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Scommesse e sponsorizzazione: pioggia di interrogazioni

07 ottobre 2016 - 07:25

Serie di interrogazioni alla Camera e al Senato sulla sponsorizzazione da parte di Intralot delle Nazionali di calcio.

Scritto da Redazione
Scommesse e sponsorizzazione: pioggia di interrogazioni

Dopo le dichiarazioni di ieri di alcuni parlamentari sulla sponsorizzazione da parte del concessionario di scommesse Intralot delle Nazionali di calcio, arrivano nelle due Camere le annunciate interrogazioni.

ALLA CAMERA - Alcuni deputati del Pd hanno chiesto in una interrogazione “quali iniziative il Governo, nell’ambito delle proprie competenze e nel rispetto dell’autonomia dell’ordinamento sportivo, ritenga di poter assumere per rafforzare le politiche di contrasto alle ludopatie, anche sul piano della comunicazione, e per evitare che i valori dello sport, fondamentali per la crescita dei giovani e in particolare dei minori, siano inficiati da messaggi fuorvianti e contraddittori come quelli che emergono dalla vicenda di cui in premessa”.

Ermete Realacci del Pd sempre in una interrogazione al presidente del Consiglio dei Ministri sottolinea: “se il Governo sia a conoscenza della vicenda e quali iniziative, nell’ambito delle proprie competenze e nel rispetto dell’autonomia dell’ordinamento sportivo, ritenga di poter assumere per rafforzare le politiche di contrasto alle ludopatie, anche sul piano della comunicazione, e per evitare che i valori dello sport, fondamentali per la crescita dei giovani e in particolare dei minori, siano inficiati da messaggi fuorvianti e contraddittori come quelli che emergono dalla vicenda di cui in premessa”.

IN SENATO – Anche a Palazzo Madama pioggia di interrogazioni. I senatori del Movimento 5 Stelle Endrizzi, Morra, Crimi e altri chiedono al premier Renzi e al ministro dello Sviluppo economico “se il Governo non ritenga inopportuna, grave e contraria ai valori ed alla cultura dello sport la partnership tra Figc e uno dei maggiori concessionari di gioco d'azzardo, che, secondo fonti di stampa, sarebbe anche stata oggetto di inchieste in materia di gioco illegale e antiriciclaggio, con il conseguente collegamento tra un simbolo dello sport, per tutti gli italiani, come la nazionale di calcio e il mondo delle scommesse e dell'azzardo” e “quali iniziative intenda porre in essere al fine di impedire che dall'accordo discenda la conseguenza della diffusione della pubblicità del gioco d'azzardo nella programmazione radiotelevisiva nazionale, con particolare riferimento alla programmazione della Rai”.

La senatrice Donatella Albano (Pd) invece interroga gli stessi “se il Governo ritenga opportuna l'associazione tra una pratica positiva quale quella sportiva e la pratica del gioco d'azzardo, come hanno annunciato le parti contraenti dell'accordo e se questa associazione rispetti le leggi vigenti”.
Ancora, il senatore Luis Alberto Orellana (Aut) chiede, oltre che al premier e al ministro dello sviluppo economico, anche a quello della Salute, “quali siano le valutazioni in merito” poiché, ad avviso dell'interrogante, palesemente in contrasto con le politiche di lotta alla ludopatia che lo Stato favorisce” e se gli stessi non ritengano opportuno “adottare adeguate iniziative, considerata l'esposizione mediatica e sociale che hanno le nazionali di calcio”.
LE ALTRE DICHIARAZIONI - Rocco Buttiglione, vicepresidente vicario del gruppo di Area popolare alla Camera, dichiara: “La Nazionale di calcio è un simbolo del nostro Paese e l’azzurro è uno dei colori dell’Italia quasi quanto il bianco, il rosso e il verde della bandiera. Dispiace profondamente che la Nazionale di calcio possa essere utilizzata per fare propaganda al gioco d’azzardo: chi guida la Nazionale amministra un patrimonio che non è solo materiale, ma fatto anche di idee, di sogni, dei valori dello sport con i quali profondamente il popolo italiano si identifica, ha una grande responsabilità, una responsabilità pubblica. Ci auguriamo che la senta profondamente e si renda conto di avere commesso un grave errore”.
Anche dall'Anci arrivano le prime dichiarazioni. Antonio Satta afferma: “Il marchio Intralot sulle maglie degli azzurri è da evitare. Dovremmo vietare ogni forma di pubblicità dei giochi d’azzardo. Le ludopatie si alimentano pure in questo modo, e siamo noi sindaci i primi a dover fronteggiare le conseguenze negative”.

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