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Il sottosegretario Baretta: ‘Parità di diritti tra concessionari e gestori’

17 giugno 2015 - 15:48

Roma - Io penso che le Awp siano un'opportunità per l'industria del gioco e non un problema e auspico che gli attori della filiera sappiano cogliere questa sfida preoccupandosi anche di evolvere industrialmente verso una nuova fase. La tecnologia ci potrà supportare in una gestione più controllata del gioco pensando anche alle conseguenze in termine di salute. Ci siamo volutamente dati due anni di tempo in modo da poter riuscire a preparare questa evoluzione tecnologica in tutti i dettagli.

Scritto da Ac
Il sottosegretario Baretta: ‘Parità di diritti tra concessionari e gestori’

Lo sottolinea il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta, nel suo intervento al convegno di oggi in Confcommercio, nel corso del quale ha spiegato anche che la tassazione sul margine è “uno strumento più equo che ovviamente espone in parte lo Stato ma consente maggiore flessibilità alle imprese che dovrà essere gestita al meglio, ovviamente con dei margini predefiniti e una banda di oscillazione che consenta una gestione idonea del margine sia per le imprese che per lo stato, con una sicurezza reciproca".

 

Rispetto alla riorganizzazione del settore, Baretta valuta la questione della pubblicità: "Mi sono convinto che questo settore ha altri problemi e la pubblicità rappresenta solo uno di questi, relativamente prioritario. Però credo che la soluzione delle fasce orarie sia discutibile e che sia maturo il tema della riduzione degli spot durante gli eventi sportivi".

Ma rispetto al tema della riorganizzazione della filiera, dice Baretta, "dobbiamo partire dal presupposto della dignità imprenditoriale che deve essere alla base di ogni disegno". Il sottosegretario propone dunque “parità di diritti tra imprese di gestione e concessionari, garantito attraverso una sorta di 'contratto tipo' che permetta di garantire clausole esigibili in presenza di un conflitto" e lancia l’idea di un contratto pubblico da promuovere nel settore.

Quanto ai tempi della delega: “Non è questo il problema di questa riforma. Non getteremo nel cestino i lavori di questi mesi e una settimana in più o una in meno non fa tanta differenza, considerando che tutti i decreti mancanti devono passare nelle commissioni parlamentari. C’è bisogno di una regia per smaltire i lavori e a dettare i tempi sarà Palazzo Chigi. Noi siamo al lavoro per rispettare la scadenza del 26 giugno ma se ci daranno più tempo, lo prenderemo volentieri”. 

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