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Decreto enti locali, Giorgetti: “Continuità erariale con le nuove regole sul gioco” e Lombardia annuncia censura

19 dicembre 2013 - 14:45

Nel corso della discussione in Aula del disegno di conversione in legge del decreto Enti locali il sottosegretario all’Economia con delega ai giochi, Alberto Giorgetti, è intervenuto per puntualizzare alcuni aspetti della norma (contenuta dell'emendamento Chiavaroli) che prevede nuove regole per l’uscita dal mercato dei concessionari delle slot machine e una riduzione dei trasferimenti a favore degli enti locali qualora siano approvate norme in materia di gioco che determinino minori entrate erariali.

Scritto da Redazione
Decreto enti locali, Giorgetti: “Continuità erariale con le nuove regole sul gioco” e Lombardia annuncia censura

Secondo Giorgetti, le nuove regole vanno nel senso “della tutela della continuità erariale, della difesa dell’interesse pubblico, della difesa dei soggetti debole e della chiusura definitiva di un gruppo di norme nel settore del gioco legale che altrimenti provocherebbe condizioni di crescita del gioco illegale. Peraltro, nel complesso è una norma virtuosa per le casse dello Stato. L’emendamento approvato affronta tematiche di assoluto rilievo riguardanti la legalità nel settore del gioco pubblico e, in particolar modo, il comparto degli apparecchi da divertimento e intrattenimento. Fino a oggi non esisteva una normativa volta a regolare la crisi del rapporto concessorio in caso di revoca o decadenza del concessionario oppure di esclusione della procedura selettiva o di mancata aggiudicazione di società già concessionarie”. La mancanza di una norma specifica finalizzata a regolamentare il trasferimento delle attività svolte dal concessionario uscente “può provocare una serie di conseguenze negative come il ‘subentro’ della criminalità organizzata nella raccolta del gioco, oppure può determinare situazioni di ingiusto vantaggio competitivo per alcuni dei concessionari presenti sul mercato a danno degli altri, in violazione del principio della parità di trattamento”. Inoltre, “il rischio di una sospensione prolungata dell’attività provocherebbe ingenti perdite di gettito e conseguenti riflessi sui livelli occupazionali. Le disposizioni approvate, quindi, mirano a regolamentare situazioni di crisi che potrebbero verificarsi, con l’intento di salvaguardare l’esistenza della rete legale e quindi delle entrate connesse all’erario, la tutela dell’ordine pubblico, la buona fede e la salvaguardia delle categorie deboli; assicurare la par condicio tra tutti i concessionari, evitando così le forme di abuso di posizioni dominanti sul mercato; preservare il gettito erariale a tutela della spesa pubblica e quindi dei servizi generali finanziati anche da queste risorse”.

 

 

APPROVATO ODG SU CONCERTAZIONE – Sempre nella seduta di oggi è stato approvato un ordine del giorno presentato dalla senatrice del Pd Magda Zanoni, relatrice del decreto contenente misure urgenti per Regioni ed Enti locali, che impegna il Governo “ad attivare, in via preventiva all’attuazione della legge, una concertazione con Comuni e Regioni per esaminare i possibili effetti» della riduzione dei trasferimenti a favore delle regioni e degli enti locali, qualora siano approvate norme in materia di gioco che determinino minori entrate erariali o maggiori spese statali. Nell’ordine del giorno, che ha ottenuto il parere positivo del Governo, si suggerisce anche di concordare con gli enti locali «le eventuali modifiche da apportare in sede legislativa, al fine in particolare di evitare la collocazione di sale gioco in prossimità di luoghi sensibili e di rimuoverle, qualora così collocato”.

 

L’ASSESSORE LOMBARDO BECCALOSSI SULLE BARRICATE – “Purtroppo sono stata cattiva profeta quando affermavo che uno Stato civile non poteva lucrare sulle disgrazie e le debolezze della gente. Oggi la previsione si conferma realtà: i Comuni e le Regioni che cercano di arginare la piaga del gioco d'azzardo patologico sono diventati ufficialmente nemici della maggioranza che sostiene il Governo del nostro Paese". Viviana Beccalossi, assessore regionale al Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo della Lombardia e team leader della Legge sulla ludopatia approvata all'unanimità dal Consiglio regionale, commenta così il via libera da parte del Senato (con i voti di Pd, Scelta Civica, Nuovo Centrodestra e Gruppo Autonomie Locali) dell'emendamento che prevede il taglio di trasferimenti statali per quelle Regioni e quei Comuni che abbiano posto in essere interventi legislativi, che, arginando il gioco d'azzardo, limitano le conseguenti entrate erariali allo Stato.

