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Baretta: 'Nessun accantonamento, Delega proseguirà per la sua strada'

17 giugno 2015 - 14:06

Roma - “I lavori sulla delega proseguono come dovevano e si sta creando soltanto un terrorismo mediatico attorno al tema. Lo afferma il sottosegretario Pier Paolo Baretta, al convegno di Sapar e Federazione Nazionale Gioco Pubblico, dopo che alcuni organi di stampa avevano ventilato che il Governo fosse addirittura pronto ad abbandonare l'idea del decreto legislativo. GUARDA IL VIDEO INTERVENTO DEL SOTTOSEGRETARIO BARETTA

Scritto da Ac
Baretta: 'Nessun accantonamento, Delega proseguirà per la sua strada'

"Non c’è nessuna possibilità o ipotesi di sospensione della legga Delega o una volontà di ‘far cadere’ i lavori. Il compito ci è stato affidato dal Parlamento e dobbiamo necessariamente arrivare a un testo definitivo. Poi potrà essere fatto bene o male ed eventualmente lo modificheremo, ma quello che è certo è che il testo arriverà. E non è un problema di cinque giorni più o cinque giorni meno. E se ci saranno dei ritardi non vanno certo interpretati come cambiamenti di rotta o chissà cosa, ma di semplici questioni che rientrano nei lavori di questo tipo, in una fase in cui il governo sta affrontando tante riforme e non solo quella dei giochi. Smontiamo queste tesi infondate e parliamo semmai dei contenuti e degli obiettivi di questi lavori”, prosegue.

CAMBIARE APPROCCIO - Secondo Baretta "l'obiettivo principe di questa riforma è il cambiamento di metodo, di approccio rispetto al tema del gioco. E in questo il governo si sta spendendo e applicando con grande impegno e responsabilità. Abbiamo un modello che ha funzionato fino a ieri, portando a risultati straordinari al punto che viene preso come riferimento in altri paesi, ma al tempo stesso ha causato anche problemi con un disordine dell’offerta e a tratti a una irrazionalità. Questo è un problema che oggi va necessariamente affrontato, perché così non può più stare in piedi. E per questo stiamo intervenendo, preoccupandoci anche e soprattutto della salute pubblica”.

 

Ezio Filippone, presidente della Federazione Nazionale Gioco Pubblico, sottolinea: “Siamo ormai vicini, speriamo, al momento di sintesi delle riflessioni e delle proposte di oltre un anno di lavoro, larga parte del quale guidato dall'esperienza dell'onorevole Baretta. Ci auguriamo che la delega contenga nuove regole condivise che permettano alle imprese ai diversi livelli di filiera di concentrarsi finalmente sulla propria attività economica di offerta di intrattenimento regolato in presenza di un quadro legislativo stabile".

Ma al di là di quanto verrà disposto definitivamente nel decreto, “abbiamo ancora sul tavolo situazioni da disciplinare in maniera finalmente efficace e cioè il superamento delle derive proibizionistiche degli enti locali, spesso inutili per la efficace prevenzione delle patologie. Dal modo in cui si supererà questa situazione dipenderanno pesantui contenziosi in ambito Ue e un'anarchia commerciale che abbiamo già sperimentato di recente nei punti scommesse. Il quadro tecnologico dell'offerta di gioco ovvero la gestione da remoto delle Awp che sarà approfondito nel corso dei prossimi interventi. Però ci tengo a sottolineare che il nostro obiettivo è la salvaguardia delle capacità di gestione dell'offerta sul territorio da parte dei gestori di apparecchi".

 

Secondo Filippone “Tutto ciò perché non è certo riproducibile in un ambito commerciale molto più vasto come quello delle Awp una concentrazione di offerta dei prodotti di gioco come quella che si è venuta a determinare nelle Vlt. In questo quadro, allora, le soluzioni di evoluzione tecnologica che si stanno esaminando dovranno tenere conto di questa esigenza commerciale oltre che tutelare la competitività nei prodotti di gioco, dovranno tendere, inoltre, a garantire soluzioni pratiche, non invasive, ma efficaci per sviluppare la tutela nell’accesso dei giocatori al gioco, che riteniamo la via più concreta, al posto di distanze e orari, per combattere il gioco minorile e quello patologico. Infine una rinnovata formalizzazione delle responsabilità in filiera. Senza mettere in dubbio il modello di gestione telematica, tuttora vincente, ci sembra che vengano concentrate nella figura del concessionario (troppo semplicemente) altre e nuove responsabilità mentre sarebbe preferibile che una riscrittura delle responsabilità precisasse il quadro già esistente degli incarichi ai terzi e consentisse l’utilizzo del contratto di rete tra imprese del gioco, che consideriamo un punto di arrivo di questa fase del percorso regolatorio e l’inderogabile presupposto per l’equa ripartizione degli oneri e degli onori, anche economici,m e di una completa riqualificazione della filiera”.

 

LA RICERCA SUL CONTRIBUTO DEL GIOCO – Filippone annuncia inoltre che la Fngp si farà carico di una ricerca sul contributo che l’industria del gioco porta all’economia nazionale. “La conoscenza di cui l’opinione pubblica dispone sulla dimensione economica del settore sono infatti insufficienti a dare un’idea precisa di quanto le attività legate al gioco contribuiscano e possano contribuire all’economia italiana. Questa insufficienza di conoscenze appare tanto più preoccupante in quanto un fenomeno di espansione e di cambiamento radicale è in atto a livello internazionale, ed inevitabilmente avrà conseguenze anche per il nostro Paese”.

La ricerca “tenderà a verificare in che misura e in che modo una politica per il settore del gioco sia determinante per le prospettive e le esigenze nel campo turistico, che per l’Italia è di importanza fondamentale. E ad approfondire l’idea, che comincia a farsi strada, secondo la quale per molti paesi, compresa l’Italia, ogni possibilità di continuare a essere presenti con successo su un mercato turistico oggi in piena rivoluzione, potrebbe essere illusoria, se non in coordinamento con un nuovo approccio alle politiche relative al settore del gioco e delle scommesse. E in questo quadro sarà possibile valutare davvero il contributo che il settore del gioco già oggi dà, e può ancor più dare, al pese, e che nessun altro settore sembra invece in grado di apportare”.

 

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