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Binetti: "Due segnali positivi nel contrasto al gioco patologico, ma servono risorse per la cura"

09 luglio 2013 - 11:53

“Ci sono due segnali molto positivi: la nascita di questo cartello che riunisce tantissime associazioni che sono portatrici sia di un’azione sia diretta, sia di un’azione indiretta, contro il gioco d’azzardo patologico. Una convergenza tra realtà che hanno ispirazioni e mission così diverse sta a significare che nel paese c’è la volontà e l’esigenza di affrontare tale problematica. E poi l’intergruppo parlamentare a cui hanno aderito un centinaio di colleghi che vede anch’esso all’interno culture e sensibilità diverse, ma ha un unico obiettivo: quello di affrontare le problematiche legate al gioco”. È quanto dichiara a Gioconews.it l’onorevole Paola Binetti (Scelta civica) in occasione dell’incontro con i parlamentari a Roma, promosso da ‘Mettiamoci in gioco’ – la campagna nazionale contro i rischi del gioco d’azzardo di Acli, Adusbef, Alea, Anci, Anteas, Arci, Auser, Avviso Pubblico, Cgil, Cisl, Cnca, Conagga, Federconsumatori, FeDerSerD, Fict, Fitel, Fondazione Pime, Gruppo Abele, InterCear, Libera, Shaker-pensieri senza dimora, Uisp - e il cartello ‘Insieme contro l’azzardo’.

Scritto da Sara
Binetti: "Due segnali positivi nel contrasto al gioco patologico, ma servono risorse per la cura"

 

“L’iniziativa si propone due obiettivi principali: presentare le proposte delle due campagne in merito a una regolamentazione del gioco d’azzardo nel paese. Costruire un percorso condiviso – politica e società civile organizzata – per tradurre le proposte di regolamentazione in iniziative legislative adeguate ed efficaci”, affermano gli organizzatori.

Secondo la Binetti l’obiettivo è quello di far crescere l’esigenza di “una cultura del gioco equilibrata che mantenga lontano dall’area di pericolo. Porre attenzione alla formazione e alla lotta alla illegalità, ma anche alla cura e alla salute dalle persone affette da ludopatia. Non si può più dire che non ci sono soldi. Lo stato non può lesinare risorse economiche su questo fronte”. A suo avviso come dovrebbe essere finanziato l’inserimento della ludopatia nei Lea? “Attraverso le risorse della sanità; attraverso la tassazione sul gioco, creando una sorta di ‘tassa di scopo’; attraverso i movimenti d’opinione che devono creare consapevolezza nei giocatori e nei cittadini, i quali potrebbero contribuire alla cura attraverso le forma più adeguate. Il tutto accompagnato da un controllo molto forte sulla pubblicità”.

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