skin

Italia no slot, la mappa delle leggi regionali sul gioco

21 gennaio 2015 - 09:23

Più della disoccupazione e della criminalità, sembra proprio essere il gioco il nemico pubblico delle amministrazioni locali italiane. Almeno a giudicare dalla mole di provvedimenti approvati dai vari Consigli regionali negli ultimi mesi, senza dimenticare quelli che lo saranno nelle prossime settimane. Sebbene si tratti di una riserva di Stato, che a breve dovrebbe essere regolata in modo uniforme su tutta la penisola dalla Delega fiscale. Dalla Lombardia alla Puglia, passando per Emilia Romagna ed Umbria, sono già 13 le regioni italiane che hanno emanato un propria legge per il contrasto al Gap. Le restanti hanno tutte sul tavolo diverse proposte in materia, in dirittura d'arrivo nei prossimi mesi. L'inchiesta completa è sul numero di gennaio di Gioco News.

Scritto da Fm
Italia no slot, la mappa delle leggi regionali sul gioco

 gioconews italia noslot estesa

 (Clicca sull'immagine per ingrandirla)

 

 LA LOMBARDIA - Fra le regioni più attive in questo senso c'è sicuramente la Lombardia, dove dal 22 ottobre vige una legge fortemente voluta dalla Giunta Maroni, con un distanziometro di 500 metri, sgravi e maggiorazioni Irap dello 0,92%, e dove i regolamenti attuativi varati negli ultimi due mesi hanno reso obbligatori i corsi di formazione per gli operatori, il rilascio del marchio regionale 'no slot', l'accesso degli psicologi nella sale e la delimitazione degli accessi ai luoghi di gioco ‘con colonnine a nastro o corda’. Il nuovo anno porterà l'emanazione di un bando specifico rivolto ai Comuni e ad altri soggetti che presenteranno progetti per il contrasto al Gap. Solo pochi giorni fa, la Giunta ha inoltre approvato una proposta di modifica della legge, che la renderà valida anche per le vecchie installazioni, in attesa di passare al vaglio del Consiglio.

 

DALLA BASILICATA ALL'UMBRIA - Altre regioni fresche di legge sono la Basilicata, in attesa di una delibera di Consiglio sulla costituzione dell'Osservatorio sul Gap, che poi definirà tutte le attività in materia, e l'Umbria: le sue 'Norme per l’accesso consapevole e responsabile del gioco lecito e per la prevenzione del gioco patologico’ sono infatti in vigore dall'11 dicembre, data da cui la Regione ha 30 giorni di tempo per effettuare la rilevazione della presenza delle sale da gioco e dei locali in cui vi sia offerta di gioco lecito con vincite in denaro sul territorio regionale, in collaborazione con i comuni; sessanta giorni per emanare il regolamento sul marchio no slot e 6 mesi per quello sui corsi di formazione per i gestori. Le misure sull'Irap (+ e – 0,92%), saranno valide ‘dal 1 gennaio 2016 e fino al 31 dicembre 2018’.

 

FRIULI E TOSCANA - Dicembre ha visto intervenire sul tema anche il Friuli, che ha deliberato il regolamento attuativo sul distanziometro di 500 metri previsto da febbraio 2014, e la Toscana, che dopo aver emanato una delibera di Giunta che destina 258 mila euro alle Asl toscane e all'associazione Orthos  per il trattamento della dipendenza, ha esteso il distanziometro di 500 metri anche ai ‘centri di scommesse e spazi per il gioco con vincita in denaro’, ha deliberato una riduzione Irap dello 0,5% per i locali che rinunciano agli apparecchi da intrattenimento con vincita in denaro. Nei giorni scorsi, la Giunta toscana ha inoltre dato il via libera al regolamento attuativo della legge sul Gap relativo alla creazione di un osservatorio regionale sul fenomeno della dipendenza da gioco e del logo 'no slot', che dovrà poi passare al voto del Consiglio.

 

BOLZANO E LIGURIA: LE CAPOFILA - Fra gli enti locali che hanno precorso i tempi ci sono indubbiamente la provincia di Bolzano, che ha visto ormai legittimata la sua granitica normativa da Tar e Consiglio di Stato, e la Liguria, con due leggi sul gioco – la n° 17 e la 18 del 2012 – che si occupano rispettivamente di disciplina delle sale da gioco e di norme per la cura del Gap – dichiarate 'intoccabili' dall'assessore alla Salute Claudio Montaldo fino alle elezioni regionali del 2015: su di loro però pende la proposta del consigliere Pd Sergio Scibilia, che vuole estendere il divieto di apertura a 300 metri dai luoghi sensibili anche ai centri scommesse, online compresi, esaminata dalla commissione Sanità poco prima della pausa natalizia.

