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L'Aquila, ricostruzione senza fondo: che fine hanno fatto i soldi raccolti dai giochi?

01 ottobre 2013 - 08:33

Che fine hanno fatto i fondi del gioco stanziati dal Decreto legge 39 per la ricostruzione de L'Aquila e dei comuni abruzzesi devastati dal sisma del 6 aprile 2009? Dopo le interrogazioni – tutt'ora senza risposta - della senatrice Stefania Pezzopane e l'inchiesta di Report del 2011, Gioconews.it prova a fare chiarezza su una questione ormai antica, ma ancora di grande attualità. E il ministero delle Finanze e dell'Economia assicura: “Nei prossimi giorni forniremo una risposta dettagliata sull'impiego delle cifre raccolte”.

Scritto da Fm
L'Aquila, ricostruzione senza fondo: che fine hanno fatto i soldi raccolti dai giochi?

 

IL DECRETO 39 - Era il 28 aprile del 2009, quando l'allora Governo Berlusconi emanò il Decreto legge n. 39, che prevedeva di raccogliere in breve tempo fondi da destinare alla ricostruzione delle città devastate dal terremoto attraverso una serie di norme di carattere fiscale in materia di gioco. Un provvedimento tampone, ma che fu anche l'occasione per lanciare nuovi prodotti sul mercato – dalle Vlt, con il rilascio di 57mila licenze, alle lotterie istantanee - e per introdurre alcune modifiche nella gestione dei giochi, come la concentrazione e l'automatizzazione delle sedi delle ruote del Lotto e la possibilità per le tabaccherie di aprire anche nei giorni festivi.


L'INTERROGAZIONE DELLA PEZZOPANE – "Fin dal 2010 – racconta a Gioconews.it la senatrice Pd (ex presidente della Provincia dell'Aquila, dal 2004 al 2010, e poi assessore del Comune dell'Aquila fino al 2013, ndr) - ho provato più volte a chiedere al ministero delle Finanze e dell'Economia informazioni sui fondi per l'Abruzzo, ma senza successo. Ci avevano promesso 1 miliardo e 200 milioni di euro, ma non si sa proprio che fine abbiano fatto”. L’unico a fornire qualche chiarimento, nel giugno 2011 è stato il capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, secondo il quale tali risorse non erano mai transitate nel bilancio del Dipartimento della Protezione civile. A quell'unica risposta, nel tempo, non ne sono seguite altre, nonostante le reiterate richieste di chiarimento al Governo. La più recente è appunto l'interrogazione rivolta lo scorso luglio al ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni, dove la Pezzopane chiama in causa l'articolo 12 del Decreto-legge n. 39 del 2009 - convertito, con modificazioni, dalla legge n. 77 del 2009 – il quale prevedeva "che l'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato del Ministero dell'economia e delle finanze destinasse una percentuale degli introiti derivanti dai giochi del Lotto alla ricostruzione della città e dei comuni del cratere, al fine di assicurare maggiori entrate non inferiori a 500 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2009 fino al 2032, e che lo stesso Ministero introducesse anche nuove lotterie ad estrazione istantanea". Per poi chiedere lumi sulle cifre effettivamente raccolte e le relative destinazioni. "Quante di queste sono state trasferite per le popolazioni terremotate, a quali enti e per quali specifici progetti?, si domanda la senatrice. "A quali soggetti ed enti sono state erogate le restanti risorse e per quali scopi? Quante risorse prevede che potranno pervenire nei prossimi anni?".
Nell'ottobre 2011 anche la trasmissione giornalistica 'Report' si è occupata della vicenda con un’intervista ad Antonio Morgante, capo di gabinetto del commissario per la ricostruzione in una puntata. Secondo quanto raccontato dal funzionario – e riportato dalla stessa Pezzopane nella sua interrogazione - dei 500 milioni previsti dal Decreto 'Pro Abruzzo' “solo il 50 percento sono stati utilizzati per le popolazioni terremotate e per la ricostruzione mentre l’altro 50 per cento l’avrebbe incassato lo Stato, senza conoscere a quale soggetto sarebbero stati assegnati e per quali finalità”. Ma dov'è la verità?

 

500 MILIONI DI EURO ANNUI DAI MONOPOLI - A fornire una prima risposta ci pensa l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, che dichiara: "Abbiamo centrato gli obiettivi che ci erano stati richiesti, vale a dire assicurare entrate non inferiori a 500 milioni di euro annui per il 2009 e per il 2010, gli anni per cui il Decreto era in vigore. Inoltre, abbiamo raccolto circa 70-80 milioni in più del previsto, e sono tutti confluiti nel bilancio generale dello Stato. Non sappiamo nulla di dove siano finiti perché la loro destinazione la decide la Ragioneria generale dello Stato, cioè il ministero delle Finanze e dell'Economia".
Anche se l'interrogazione della Pezzopane parla genericamente di Lotto e lotterie – la stessa senatrice ha spiegato a Gioconews.it di aver usato la definizione per indicare, in realtà l'intero comparto dei giochi -, il Decreto 39 'Pro Abruzzo' include una serie ben più ampia di giochi, Gratta e Vinci dedicati, '10eLotto', poker cash e casinò online, WinForLife, e Vlt.
“Per quanto riguarda la divisione 'Lotto e Lotterie' – fanno sapere da Lottomatica – il provvedimento ha portato alla realizzazione di tre iniziative di gioco ulteriori rispetto ai 'normali' giochi offerti fino a quel momento: l’introduzione del meccanismo di 1 estrazione ogni 10 minuti per il gioco del '10eLotto'; l’avvio delle estrazioni domenicali di 'Lotto e 10eLotto', laddove possibile; l’istituzione di un nuovo tagliando di lotterie istantanea denominato 'Gratta quiz'. L’intero utile erariale è stato versato al Ministero dell’Economia, come da prassi”.

