"Chiediamo a gran voce una regolamentazione, perché è proprio ciò che oggi manca, purché tenga presenti le esigenze di tutti, non solo dell'amministrazione e dei cittadini ma anche di chi investe. Noi comunque abbiamo già delle regole da rispettare, a cominciare dal divieto di accesso dei minori, previsto dalla legge Balduzzi e garantito dalla presenza degli operatori di sala".
Dopo
le "proteste" di diversi rappresentanti di categoria, che hanno criticato la mancata rispondenza dei contenuti del provvedimento con quelli dell'intesa per il riordino dei raggiunta fra Governo ed enti locali in Conferenza unificata,
Chiacchio continua a chiedere il confronto con l'amministrazione e maggiore chiarezza. "Credo che le guerre non portino mai da nessuna parte, solo a giudizi che finora son stati tutti negativi. Bisogna partire da un punto fondamentale: ci sono i numeri, i dati scientifici sulla reale incidenza del Gap? Se non ci sono viene meno tutto l'impianto. Ci è stato
detto che malati di Gap sono in crescita nel nostro territorio anche dopo l'ordinanza, ma se le nostre agenzie sono chiuse come facciamo a 'produrli'? Allora sono altri che li generano; quindi
tutti dovrebbero giocare a pari regole, compresi i corner che restano sempre aperti, oppure si alimenta il circuito illegale, e credo che questa non sia la volontà dell'amministrazione.
Io resto sempre ottimista, l'assessore Panini ha dato un segnale di apertura visto che l'ordinanza è sperimentale, noi stiamo valutando con nostri legali i contenuti dell'ordinanza, quindi indiremo un'assemblea con nostri associati per confrontarci e decidere la strada da intraprendere, ma non vogliamo fare nessuna guerra", conclude Chiacchio.