 

ABRUZZO E PIEMONTE - Qualcosa sembra muoversi in questo senso anche in Abruzzo, dove la Giunta sta lavorando a una 'white list' degli operatori 'no slot' e all'introduzione di sgravi fiscali a loro ricompensa, esclusi dalle legge approvata nel 2013, con un distanziometro di 300 metri. Tale provvedimento, per accorciare i tempi, dovrebbe essere inserito nel collegato alla legge di bilancio votata entro la fine di questo mese. Una strada, quella del maxi-emendamento in Finanziaria e similari, già seguita nel 2014 dal Piemonte, che ora sta preparando un piano triennale sul Gap e sgravi e aumenti Irap dello 0,92%, ma è alle prese con una mozione del consigliere Pd Nadia Conticelli che chiede interventi ulteriori e organici in materia da parte della Giunta.

 

LAZIO, PUGLIA E CAMPANIA - L'attuazione delle leggi sul gioco appare invece particolarmente sofferta nel Lazio, dove si attendono da mesi i procedimenti per l'attivazione di numero verde e avvio dei corsi di formazione per operatori socio-sanitari, in Puglia, dove per l'applicazione concreta della normativa è necessaria l'emanazione delle misure previste ai Suap (Sportello Unico per le attività produttive, ndr) di tutti i Comuni, e in Campania, che aspetta l'entrata in funzione dell'Osservatorio e si è vista respingere dagli uffici tecnici regionali l'aumento Irap all'1% inserito nell'ultima Finanziaria.

 

IL 'MODELLO' EMILIA ROMAGNA - Si attendono sviluppi dall'Emilia Romagna, la regione presa 'a modello' dagli operatori del gioco per la mancanza di un distanziometro e di agevolazioni fiscali per gli esercenti no slot, che lo scorso settembre ha varato anche il suo 'Piano integrato per il contrasto, la prevenzione e la riduzione del rischio della dipendenza dal gioco patologico 2014-2016'. Resta da vedere se sortirà esiti l'interpellanza presentata dal consigliere Pdl Andrea Pollastri, che ha chiesto di aumentare l'Irap agli esercizi pubblici dotati di apparecchi da gioco.

LE REGIONI SENZA LEGGE - Da Nord a Sud, sono sette le regioni ancora prive di una normativa specifica per il contrasto al gioco patologico. Ma tutte, ad eccezione della Calabria - fresca di elezioni regionali e quindi della decadenza delle passate proposte - hanno sul tavolo almeno una bozza di provvedimento sulla stessa materia. A cominciare dalla Valle d'Aosta, alla prese con la redazione di un testo che unifica un Ddl della Giunta e la Pdl di Carmela Fontana (Pd- Sinistra Vda) – che propongono rispettivamente un divieto di apertura delle sale da gioco a 200 e a 500 metri dai 'luoghi sensibili', l'introduzione del marchio regionale 'Slot free' e interventi sull'Irap – e un emendamento proposto adal presidente della Regione Augusto Rollandin, diretto a impedire ai minori di 18 anni l’utilizzo delle 'ticket redemption'. In Trentino, in provincia di Trento si esaminano le proposte – entrambe con un distanziometro di 300 metri - di Violetta Plotegher (Pd) e Valter Viola (Gruppo misto), con maggiorazioni Irap per chi installa apparecchi e contributi provinciali solo per gli esercenti 'no slot'. In Veneto è in attesa di essere iscritto all'ordine del giorno l'articolato di sintesi, frutto di cinque iniziative legislative a firma di Claudio Sinigaglia (Pd), Cristiano Corazzari (Lega), Stefano Valdegamberi (Futuro popolare), Stefano Peraro (Udc) e Antonino Pipitone (Idv), con distanziometro delegato ai Comuni e aumento Irap dello 0,1 % per chi 'offre gioco'. Dello stesso tenore le quattro proposte di legge sul Gap ferme al palo della Regione Marche, che verranno forse unificate, a firma di Maura Malaspina (Udc), Angelo Sciapichetti (Pd), Graziella Ciriaci (Forza Italia), Erminio Marinelli (Per le Marche). In Molise si attende la discussione della Pdl Carmelo Parpiglia (Idv), che prevede un distanziometro di 500 metri e la destinazione ai Comuni del 70 % dei proventi derivati dalle sanzioni comminate ai trasgressori della legge. La Sardegna, nella proposta avanzata dai consiglieri Francesco Agus (Sel) e Lorenzo Cozzolino (Pd) oltre alla distanza minima di 500 metri chiede la riduzione di Imu, Tari e Cosap e marchio 'no slot' per gli esercercenti virtuosi e corsi di formazione per i gestori. In Sicilia, mentre l'assessorato Regionale della Salute sta approntando le linee guida per la prevenzione del Gap sul tavolo dell'Assemblea regionale ci sono ben sei Ddl sul gioco: a presentarli Giambattista Coltraro (Sal), Salvo Lo Giudice (Democratici riformisti), Lino Leanza (Articolo 4), Lillo Firetto (Udc), Giancarlo Cancelleri (M5S), Raffaele Lombardo (Partito dei siciliani).

 

Articoli correlati