skin

As.Tro: “Sul gioco lecito la quadratura è difficile ma non impossibile”

10 luglio 2013 - 11:55

Tra la diffusione degli apparecchi ritenuta “eccssiva” sul territorio nazionale, la necessità di intervento nei confronti della ludopatia, e la ricollocazione dell'offerta di gioco che viene ritenuta “necessaria”, la richiesta che sembra venire dalla politica è quella di una maggiore tassazione del gioco da applicare insieme a una minore offerta. Come evidenzia l'associazione As.tro, “E’ quindi evidente che la quadratura del cerchio nel complesso mondo del gioco lecito dovrebbe contemperare l’aspettativa territoriale di dimagrimento (o scomparsa) del sistema distributivo di gioco legale e l’aspettativa di maggiori proventi erariali dal sistema stesso (dimagrito o smantellato), cui si chiede, nel frattempo, di sopportare inasprimenti di pressione tributaria per pagare la cambiale sociale della ludopatia”.

Scritto da Vg
As.Tro: “Sul gioco lecito la quadratura è difficile ma non impossibile”

 

Una impresa “degna di un talento capace di affrontare con semplicità anche le difficoltà trascendentali, se si adotta questo angolo di osservazione”, stigmatizza l'associazione, che tuttavia aggiunge: “Se, invece, si pensa al gioco lecito come un sistema che nel suo insieme ha una intrinseca perfezione, ovvero la chiara distinzione tra offerte di gioco ad aspettativa di vincita limitata e prodotti, invece, più aperti ad una sfida di sorte remunerativa dell’alea, allora diventa più agevole individuare un percorso innovativo”.
Tutelando il prodotto “di massa”, e regolamentandolo meglio, secondo As.Tro, “si garantirà alla cittadinanza l’accesso ad una sfida dal costo massimo di un euro, mentre elevando le cautele attraverso le quali si può filtrare l’accesso a prodotti più energici , si garantirà l’abbattimento della degenerazione patologica. Chi pensa sia semplice, ovviamente sbaglia, ma sbaglia altresì chi ritiene “infattibile” una opera industriale e sociale in cui un prodotto controllato e “targato” dallo Stato non possa consentire alla popolazione di soddisfare la propria domanda di gioco legale – sicuro – foriero di risorse per i servizi territoriali, in un contesto di seria informazione e quindi consapevolezza”.

 

IL PROGETTO SOSTENIBILE - Nell’attuale contesto sono più i “demolitori” rispetto ai “progettisti” - scrive l'associazione – che aggiunge: “Laddove As.Tro e Sistema Gioco Italia sono riuscita a dialogare con i territori, le draconiane norme locali 'anti-gioco lecito' sono state sostituite da progettualità per la tutela della cittadinanza e del decoro urbano, le ideologie anti-gioco sono state sostituite da idee per prevenire meglio la caduta in ludopatia e la cura della stessa;, in una parola, si è riabilitata alla luce della amministrazione locale la figura dell’industria del gioco lecito. Anche questo sembrava impossibile, soprattutto in Emilia Romagna, eppure è successo.

Articoli correlati