‘no slot’ da dare agli esercenti virtuosi e relativi sgravi fiscali) e iniziative di sensibilizzazione?

“La nostra Asur ha lanciato un'iniziativa in proposito. A livello comunale tutto è fermo all'ordinanza del precedente sindaco. Ecco il motivo per cui abbiamo presentato questa mozione. Mi pare di poter registrare un larghissimo consenso tra i consiglieri anche di maggioranza. Ne auspico l'approvazione”.

LA MOZIONE - “Chiediamo uno sforzo unitario del Consiglio Comunale e della Giunta affinché si attuino le più ampie forme di mobilitazione per attenuare le conseguenze negative del fenomeno (regolamentazione dei giochi sul territorio comunale, sensibilizzazione di Parlamento e Governo, organizzazione di campagne informative sulla prevenzione e sul recupero, ecc..)”, affermano i firmatari.

Il Consiglio comunale impegna la Giunta: a regolamentare in maniera puntuale ed assai più restrittiva dell’attuale, tenendo ovviamente conto del quadro legislativo nazionale vigente, l’attività di gioco d’azzardo svolta nei locali pubblici, sia qualora siano ad essa specificatamente dedicati, sia nei casi in cui l’attività stessa sia accessoria rispetto a quella principale del locale, prevedendo apposite distanze minime dai luoghi dove hanno sede istituzioni a valenza educativa sia per le sedi dei locali in cui si svolge il gioco d’azzardo, sia per le pubbliche affissioni che ne propagandino l’attività; come previsto dalla campagna contro il GAP dell’ ASUR con riferimento al decreto Balduzzi .

Impegna il sindaco e la Giunta a trasmettere al Parlamento il testo della presente mozione, con la finalità di sollecitare un provvedimento legislativo adeguato per le tipologie di gioco: slot machines, casino on line e gratta e vinci; all’adozione della succitata ordinanza regolamentare del Comune che preveda l’adozione di distanze minime dai luoghi dove hanno sede istituzioni a valenza educativa sia per le sedi dei locali in cui si svolge il gioco d’azzardo, sia per le pubbliche affissioni che ne propagandino l’attività; a comprimere al massimo, sempre nell’ambito del quadro normativo nazionale di riferimento, gli orari in cui possono essere praticate le su indicate tipologie di gioco sul territorio comunale; alla sottoscrizione del manifesto “No-Slot” e/o di altre iniziative con medesima finalità; all’intensificazione quantitativa e qualitativa della propria partecipazione a tutti gli ambiti di collaborazione con altre istituzioni che, sul territorio intercomunale e provinciale, operino nell’ambito del contrasto agli effetti negativi della dipendenza da gioco per la realizzazione, anche in veste attiva e propositiva, di iniziative di prevenzione e formazione; A tal fine sarebbe auspicabile pertanto entrare in contatto con il dipartimento delle dipendenze di Macerata per riprendere l’opera già offerta dall’ente con il progetto Gap del 2012. A monitorare le sale Vlt (videolottery), perché secondo il Codacons “vi sono nel caso dell’azzardo con apparecchiature informatiche tre fattori che nella realtà rendono vulnerabili le persone che si accostano a tale tipo di scommessa puntata: 1. l’esiguità della singola giocata, che abbassa la soglia di percezione del danno che deriva dal comportamento; 2. l’affrettata ripetitività del tentativo successivo che non consente la rielaborazione del quanto si è appena svolto; 3. la somiglianza o l’identità con il mezzo impiegato per i fun games, cioè per i videogiochi di abilità senza vincita”; a prevedere specifiche priorità assegnate alla cura dei giovani e delle loro problematiche educative, al sostegno agli anziani e al contrasto della loro solitudine, alla cura delle persone e delle famiglie in difficoltà economica. A parlare non solo di prevenzione ma di promozione alla salute che significa agire sui potenziali positivi delle persone, degli adolescenti in particolare, e mira a favorire le condizioni per la promozione personale fisica,psichica e sociale. A patrocinare la conferenza che si terrà ad ottobre 2013 organizzata dal Dipartimento delle Dipendenze di Macerata, incentrata sulle varie sfaccettature del Gap, dalla diagnosi, alla terapia e riabilitazione, alla neurobiologia fino alle implicazioni legali e sociali. A parlare non solo di prevenzione ma di promozione alla salute che significa agire sui potenziali positivi delle persone, degli adolescenti in particolare, e mira a favorire le condizioni per la promozione personale fisica,psichica e sociale. A fare una politica di promozione della salute dove il gioco d’azzardo diventi un’attività integrata nel tessuto sociale e la sua funzione sia dimensionata a pura attività di intrattenimento. Un modello di educazione al ‘gioco responsabile’ vede coinvolti tutti gli attori sociali interessati al settore: le autorità, le agenzie educative, gli operatori sanitari e gli esercenti. Si propone, infine, che il Consiglio Comunale stesso

si mobiliti ed impegni i consiglieri comunali ad attivarsi immediatamente per concordare un programma di azioni volte a sensibilizzare l’opinione pubblica rispetto alla gravità del fenomeno ed alla sua rilevanza sociale, che preveda interventi diretti da parte dei Consiglieri stessi in operazioni da portare avanti insieme nel territorio (volantinaggi, organizzazione di eventi, distribuzione materiale, etc..) in rappresentanza di tutte le forze politiche cittadine, a chiara testimonianza della lotta che il Consiglio Comunale di Tolentino intende dichiarare alla diffusione del gioco d’azzardo ed alle relative varie forme di dipendenza (ludopatie) che, spesso, riguardano proprio i soggetti più fragili e socialmente più deboli, rispetto ai quali, di contro, si impegna a promuovere azioni di sostegno e di tutela.

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