DECISIONE SCONCERTANTE - "Una decisione - ha continuato Viviana Beccalossi - quella presa dal Senato, che non esito a definire sconcertante. Anche la Presidenza della Repubblica, rispondendo alle informazioni che avevo fornito in merito alla legge regionale lombarda, aveva definito il gioco d'azzardo patologico come 'un tema di particolare rilevanza sociale'. In tal senso mi appello proprio al presidente Napolitano, affinché la scellerata e gravissima posizione assunta dal Senato venga quantomeno ridiscussa. Tutto ciò senza dimenticare l'arroganza e la mancanza di rispetto di quei partiti che a Roma hanno votato questa decisione, dimenticandosi, o più probabilmente facendo finta di dimenticarsi, che in Lombardia i loro colleghi di partito, ben più responsabili e attenti alla realtà quotidiana, si erano espressi a favore della nostra legge contro la ludopatia".

 

TANTE CRITICHE DAL VENETO – Anche i consiglieri veneti della Lega Nord Nicola Finco, Paolo Tosato, Bruno Cappon, Cristiano Corazzari criticano, in una nota, l’emendamento presentato dai parlamentari del Nuovo centro destra sulla legge di stabilità: “Dopo aver condonato a 611 milioni i 98 miliardi di multe alle società del gioco d’azzardo, la maggioranza di governo mette ora un freno agli Enti locali che prendono provvedimenti contro i locali che vietano le slot – contestano i quattro esponenti del Carroccio - L’emendamento presentato dal Nuovo Centrodestra in Senato stabilisce infatti che Regioni e Comuni che prevedono sconti d’imposta per chi vieta le macchinette, si vedranno decurtati i corrispondenti trasferimenti statali. Ecco come la maggioranza romana si assicura l’amicizia delle aziende del gioco sulla pelle dei malati di patologie e dipendenze”. Per i consiglieri della Lega la proposta dell’Ncd, “supportata anche dal Pd”, reca danno ai Comuni veneti che hanno previsto sconti sull’Imu per i bar che mettono al bando le slot machines, e danneggiano il percorso di proposte legislative di contrasto alla ludopatia. “

Si aggiunge alle critiche anche Stefano Valdegamberi, consigliere regionale di Futuro Popolare: “La maggioranza che sostiene il governo Letta – spiega - ha votato un provvedimento che prevede una penalizzazione, in termini di diminuzione dei trasferimenti statali, per quelle amministrazioni locali che ostacolano la dislocazione di slot machines nel proprio territorio. È una vergogna. Sono schiavi della lobby dei giochi a premi. È ora che si dimettano”. “Mentre gli amministratori locali e le istituzioni della sanità lavorano per combattere le ludopatie e fermare la piaga sociale del gioco d'azzardo – prosegue Valdegamberi – in Parlamento c'è chi, prono alle richieste di chi realizza grandi guadagni dal gioco d’azzardo, vota provvedimenti che vanificano il lavoro svolto sul territorio. E si tratta dei rappresentanti di quegli stessi partiti che nel frattempo organizzano convegni per parlare dei problemi collegati al gioco”.

 

SI MUOVE ANCHE RENZI - "Non posso spiegarlo perchè è inspiegabile. Ho chiesto al Pd di rimediare". Così il segretario del Pd, Matteo Renzi, ha espresso via Twitter il suo disappunto sull’emendamento al decreto contenente misure urgenti per Regioni ed Enti locali, approvato in Aula al Senato e che prevede la riduzione dei trasferimenti a favore delle regioni e degli enti locali qualora siano approvate norme in materia di gioco che determinino minori entrate erariali o maggiori spese statali. "Ho chiamato Lorenzo Guerini, coordinatore della segreteria, che ha già parlato con Roberto Speranza e stanno cercando tecnicamente una soluzione: o un ordine del giorno o altro perché è stata votata una cosa inaccettabile", ha aggiunto Renzi. 

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