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Baretta: 'Riordino giochi, intesa entro il 30 aprile 2017'

10 marzo 2017 - 08:27

Il sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta interviene al talk show di San Marino Rtv e fornisce date e obiettivi del riordino dei giochi.

Scritto da Gt
Baretta: 'Riordino giochi, intesa entro il 30 aprile 2017'

"Stiamo discutendo per trovare un punto di equilibrio sulla collocazione fisica dei punti gioco sul territorio. Siamo a buon punto, mi auguro che in poche settimane si riesca a raggiungere l’intesa. Ci siamo dati il 30 aprile (come previsto nell'ultima bozza sottoposta alla Conferenza unificata Ndr)” come limite e "speriamo di rispettarlo ma, comunque,  non è una questione di date: a questo punto, torneremo in Conferenza solo quando avremo l’intesa".  Lo  ha detto il sottosegretario all’Economia con delega al gioco Pier Paolo Baretta, intervenuto a "Hotel Nazionale. Le stanze della politica", il talk show di San Marino Rtv. "Negli ultimi anni il volume di gioco è cresciuto non solo nelle dimensioni finanziare, ma anche come offerta, forse a un certo punto si è esagerato e l’offerta sul territorio è diventata pervasiva, poco omogenea e questo ha creato conseguente sociali rilevanti, come la ludopatia. Abbiamo scelto la linea della riduzione del 30 percento delle slot e di dimezzare, nell’arco di tre anni, il numero dei punti gioco, che oggi sono 96mila, mentre le slot sono 400mila. E’ una strada che stiamo perseguendo di intesa con i Comuni che, in assenza di una regolamentazione nazionale, avevano preso dei provvedimenti autonomi fondati sul principi degli orari e delle distanze", ha spiegato, evidenziando come "questo Governo eredita una situazione del passato, quando si è deciso di liberalizzare le macchinette, magari con un fine nobile, come quello della ricostruzione dell’Abruzzo: la linea attuale del Governo è quella di una riduzione dell’offerta e, quindi, mettiamo nel conto anche una riduzione del gettito".

Secondo Baretta, le entrate dei giochi "sono importanti, perché vanno nel bilancio generale, non sono finalizzate a questo o a quello scopo, ma la scelta fatta è quella di un’inversione di tendenza per controllare e ridurre la spesa, e anche la ludopatia, noi abbiamo stanziato una cifra, 50 milioni di euro già distribuiti alle Regioni, che è ancora insufficiente". Allora stesso modo, "il dialogo con i Comuni è importante, il Governo non può prendere provvedimenti senza un’intesa con gli enti locali che conoscono bene il territorio". 

Il sottosegretario ha evidenziato anche, in materia di gioco minorile, che "la proibizione c’è ed è netta: se non viene rispettata, è fuorilegge. Su questo è necessario essere più rigorosi nei controlli, ma negli ultimi tempi si stanno intensificando. Il problema sono anche le generazioni anziane e i pensionati, il 75 delle spese però, è doveroso precisare, tornano indietro sotto forma di vincite".
Sul gioco online, invece, "bisogna essere onesti: siamo impreparati. Manca una legislazione europea omogenea, per cui alcuni dentro la Comunità europei abbiamo degli Stati membri che applicano degli sconti fiscali e attraggono i server a cui ci si può collegare". Inoltre, "non c’è una preparazione adeguata, non c'è una strumentazione tecnologica adeguata, ci stiamo lavorando, il lavoro con il parlamento e con le forze dell'ordine va sviluppato". 
Il sottosegretario si è anche soffermato sui distanziometri: "C’è un rischio: oggettivamente i luoghi sensibili sono molti e l’effetto delle distanze minime non è la riduzione, ma è lo spostamento dell’offerta dai centri storici ai quartieri di periferia. Dimezzare l’offerta del numero dei punti gioco può consentire una gestione più equilibrata dei punti sul territorio, che spetta ai Comuni, ma è necessario che ci sia il massimo di omogeneità possibile, per evitare fenomeni di concentrazione del gioco: una regola nazionale è opportuna e va fatta con gli enti locali. Sono due anni che ci lavoriamo e bisogna farlo prima che finisca la legislatura, altrimenti si ricomincia daccapo".
 

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