 

WIN FOR LIFE E VLT - Fra le nuove modalità di gioco introdotte per raccogliere i fondi straordinari richiesti al mercato del gioco da destinare alla ricostruzione come il Win for Life di Sisal che, secondo quanto riferisce la stessa società concessionaria, fra il settembre 2009 e il 31 dicembre 2012 ha raccolto circa 305 milioni di euro per la ricostruzione dell'Abruzzo, vale a dire il 23 percento del giocato (l'equivalente della quota erariale, secondo quanto stabilito dal Decreto 39). Anche in questo caso, non è dato sapere se i fondi siano giunti effettivamente in Abruzzo: “La destinazione d’uso di queste somme – ribadiscono alla Sisal - è a cura dello Stato”.
Poco chiara anche la sorte delle cifre incamerate grazie alle videolottery, come conferma anche il rendiconto generale dello Stato per l’esercizio finanziario 2012 stilato dalla Corte dei Conti: "Lo Stato – si legge nel documento - ha incassato dal settore video-lotterie almeno 3 miliardi che avrebbero dovuto finanziare la ricostruzione, ma solo 500 milioni sono stati indirizzati per quella finalità”.

 

GLI ENTI LOCALI: “SOLDI MAI ARRIVATI” - Ma cosa hanno da dire in proposito le amministrazioni locali e i soggetti direttamente coinvolti nella ricostruzione? "Non ci risulta che siano arrivati fondi del Lotto, né che ci siano progetti che dovrebbero essere finanziati da questo tipo di entrate", fanno sapere dallo staff dell'assessorato alla Ricostruzione, urbanistica e pianificazione territoriale, di cui è attualmente titolare Pietro Di Stefano. Il tenore della risposta non cambia con il sindaco Massimo Cialente, che da anni tenta di richiamare l'attenzione sul tema. "Noi di questi soldi non sappiamo e non abbiamo mai saputo niente. Il Governo li ha presi e noi non sappiamo proprio che fine abbiano fatto, anzi, per giunta continua a prenderci in giro dicendoci che noi li abbiamo ricevuti, anche se non è vero".
A lunga valgono, secondo il sindaco abruzzese, le tante promesse fatte nel corso degli ultimi anni, o negli ultimi mesi, dai vari ministri giunti in visita a L'Aquila. Dal titolare della Beni culturali Massimo Bray, che lo scorso luglio ha assicurato l'impegno del Governo nella ricostruzione,a Fabrizio Barca, alla Coesione territoriale, che ad aprile aveva ricordato lo sblocco di circa un miliardo di euro e la presa d'atto "dell'urgenza di nuovi fondi che consentano la prosecuzione delle opere senza interruzioni". Promesse vane, secondo il sindaco Cialente, che commenta: "Da Berlusconi a Letta non è cambiato nulla, e L'Aquila resta senza soldi per la ricostruzione. A questo punto, altre parole non servono, voglio i fatti".
Nessuna notizia dei fondi Lotto anche per Luciano Marchetti, ex vicecommissario per la Tutela del patrimonio culturale danneggiato dal sisma, ingegnere e curatore del volume 'MiSAQ - Messe in sicurezza all'Aquila dopo il terremoto del 6 aprile 2009', presentato a fine settembre al Senato della Repubblica. "Forse questi soldi si sono persi nel tragitto fra Roma e L'Aquila", ironizza. "Per la mia esperienza, le uniche somme erogate finora, perlomeno per la salvaguardia dei beni culturali danneggiati dal sisma, provengono da sponsorizzazioni internazionali, fondi dell'emergenza per la messa in sicurezza e gli sgomberi, per l'apertura delle chiese a Natale, poi ci sono quelli del Commissario collegati all'ordinanza 64 e infine quelli del Cipe. Abbiamo poi ricevuto anche risorse dall'8 per mille, ma quelle erano state già deliberate prima del terremoto, quindi non contano". Ma qual è stata quindi la sorte dei fondi del Decreto 39, sono davvero andati perduti? "La mia personale opinione – continua Marchetti – è che all'inizio si sia davvero parlato di destinare questi fondi per l'emergenza post terremoto, ma che poi siano stati utilizzati per altre esigenze di cassa, e che quindi la questione sia, come si dice, passata in cavalleria".
Tante voci quindi, per un unico esito: i soldi dei giochi destinati alla ricostruzione dei comuni devastati dal sisma del 6 aprile 2009, almeno per ora, in Abruzzo non sono ancora arrivati.


A questo punto, l'ultima parola spetta al ministero delle Finanze e dell'Economia che, interpellato a più riprese da Gioconews.it, ha garantito una risposta formale e dettagliata nei prossimi giorni.

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