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Toscana, rallenta l'iter della proposta di legge sul gioco

30 agosto 2013 - 08:51

Il presidente della Commissione Marco Remaschi aveva chiesto ai consiglieri di mandare le proprie osservazioni sul testo unificato presentato il 19 luglio entro la fine dello stesso mese, ma finora non ne è pervenuta neppure una.

Scritto da Fm
Toscana, rallenta l'iter della proposta di legge sul gioco

Lo riferisce a Gioconews.it un funzionario della commissione Sanità e politiche sociali della Regione Toscana, incaricata di esaminare la proposta di legge che unifica quelle avanzate negli mesi scorsi da Pd, Piu' Toscana, Fratelli d'Italia, Gruppo misto e Udc.

NESSUNA DATA CERTA – "Il presidente Remaschi – fanno sapere dalla Commissione - ha rinnovato tale richiesta ai consiglieri, ricordando che, qualora non pervengano indicazioni e al fine di procedere rapidamente nell'iter dell'atto, il testo proposto verrà calendarizzato in una delle prossime sedute della commissione".
Quello su cui lavoreranno i consiglieri e i tecnici – dicono ancora alla commissione Sanità – è però solo "un testo tecnico, che necessita di un accordo politico. È solo una base da cui partire". Non c'è ancora una data certa sulla deadline per l'invio di eventuali osservazioni alla proposta di legge da parte dei firmatari. "Probabilmente – conclude il funzionario della Commissione – verrà fissata nel corso della prima seduta dopo la pausa estiva, fissata per il 5 settembre. Poi sarà definita anche la calendarizzazione dell'iter dell'atto, che verrà probabilmente discusso in una delle sedute successive".

IL TESTO – Fra le possibili norme contenute nella futura legge regionale sul gioco della Toscana, figurano il divieto di apertura di sale da gioco in prossimità di scuole, ospedali e luoghi di culto - le distanze dai citati 'luoghi sensibili' proposte dai vari gruppi consiliari oscillano fra i 300, i 500 e gli 800 metri -, il divieto di "pubblicità e incitamento al gioco", il blocco dell'accesso agli apparecchi per i minori tramite "idonee soluzioni tecniche", l'istituzione di un ossservatorio regionale sul fenomeno della dipendenza da gioco, la promozione da parte delle Ausl di "corsi di formazione e aggiornamento per il personale operante nelle sale da gioco e per gli esercenti che gestiscono apparecchi per il gioco lecito". Per i trasgressori della presente normativa sono ipotizzate, a seconda della proposta, sanzioni comprese fra i 500 e i 10mila euro, i cui proventi saranno incamerati dai Comuni per il 70 per cento. Il rimanente 30 per cento sarà versato alla Regione e destinato alla concessione di incentivi finanziari per gli esercizi pubblici e ai circoli privati che rimuovono dai locali gli apparecchi per il gioco lecito.

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