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Sistema Gioco Italia in audizione alla Camera: per tagliare l'Imu serve una sanatoria sostenibile

20 settembre 2013 - 08:50

Roma – La sanatoria sulle penali new slot inflitte dalla Corte dei Conti è una soluzione condivisibile, per i concessionari del gioco pubblico, ma non nei termini (e importi, soprattutto) previsti dal governo nel cosiddetto 'Decreto Imu'. E' la posizione – ormai nota, delle società di gioco che viene ribadita questa mattina in sede parlamentare dai rappresentanti di Sistema Gioco Italia di Confindustria, convocati in audizione dalle Commissioni riunite Bilancio e Finanze delle Camera dei Deputati. In occasione dell'audizione – secondo quanto è in grado di riferire GiocoNews.it – la Federazione di confindustria depositerà una memoria scritta alle Commissioni nella quale viene ripercorsa l'intera vicenda relativa alle maxi-penali, al fine di fare chiarezza sulla vicenda la quale, ancora oggi, e anche in sede parlamentare, viene affrontata con evidente confusione.

Scritto da Alessio Crisantemi

In particolare, nel documento di Confindustria viene ricostruita la vicenda fin da principio, specificando come le sanzioni previste dalla Corte, oltre ad essere in attesa di giudizio in seguito al ricorso in appello presentati dai concessionari, non sono riferite ad alcuna evasione fiscale e già il Consiglio di Stato ha riconosciuto la “buona fede” degli operatori riguardo alla mancata connessione degli apparecchi nel periodo di startup della rete.

LA DICHIARAZIONE - “Confindustria Giochi vuole arrivare a una soluzione, ma è evidente che quella che si chiede ora è una percentuale onerosa, non ragionevole e non sostenibile da parte dei concessionari”. È quanto dichiara il presidente di Confindustria Sistema Gioco Italia, Massimo Passamonti. Una cifra “assolutamente insostenibile anche dal punto di vista dei bilanci delle aziende. La conseguenza sarebbe la loro chiusura. Per essere accessibile e sostenibile ai concessionari, dovrebbe essere sicuramente inferiore: noi abbiamo proposto un massimo del 15%. Poi deve esserci una stabilizzazione del mercato, ovvero non bisognerebbe intervenire sul Preu in ogni manovra finanziaria”.

 

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