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Gioco sotto 'Osservatorio': intervista esclusiva al ministro Lorenzin

16 aprile 2015 - 09:47

“Di fronte alla preoccupante diffusione del gioco d’azzardo patologico, già la legge 8 novembre 2012, numero 189 (la cosiddetta legge Balduzzi) aveva previsto l’aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza ‘con riferimento alle prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione rivolte alle persone affette da ludopatia, intesa come patologia che caratterizza i soggetti affetti da sindrome da gioco con vincita in denaro, così come definita dall'Organizzazione mondiale della sanità (Gap)’.

Scritto da Sara
Gioco sotto 'Osservatorio': intervista esclusiva al ministro Lorenzin

Tale previsione era stata inserita nella proposta formulata dal ministero della Salute nel dicembre 2012, ma il suo iter di approvazione non è stato, a suo tempo completato, per i rilievi del ministero dell’Economia in merito alla copertura economico-finanziaria del provvedimento. La rilevanza del tema ha indotto il Ministero a riproporre la tematica nella nuova proposta di aggiornamento attualmente in discussione. Peraltro, la destinazione di specifici finanziamenti del Fondo sanitario nazionale (50 mln di euro) alla prevenzione, cura e riabilitazione della ludopatia, prevista dalla legge di stabilità 2015 (art. 1, comma 133), già implica, di fatto, l’obbligo del Ssn di garantire tali attività e dunque la sua inclusione nei Livelli essenziali”. È quanto spiega il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, commentando l’inserimento del Gap nei Livelli essenziali di assistenza, nell’intervista esclusiva concessa alla rivista Gioco News di aprile.

 

 

Come sarà finanziato tale inserimento e quali costi avrà per il servizio sanitario nazionale?

“La proposta di aggiornamento dei Lea prevede che il trattamento della dipendenza da gioco d’azzardo patologico venga eseguito nei servizi territoriali per le dipendenze (SeRT) già presenti in tutto il territorio nazionale e già finanziati con le ordinarie risorse a destinazione indistinta. Pertanto, non sarà necessario istituire nuovi servizi ad hoc, ma sarà sufficiente potenziare i servizi esistenti e provvedere alla formazione specifica del personale. Lo stanziamento di 50 milioni di euro sarà prevalentemente destinato a questo scopo”.

Quante persone coinvolge il gioco d’azzardo patologico?

“Non vi sono dati statistici completi ed esaurienti sulle persone che soffrono di questa patologia, anche perché il confine tra il comportamento fisiologico, che viene cioè considerato come attività ricreativa e piacevole e accettata socialmente e quello francamente patologico, non è sempre ben delineato e passa attraverso uno stato intermedio, il cosiddetto gioco d’azzardo problematico, caratterizzato da un aumento del tempo e delle spese dedicati al gioco con vincite in denaro, con comportamento a rischio per la salute e necessità di diagnosi precoce ed intervento. Secondo alcune stime, più del 50 percento della popolazione ha giocato d’azzardo almeno una volta negli ultimi dodici mesi; i giocatori d’azzardo problematici, presenti soprattutto nella fascia giovanile (15-19 anni) variano tra 1,3 e il 3,8 percento della popolazione generale mentre la stima dei giocatori d’azzardo patologici varia dallo 0,5 al 2,2 percento della popolazione. Essi pertanto potrebbero essere valutati da un minimo di 300.000 fino a oltre un milione”.

Il ministero ha intenzione di promuovere un’indagine epidemiologica al riguardo?

“Con la recente legge di Stabilità abbiamo raggiunto l’importante obiettivo di costituire presso il ministero della Salute l’Osservatorio sul gioco d’azzardo patologico, istituito da un provvedimento legislativo del 2012 al fine di realizzare il monitoraggio della dipendenza dal gioco d’azzardo e della efficacia delle azioni di cura e di prevenzione intraprese. Questa iniziativa intende richiamare l’attenzione sul versante sanitario del gioco patologico sottolineando l’importanza di intervenire con azioni efficaci di prevenzione e cura del fenomeno. Compito dell’Osservatorio sarà anche quello prioritario di ottenere un quadro più dettagliato ed aderente alla realtà del fenomeno e dati epidemiologici attendibili, in collaborazione con le Regioni e i servizi regionali per le dipendenze”.

Il ministero in che modo intende agire per combattere e prevenire il Gap?

