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Baretta: 'Gioco, puntare su corretta informazione'

07 maggio 2016 - 05:06

Il sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta interviene al corso di formazione per giornalisti organizzato da Gn Media e promette nuova linea del Governo in materia di gioco pubblico.    

Scritto da Redazione GiocoNews.it
Baretta: 'Gioco, puntare su corretta informazione'

Udine - "Una buona informazione su questa materia così complessa, delicata e contraddittoria consente ai cittadini di prendere coscienza di un settore che rappresenta un pezzo importante dell'equilibrio economico del Paese. Sto sostenendo la necessità di una formazione diffusa anche per gli amministratori dei Comuni e delle Regioni perchè credo sia fondamentale un approfondimento costante sui contenuti". É questo il 'cuore' dell'intervento del sottosegretario all'Economia, Pier Paolo Baretta, in occasione del corso di formazione per giornalisti sul gioco pubblico che si tiene oggi, 7 maggio, alla Camera di Commercio di Udine.

 

Il corso è organizzato da Gn Media, editore di Gioco News, in collaborazione con l'Ordine dei giornalisti del Friuli Venezia Giulia e con il supporto di Sistema Gioco Italia.

"RIFORMARE IL SETTORE" - "Colgo l'occasione per esprimere alcune idee guida sui giochi per ovviare a un'informazione caricata di significati politici che sta tirando il dibattito sul gioco da una parte o dall'altra mentre ci sarebbe bisogno solo di stabilità e chiarezza informativa perché siamo in una fase di transizione decisiva", sottolinea Baretta. "Lo scopo che ci siamo prefissi è quello di riformare il settore: negli ultimi anni si è esagerato, il gioco si è diffuso creando sì effetti di compulsività, ma anche una sensibilità sociale innovativa e una demonizzazione, un'idea di proibizionismo che non corrisponde a quella che deve essere la natura del gioco, di sano divertimento. Bisogna ritrovare un equilibrio fra tutto ciò, il Governo ci sta lavorando da un anno avendo disposto una riforma che poi non è approdata nella sua integrità, ma che poi è stata ripresa a pezzi nella legge di Stabilità e che discuteremo alla Conferenza Unificata Stato Regioni ed enti locali".

"NON SOTTOVALUTARE GIOCO ILLEGALE" - "L'eccesso di offerta fatta in questi anni deve trovare una sua regolamentazione. Gli enti locali si sono mossi molto, comprensibilmente, perché mancando una legislazione nazionale adeguata hanno coperto e riempito lo spazio con proprie iniziative ma prevalentemente su una linea quasi proibizionista, con parametri molto rigidi riguardo le distanze delle postazioni di gioco dai luoghi sensibili e la limitazione degli orari di apertura. Il pregio di questa impostazione è il tentativo di bonificare il territorio, impedire che i minori abbiano accesso al gioco e che i casi di Gap siano eccessivi. Il suo limite invece è sottovalutare il rischio del gioco illegale che potrebbe riprendere spazio. Se non si ricorda che c'è un mercato di cui tener conto, si rischia di ottenere l'effetto opposto", sottolinea il sottosegretario.

"RIDURRE E QUALIFICARE L'OFFERTA" - "In quest'ottica ci stiamo muovendo verso più direzioni. In primis ridurre l'offerta: con la legge di Stabilità abbiamo deciso una riduzione che avverrà da qui al 2019 di almeno il 30 percento degli apparecchi installati nei bar, nei tabacchi e nelle sale. Oggi sono circa 400mila le macchine disponibili (il numero è calcolato con riferimento a 31 luglio 2015), quindi vorremmo arrivare a 265mila. Per fare questo bisogna lavorare su altri due aspetti. Innanzitutto qualificare la presenza in bar e tabacchi: potremmo decidere di ridurre a un numero massimo le Vlt e le Awp, poi tutte le Awp dovranno diventare da remoto, con un controllo centralizzato mentre oggi quasi tutte hanno una scheda dentro la macchina, facilmente manipolabile, e dobbiamo soprattutto conservarne il carattere di bassa giocata e bassa vincita. Contemporaneamente dobbiamo qualificare le sale giochi: qui si può pensare a forme nuove di certificazione che sottopongano molte sale a controlli rigorosi e quindi creare una sorta di doppio regime. Da un lato delle sale 'normali', che quindi subiscano i limiti che gli enti locali propongono, e dall'altro delle sale molto 'specializzate' e controllate, che potrebbero essere esonerate da problema delle distanze dai luoghi sensibili", anticipa il sottosegretario.

FAVORIRE IL GIOCO 'SANO' - Tornando a quanto fatto finora dagli enti locali, Baretta evidenzia che l'effetto combinato delle misure adottate in questi anni "rasenta il proibizionismo, fa sì che ci siano pezzi interi di territorio non utilizzabili ai fini del gioco. Per quanto riguarda gli orari a mio avviso la strada più ragionevole è stabilire un numero di ore in cui i locali possono essere aperti e poi la distribuzione oraria può essere lasciata all'autonomia degli enti locali. Questo insieme di misure può consentirci di ottemperare ad una doppia esigenza: quella di tener conto della sensibilità diffusa nel territorio che gli enti locali interpretano e di assicurare una tranquilla gestione del mercato del gioco in un'ottica di miglioramento e di progressiva bonifica. Se riusciamo in quest'intento il risultato sarà sicuramente importante perché restituiremo al gioco quel carattere di divertimento che è una delle caratteristiche della vita umana. Per evitare gli eccessi e la compulsività bisogna dedicarsi non soltanto a regolamentare il gioco ma intervenire anche per ridurre, controllare, curare le forme ludopatiche. A questo fine nella legge di Stabilità son stati stanziati 50 milioni di euro che sono in dotazione del ministero della Salute e che costituiscono un primo contributo perché ci sia poi un intervento organico che consenta quindi di affrontare anche la parte della salute pubblica. C'è una linea nuova da parte del Governo che sta affrontando il tema del gioco non solo per 'fare cassa' ma per avere di fronte a sé l'intera problematica che questo comporta tant'è che nella Stabilità è stata fatta un'ampia proibizione della pubblicità dalle 7 del mattino alle 22 sui canali generalisti. Insomma, in definitiva quello su cui stiamo lavorando è un'innovazione che è anche di carattere culturale. Ecco perché l'informazione è fondamentale, perché una buona informazione su questa materia così complessa, delicata e contraddittoria consente ai cittadini di prendere coscienza di un settore che rappresenta un pezzo importante dell'equilibrio economico del Paese", conclude il sottosegretario. 

 

 

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