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Fassina: no a incremento tasse sul gioco

07 agosto 2013 - 08:05

Tassare e tartassare il gioco può anche essere lo sport dell’estate, ma a porre un freno al dilagare di emendamenti che a vario titolo, alla Camera e al Senato, intervengono in materia, interviene lo stesso governo, che semmai interverrà, ma a largo spettro, con la delega fiscale.

Scritto da Anna Maria Rengo
Fassina: no a incremento tasse sul gioco

In sede di discussione, in sede consultiva, da parte della commissione bilancio della Camera, del decreto occupazione il relatore Giampaolo Galli (Pd) ha infatti ritenuto opportuno acquisire l’avviso del Governo in ordine all’idoneità della copertura finanziaria prevista dall’emendamento Rondini 3.100, che istituisce un fondo per la Carta di inclusione con una dotazione di 50 milioni di euro per il 2013, 140 milioni di euro per il 2014 e 27 milioni di euro per il 2015 e al cui onere si provvede con un’apposita imposta speciale a carico dei gestori di esercizi pubblici di apparecchi idonei per il gioco.

 

Ha inoltre osservato che la proposta emendativa Lavagno 11.15 stanzia, in favore delle fondazioni lirico-sinfoniche, la somma di 181,98 milioni di euro per l’anno 2013. Al relativo onere si provvede mediante riduzione del Fondo unico per lo spettacolo, che a sua volta viene rifinanziato di 100 milioni di euro nell’anno 2014. Al relativo onere, del quale tuttavia non è esplicitamente indicata nuovamente la quantificazione, si provvede mediante variazioni del Preu. Al riguardo, ha ritenuto opportuno acquisire l’avviso del Governo in ordine all’idoneità delle coperture finanziarie previste.

Ma il viceministro all’Economia Stefano Fassina, presente alla seduta, è stato chiaro: nel confermare il parere contrario del governo, ha fatto presente che i pareri sono stati espressi previa valutazione analitica sull’idoneità della copertura di ciascuna proposta emendativa e la commissione, nell’esprimere il suo parere, ha tenuto conto delle osservazioni del portavoce dell’esecutivo, bocciando entrambi gli emendamenti.

LA DISCUSSIONE IN AULA - Sempre di gioco si è parlato anche in Aula: Fabio Lavagno, di Sel, ha espresso il proprio rammarico per la sorte degli emendamenti che chiedevano di evitare la tassa sulle sigarette elettroniche tassando piuttosto il gioco: “Noi abbiamo proposto modalità alternative rispetto a questo, perché se è riduzione di un vizio bene, ma sia riduzione di un vizio davvero! Se vogliamo tassare qualche vizio, tassiamo quello del gioco, che mi sembra una vera piaga sociale”.

UNO STOP ANCHE IN SENATO - Anche a Palazzo Madama si assiste a una rafficadi bocciatura degli emendamenti che chiedono tasse straordinarie sul gioco.

Le Commissioni Affari costituzionali e Bilancio del Senato, che hanno licenziato il testo del cosiddetto decreto del fare, attualmente in Aula, hanno infatti respinto l’emendamento 46.1 presentato da alcuni senatori della Lega Nord che chiedevano di istituire un prelievo straordinario di 5.000 euro per gli anni 2013, 2014 e 2015 a carico di ogni locale pubblico che abbia installato all’interno dei propri locali slot e Vlt.

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