“La legislazione italiana già prevede norme restrittive e divieti sui messaggi pubblicitari e sulla pubblicità dei giochi che prevedono vincite in denaro rivolte soprattutto alla protezione dei minori e formule di avvertimento sul rischio di dipendenza sugli apparecchi e nelle sale in cui sono installati i video terminali. La violazione di tali norme è adeguatamente sanzionata. Ma occorre intensificare i controlli così da disincentivare in futuro comportamenti scorretti in danno dei minori e dei giocatori in genere. La legge di Stabilità ha stanziato un milione di euro per anno per la sperimentazione di modalità di controllo dei soggetti a rischio di patologia, mediante l’adozione di software che consentano al giocatore di monitorare il proprio comportamento generando conseguentemente appositi messaggi di allerta. La medesima legge stabilisce inoltre che il Ministero della Salute adotti linee di azione per garantire le prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione rivolte alle persone affette dal Gap. Lo strumento dell’Osservatorio sopra citato potrà consentire al Ministero della Salute, nel confronto con le Regioni, gli esperti della materia, le associazioni dei genitori e dei consumatori, di esaminare e discutere tutti gli aspetti che possono contribuire a limitare il fenomeno, come quelli relativi alla diffusione sul territorio dei punti di gioco, alle condizioni igienico-sanitarie ed ambientali relative, alle modalità di approccio al gioco soprattutto negli adolescenti e nei giovani, all’organizzazione dei servizi per le dipendenze e così via, orientando nel contempo le scelte del legislatore”.

Cosa pensa della possibilità di fare dei corsi di prevenzione all’interno delle scuole?

“L’ambito scolastico è quello più idoneo ad attuare azioni di informazione corretta, di prevenzione e di educazione sanitaria. Nel nuovo Piano Nazionale di prevenzione 2014-2018, da poco approvato, gli interventi in ambito scolastico da parte dei Dipartimenti di prevenzione delle Asl sono previsti nel macro obiettivo relativo alla prevenzione delle dipendenze patologiche, unitamente all’alcol e alle sostanze di abuso”.

A suo avviso in Italia c’è troppa offerta di gioco?

“Negli ultimi anni l’offerta di gioco è sicuramente aumentata anche a causa della sempre maggiore diffusione delle opportunità di gioco tramite internet e le nuove applicazioni degli smartphone, nonché, purtroppo, anche attraverso piattaforme telematiche non facilmente controllabili e spesso illegali. Questa realtà è diffusa in tutto il mondo ed è nutile nascondere che quasi tutti gli Stati traggono notevole vantaggio economico dal gioco d'azzardo attraverso il sistema delle concessioni e il conseguente prelievo fiscale. Una posizione unilaterale dell’Italia non potrebbe quindi essere risolutiva, pertanto è auspicabile trovare una regolamentazione condivisa quanto meno in ambito europeo in modo da non penalizzare sul piano delle entrate fiscali uno Stato rispetto agli altri”.

In commissione Bilancio alla Camera è rimasto bloccato il Ddl sul gioco patologico, a causa della mancanza di pareri da parte dei ministeri competenti. Crede che sia un buon testo o andrebbe rivisto?

“Alcuni importanti interventi previsti nella proposta di legge dell’onorevole Paola Binetti sono stati ormai integrati nella recente legge di Stabilità. L’attivazione dell’Osservatorio presso il ministero della Salute potrà poi essere la sede opportuna per esaminare gli aspetti più critici del fenomeno e contribuire a orientare le ulteriori scelte del legislatore, fermo restando che la regolamentazione delle concessioni, le caratteristiche tecniche delle macchine per il gioco e la modulazione fiscale sono di competenza esclusiva del ministero dell’Economia e delle Finanze e dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli”.

È d’accordo sull’utilizzo della tessera sanitaria nelle slot machine, un po’ come avviene per le sigarette?

“Questa modalità potrebbe effettivamente contribuire al controllo dell’uso delle macchine da parte dei minori e pertanto arginare la diffusione del gioco d’azzardo tra i più giovani”.

E sulle distanze delle sale gioco dai luoghi sensibili come scuole, oratori, ospedali, etc.?

“Anche questa è una strada percorribile, peraltro già presa in considerazione da taluni provvedimenti legislativi nazionali e regionali”.

Che ruolo ha la pubblicità nella prevenzione al Gap?

“La pubblicità svolge sicuramente un ruolo di rilievo nella suggestione e induzione al gioco. Occorre a mio avviso regolamentare in modo ancora più restrittivo la pubblicità sul gioco d'azzardo, impedendo ad esempio lo svolgimento di spot nella presentazione di eventi sportivi o da parte di personaggi famosi legati al mondo dello sport, garantendo nel contempo con controlli puntuali e sanzioni dissuasive l'effettivo rispetto dei divieti”.

 

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