I Comuni del Piemonte sono senza dubbio i più attivi a dare attuazione alla propria legge regionale per il contrasto del Gap. Almeno a giudicare dalle notizie quotidiane di emanazioni di ordinanze che limitano gli orari di funzionamento degli apparecchi da gioco e la loro dislocazione sul territorio. Da Biella, che ha appena aumentato il limite orario a 8 ore, a Saluzzo (Cn), da Domodossola (Vb) a Cuneo, solo per citarne alcuni.
A fornire un quadro completo di questa ondata di limitazioni, aspramente criticata dagli operatori del gioco lecito, è Paolo Jarre, direttore del Dipartimento 'Patologia delle dipendenze' Asl TO3 Piemonte.
"Ad oggi hanno provveduto 71
Comuni piemontesi per una popolazione equivalente di 1,243 milioni di abitanti; di questi 22 avevano già fatto provvedimenti prima del maggio 2016. Si tratta di 59 Ordinanze sindacali e 9 regolamenti; Torre Pellice, Rivoli e Casale Monferrato, prima delle legge regionale, avevano emanato entrambi. Come numerosità il Piemonte diventa
la prima regione d'Italia, seguita da Veneto, Lombardia e Emilia-Romagna", evidenzia Jarre.
LEGGE SI' LEGGE NO - Dei 71 Comuni sono 6 in Provincia di Novara, 1 di Asti, 2 di Alessandria, 6 di Biella, 2 del VCO, 6 di Vercelli, 16 di Cuneo e 32 di Torino. Dei 96 Comuni piemontesi con più di 10.000 abitanti hanno provvedimenti in vigore 51 Comuni, non sono ancora adempienti in 45. Fra i più grandi ci sono anche
Novara,
Asti, Vercelli, Alba, mentre Moncalieri, Rivoli e Ivrea, ad esempio, avevano già legiferato in materia prima dell'entrata in vigore della normativa regionale. Fra i 20 Comuni che non hanno ancora provveduto, oltre a
Torino, che ha preannunciato a breve l'ordinanza e
per il 15 settembre ha in programma un tavolo di confronto con gli operatori proprio su questo tema, ci sono Alessandria, Novi Ligure, Tortona e Valenza.
I COMUNI PIU' RIGOROSI - "Le restrizioni orarie più rigorose sono quelle dei Comuni della Area Metropolitana Zona Ovest di Torino; apparecchi in funzione 8 ore dalle 14 alle 18 e dalle 20 alle 24 (12 Comuni, cui si sono aggiunti con lo stesso orario Ciriè, Sant'Antonino di Susa, Volvera e Domodossola); i Comuni del Cuneese hanno tutti scelto 12 ore di funzionamento (12-24). Alcuni Comuni della Provincia di Biella e Vercelli oltre al Comune di Asti hanno interpretato alla lettera il dettato della legge regionale definendo gli orari di spegnimento degli apparecchi (da 3 a 5 ore, la legge prescrive non meno di 3)", conclude Paolo Jarre.
COSA PREVEDE LA LEGGE -
La normativa piemontese prevede che per esigenze di tutela della salute e della quiete pubblica - poi -
entro novanta giorni dall’entrata in vigore della legge i Comuni devono disporre
limitazioni temporali all’esercizio del gioco tramite slot machine per una durata non inferiore a tre ore nell’arco dell’orario di apertura previsto, all’interno delle sale da gioco, delle sale scommesse, degli esercizi pubblici e commerciali, dei circoli privati e di tutti i locali pubblici o aperti al pubblico. Ai fini della tutela della salute e della prevenzione della dipendenza da gioco è inoltre vietata qualsiasi attività pubblicitaria relativa all’apertura o all’esercizio delle sale da gioco, delle sale scommesse o all’installazione degli apparecchi per il gioco presso gli esercizi pubblici e commerciali, i circoli privati e i locali pubblici e la Regione promuoverà accordi con gli enti di esercizio del trasporto pubblico locale e regionale per favorire l'adozione di un codice di autoregolamentazione che vieti la concessione di spazi pubblicitari relativi al gioco a rischio di sviluppare dipendenza sui propri mezzi di trasporto.