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Proroga legge Gap Liguria, Pd e M5s: 'Bypassato confronto politico'

29 marzo 2017 - 10:18

 I relatori di minoranza del Ddl urbanistico in discussione al Consiglio della Liguria contestano emendamento della Giunta Toti che proroga legge Gap.

Scritto da Fm
Proroga legge Gap Liguria, Pd e M5s: 'Bypassato confronto politico'

 

E' un lungo e acceso dibattito quello in corso oggi, 29 marzo, al Consiglio regionale della Liguria in merito all'approvazione del disegno di legge sull'eliminazione del comitato tecnico regionale per il territorio, che contiene anche  l'emendamento della Giunta Toti che chiede la proroga di un anno della legge sul gioco.

 

I primi a parlare prima della sospensione della seduta per una riunione dell'Ufficio di presidenza integrato sono stati i relatori di minoranza Luigi De Vincenzi (Pd) e Andrea Melis (M5s).

 

DE VINCENZI (PD): "NORMA CHE NON C'ENTRA NULLA" - "La norma sul gioco non c'entra nulla con l'urbanistica, ma cerchiamo comunque di dare una risposta. Non vediamo cosa centri l'azzardo con le questioni ambientali e del territorio, ma può darsi che qualcuno me lo spieghi. Questa norma mi ha messo un po' in difficoltà, nonostante la mia esperienza quarantennale come tecnico nel settore dell'urbanistica non riesco a capire come possa entrare in questo testo e non riesco ad esprimermi se non con una valutazione contraria", sottolinea De Vincenzi.

 

MELIS (M5S): "UN FALLIMENTO" - Duro e molto articolato l'intervento dell'altro relatore del Ddl, Andrea Melis (M5s): "La proroga è un tema che nulla ha a che vedere con il disegno di legge in questione ma che la Giunta ha impropriamente inserito. La legge regionale sul gioco approvata nel 2012 si poneva l'obiettivo ambizioso che noi condividiamo pienamente di tutelare la salute dei cittadini prevedendo distanze minime degli apparecchi da determinati centri di aggregazione. La legge nasceva in un periodo in cui anche la normativa nazionale si muoveva in questo senso, a cominciare dall'allora Decreto Balduzzi, nel 2012".
 
"NON CONTRAPPORRE LA SALUTE AL LAVORO" - Il consigliere M5s ha poi richiamato una recente sentenza del Tar di Genova che ha respinto "le questioni di legittimità costituzionale della legge che stabilisce termine di 5 anni perché gli esercizi con licenza si adeguino alle disposizioni. Disposizioni volte ad assicurare applicazione di misure ragionevoli per contenere il Gap. Un tempo congruo per reperire un altro sito dove dislocare eventuali strumenti per il gioco lecito. Anche alla luce della giurisprudenza nazionale e comunitaria c'è l'evidenza di una tutela della salute, di mantenere a distanza gli apparecchi. La Giunta ha fatto una delibera dove pone l'accento sull'aspetto occupazionale: ho il timore che stiamo tornando nuovamente alla contrapposizione salute/lavoro, ma basta guardare i dati del ministero della Salute sul Gap. Su questa patologia non ci sono ancora dati precisi a disposizione perché non esiste a tutt'oggi una rilevazione sistematica dei pazienti in trattamento presso i servizi pubblici, a parte lo studio Ispad del 2013-2014 che stima circa l'1 percento di persone a rischio, circa 800mila soggetti. Ma il dato è sicuramente superiore se si guardano le entrate del gioco, passate dai 49 miliardi del 2012 ai circa 90 del 2016. In Liguria ci sono potenzialmente 25mila soggetti affetti da Gap, ma quelli che si rivolgono ai Sert sono una fetta decisamente minore. E' doveroso, quindi, prevenire. La delibera di Giunta evidenzia che molte persone sono impiegate nella filiera del gioco, e visto che la Regione Liguria risulta abbia raccolto tramite il gioco 1,88 miliardi di euro, allora se l'aspetto occupazionale è importatissimo altrettanto si può porre il tema dal punto di vista economico. Secondo uno studio del Sole 24 ore l'88 percento dei giocatori investe subito quanto ha vinto: gran parte del denaro rimane intrappolato nel rapporto fra il giocatore e l'oggetto di gioco. Perché allora non liberare queste somme per riversarle nell'economia reale? Darebbe frutti anche in termini occupazionali, nell'acquisto di beni di prima necessità".
 
"PERCHE' SOLO ADESSO?" - "Questo emendamento è scorrettamente arrivato in Consiglio senza passare nelle commissioni, senza essere discusso, senza l'opportunità di fare proposte, di confrontarsi con tutti i soggetti interessati per trovare altra soluzione rispetto ad una semplice merito. Si poteva entrare nel merito per agevolare fiscalmente per chi sceglieva di rinunciare agli apparecchi. Dal 2012 questo non si è fatto, quindi è comprensibile il disappunto di chi chi ha ora un problema da risolvere. Il percorso doveva nascere 5 anni fa, ora c'è un tema su cui ci sono opinioni differenti, sulle quali temo il dibattito salute-lavoro. Ma va trovato un modo diverso per liberare risorse spese nel gioco in altra economia. Ribadiamo che per noi la proroga è inopportuna, anche per come arriva, lunedì per il Consiglio di martedì: è scorretto perchè impedisce il dibattito, crea fazioni e non fa trovare una sintesi. Perché solo adesso? Chi si è disfatto degli apparecchi negli anni scorsi magari poteva tenerseli. La soluzione proposta allontana il problema in attesa che qualcun altro lo risolva, la normativa nazionale che si aspetta potrebbe essere ancora più dannosa, non si sa. Lascerà morti e feriti comunque, da una parte e dall'altra, e non migliorerà la qualità della vita dei cittadini liguri. Dovevamo pensarci cinque anni fa, tutti. La politica, come tante volte accade, ha fallito".
 
 

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